sabato 20 gennaio 2018

The future computed: l'intelligenza artificiale secondo Microsoft

Il tema dell'Intelligenza Artificiale (AI in inglese) è entrato prepotentemente nelle nostre case proiettandoci di colpo in quel futuro che, quelli come me, hanno finora letto nei libri di fantascienza.
Ora il futuro è diventato presente e ci si comincia ad interrogare sulle potenzialità e sui nuovi pericoli.
La Microsoft prende la parola con la pubblicazione di un libro in formato pdf distribuito gratuitamente: The future computed.

Il libro può essere scaricato al link The future Computed e promette di farci capire almeno in parte il nuovo mondo nel quale, volenti o nolenti, ci troviamo e in particolare il ruolo dell'intelligenza artificiale nella nostra società.

E allora "bando alle ciance" e buona lettura.

Alessandro Rugolo

Attacco di droni a due basi russe in Siria

Secondo il giornale Krasnaïa Zvezda, giornale russo vicino al Ministero della Difesa, nella notte del 6 gennaio due basi militari russe (la base aerea russa di Hmeimim e la Naval CSS nella città di Tartus) sono state oggetto di attacchi condotti a mezzo di droni armati di bombe anch'esse artigianali.
Sembra però che i droni che hanno bombardato le due basi non abbiano provocato perdite umane. Si parla di tredici droni costruiti artigianalmente, in parte abbattuti dalle misure di difesa aerea e in parte catturati grazie all'impiego della guerra elettronica. 
L'attacco è avvenuto in una zona in cui teoricamente è in atto il cessate il fuoco e, sempre secondo fonti russe, è stato perpetrato da ribelli siriani appoggiati dalla Turchia.
Sempre secondo il Krasnaïa Zvezda, il villaggio di Muwazarra sembra sia stato identificato come sito di lancio dei droni.
Grazie alla cattura di parte dei droni è emerso che la loro autonomia di volo era di circa 50 chilometri e la tecnologia utilizzata per il controllo della rotta è quella GPS.
Secondo le fonti indicate il Ministero della Difesa russo ha scritto al Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate e al capo della Intelligence della Turchia chiedendo di rafforzare i controlli allo scopo di impedire il ripetersi di attacchi.
Nonostante l'assemblaggio artigianale dei droni, sembra che le tecnologie impiegate fossero per la guida a distanza e per garantire il volo siano comunque disponibili solo a paesi tecnologicamente avanzati per cui si suppone che i ribelli abbiano avuto l'appoggio di qualche potenza straniera.
In merito sono state chieste informazioni al Pentagono che ha affermato di non avere alcuna informazione su quanto accaduto.
Secondo quanto riportato dalle fonti russe appare strano che durante l'attacco si sia registrata la presenza in zona di un velivolo da ricognizione "Poseidon" della USAF.

Al di là di quanto accaduto e che apprendiamo dalla lettura degli articoli è chiaro che USA e Russia sono ben lontane dal collaborare e questo perenne clima di sospetto non aiuta. 
Sarà difficile che si possa riuscire a risolvere i problemi in Siria se non si prende coscienza che prima occorre affrontare e risolvere i problemi di fiducia tra le due potenze.

Alessandro Rugolo

Per approfondire:

- http://redstar.ru/index.php/2011-07-25-15-55-32/item/35573-ataka-dronov-na-khmejmim-i-tartus-otrazhena;
- https://www.cnbc.com/2018/01/11/swarm-of-armed-diy-drones-attacks-russian-military-base-in-syria.html;
- https://www.newscientist.com/article/2158289-a-swarm-of-home-made-drones-has-bombed-a-russian-airbase/;
- https://www.washingtonpost.com/world/europe/the-latest-rebel-shelling-kills-5-in-syrias-capital/2018/01/09/5daae3fe-f54f-11e7-9af7-a50bc3300042_story.html?utm_term=.e65410664b0c;
- http://www.thedrive.com/the-war-zone/17527/russia-is-trying-to-link-the-drone-swarm-attack-in-syria-to-a-us-p-8-patrol-plane.

sabato 13 gennaio 2018

Chaos Computer Club vs italia!

Il 23 dicembre 2016 è entrato in vigore in Italia il cosiddetto FOIA, ovvero il
Freedom Of Information Act pubblicizzato come la legge che da a tutti i cittadini la possibilità di chiedere informazioni e documenti pubblici in modo gratuito, a similitudine di quanto si fa negli Stati Uniti già dal 1966.
Non voglio parlare della legge ma, semmai, dei suoi effetti e tra questi anche dei dei rischi ai quali si va incontro e che forse non sono stati tenuti pienamente in considerazione.
Per farlo mi avvarrò di materiale pubblicato su internet sul sito di un gruppo conosciuto col nome di Chaos Computer Club, una associazione di hacker (etici) tedesca nata il 12 settembre 1981 con sede in Berlino, che conta circa 5.500 membri registrati, costituiti in associazione senza scopo di lucro e dotati di un proprio codice etico.
Cosa centra, direte, una associazione tedesca di hacker con una legge italiana?
E' sufficiente dedicare una mezz'ora alla navigazione su internet per capirlo: Italy's surveillance toolbox, è il titolo del video pubblicato sul sito dell'associazione e mette in evidenza come si possa svolgere attività di intelligence utilizzando informazioni pubbliche, oggi ancor più facilmente di un tempo proprio grazie all'entrata in vigore della nuova legge.
Il video, registrato nel corso di un convegno del club del 30 dicembre scorso, mette in evidenza i risultati di uno studio condotto dal giornalista italiano Riccardo Coluccini. Lo scopo del progetto era quello di avvantaggiarsi dalla disponibilità di dati pubblici derivanti da attività di acquisto, dati richiesti dalle leggi sulla trasparenza e anticorruzione, per scoprire le capacità di sorveglianza possedute dal governo italiano.

dal video è facile capire come dall'impiego di dati pubblici e di informazioni ottenute grazie all'applicazione di leggi anticorruzione sia possibile analizzare informazioni quali:
- capacità nazionali del mondo della sorveglianza;
- società italiane che lavorano nel campo della sorveglianza;
- spese effettuate dal governo italiano o da sue componenti nel campo della sorveglianza;
- tecnologie impiegate nel settore;
- offerte economiche;
- rivenditori ufficiali di tecnologie straniere in Italia.
A titolo di esempio, nel corso del convegno sono stati analizzati nel dettaglio due progetti della società CY4GATE, il progetto WIFI CATCHER (sistema per la localizzazione di reti wifi) e il progetto NET-INT (piattaforma per la sorveglianza di telefonate, chat, instant messaging, social media e VoIP).
Come ho detto si tratta solo di un esempio, nel video vengono analizzate anche altre società italiane e progetti proposti. Informazioni ottenute, come già detto, grazie alle possibilità offerte dal ricorso al FOIA.
Tutte queste informazioni sono ora rese disponibili a tutti, infatti lo scopo del CCC è proprio quello di rendere libere e disponibili tutte le informazioni possibili.
Non voglio entrare nel merito della utilità del lavoro del CCC quanto piuttosto, mettendomi nei panni di uno Stato, dei rischi che possono nascere dal rendere libere le informazioni.
Tengo comunque a sottolineare il fatto che una Pubblica Amministrazione possa anche negare di rendere pubbliche delle informazioni qualora ritenga che queste vadano tutelate, cosa che è accaduta in più di una occasione e che lo stesso Coluccini ha ben evidenziato.
Il problema naturalmente non sta nelle informazioni in se stesse, ma nel come queste potrebbero essere utilizzate e da chi.
Cosa può accadere se invece che in mano ad hacker etici queste informazioni venissero utilizzate da hacker poco etici e molto interessati al profitto?
E ancora, chi ci dice che ciò non stia già accadendo?
Oggigiorno, la disponibilità di reti interconnesse rende il mondo sempre più piccolo, la tecnologia ci consente di raccogliere velocemente informazioni, analizzarle, elaborarle e utilizzarle (o venderle) come possibile.
Esistono strumenti che consentono di superare i confini di una rete informatica e di penetrare all'interno di società alla ricerca di segreti, progetti, brevetti o dati personali, finanziari ecc...
La domanda che mi pongo è la seguente: era proprio necessario fornire pubblicamente queste informazioni su società che lavorano per lo Stato in determinati settori?
Forse il FOIA andrebbe ripensato?

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO 


Per approfondire:
- http://www.funzionepubblica.gov.it/articolo/ministro/20-12-2016/freedom-information-act-0;
- https://media.ccc.de/v/34c3-9148-italy_s_surveillance_toolbox#t=1669.





mercoledì 10 gennaio 2018

Viswakarma, ingegnere degli dei

Come ho già detto nell'ultimo articolo, i testi sacri indù sono ricchi di riferimenti
alla tecnologia.
E' il caso del Mahabharata. Non sto a discutere sulla sua antichità perchè andrei ad infilarmi in un vespaio, questo perchè la civiltà occidentale e quella orientale hanno modi di vedere completamente differenti. Perciò dirò semplicemente che è antico, molto antico.
Il testo è la storia della dinastia Bharata, una saga epica di 200.000 versi!
Il primo libro o capitolo è intitolato Adi Parva e in questo appare una figura chiamata Viswakarma, cui si attribuiscono tutta una serie di scoperte.
Non conoscendo il sanscrito (per ora!) mi sono avvalso di traduzioni in lingua inglese ed ecco che vi presento il nostro Viswakarma (la traduzione dall'inglese è mia):
"... e lei generò l'illustre Viswakarma, il fondatore di tutte le arti. E lui fù originatore di migliaia di arti, ingegnere degli immortali, il costruttore di tutti i tipi di ornamenti e il primo degli artisti. Ed egli fù colui che costruì i carri celesti degli dei, e così la razza umana fu in grado di vivere grazie alle invenzioni di quest'uomo illustre. E lui, questo Viswakarman, è eterno ed immutabile."
E fino a qui niente di strano. Viswakarman sembra essere come altri saggi uomini che hanno portato la conoscenza alla razza umana. 
Ma più avanti vediamo di cosa era capace il nostro Viswakarma. Tutti gli esseri celesti erano in concilio intorno al Grande Signore e ascoltavano le gesta (negative) dei due fratelli Asura. 
Il Grande Signore, dopo aver riflettuto, decise di distruggere i due fratelli e per farlo chiamò il suo ingegnere...
"... creami una damigella che sia capace di catturare tutti i cuori!"
E Viswakarma la creò. Per farlo raccolse tutti gli esseri stupendi che trovò e li utilizzò per creare la damigella...".
La damigella venne istruita sul suo compito e la fine dei due fratelli fu segnata a causa della gelosia.
Poche pagine più avanti ritroviamo alcuni esseri celesti (Varuna e Pavaka) discutere di una macchina  creata dall'ingegnere degli dei. 
Una macchina da usare in guerra e un arco dotato di grande energia...
"... quest'arco non poteva esserecopito da alcuna arma. Era la più potente di tutte le armi e il loro distruttore... da solo era uguale a centinaia di migliaia di archi... e diede ad Arjuna anche una macchina equipaggiata con le armi degli dei celesti... questa macchina non poteva essere sconfitta ne dagli esseri celesti ne dagli Asura (che in questo tratto sembrano una diversa razza di esseri...). Il suo splendore era grande e il suono delle sue ruote tremendo... Era stata creata da Viswakerma, l'architetto dell'Universo ed uno dei signori della creazione... Il suo splendore, come quello del sole, era così grande che nessuno poteva guardarlo fisso. Era la stessa macchina che aveva utilizzato il signore Soma per sconfiggere i Danavas."
Credo che non vi sia possibilità di erronee interpretazioni: quella che fu donata ad Arjuna era una macchina da guerra, armata con armi potentissime e che era già stata usata in precedenti guerre. La stessa cosa vale per questo potentissimo "arco".
Ebbene, il costruttorre era Viswakarma, l'ingegnere degli dei.

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

Immagine by Santosh.sapps - Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=47792713

domenica 7 gennaio 2018

I Vimana: la guerra degli Dei

La presenza di tracce di conoscenze avanzate all'interno di testi antichi e dunque al di fuori dal contesto è nota da sempre.
Tempo addietro ho pubblicato il mio primo libro esattamente su questo argomento: raccogliendo passi tratti da testi antichi e mostrando la loro valenza scientifica e la difficoltà nel giustificare tali conoscenze in quel contesto. Qualche anno fa, intorno al 2004, mi imbattei per caso nei testi sacri Indù, scoprendo che al loro interno le tracce di tecnologie avanzate sono molto maggiori che non in altri testi e cercai di evidenziare in alcuni articoli la somiglianza tra alcune armi descritte e le più potenti armi della nostra civiltà.
Lo scorso novembre, quando ho sentito parlare del testo di Enrico Baccarini sui Vimana non ho potuto fare a meno di acquistarlo e, nonostante fossi impegnato, leggerlo.
La lettura non ha fatto altro che confermare ciò che da tempo sospetto. 
Onestamente non avevo mai sentito il termine "Vimana" o forse durante le precedenti letture mi era sfuggito, fatto sta che la descrizione che ne viene fatta è straordinaria e non può non far pensare.
Onestamente, pensare che nell'immensità dell'Universo la vita "intelligente" si sia sviluppata solo sulla Terra è impensabile, ma trovare scritto in modo palese che non è così fa riflettere.
Non voglio analizzare in questo posto il contenuto del libro, ci saranno altre occasioni per farlo, ma voglio semplicemente condividere con voi la copertina del libro e invitarvi alla sua lettura e, come al solito, a non dare niente per scontato, a non credere per fede ma ad approfondire e farvi una vostra idea. Io la mia me la sono fatta ma non per questo smetto di studiare, può sempre capitare di dover cambiare idea!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO