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lunedì 31 dicembre 2007

Esiodo (VIII secolo a.C.) e le cinque età del mondo

Esiodo fu un poeta greco, probabilmente contemporaneo di Omero. Forse nato in Beozia, conosciuto principalmente per "Le opere e i Giorni" e per la sua "Teogonia", scrisse anche altre opere considerate minori e di incerta attribuzione. Interessante vedere che in "Le opere e i Giorni" ci parla delle cinque età del mondo:
- età dell' Oro: gli uomini vivevano "sempre giovani" e non avevano preoccupazioni di alcun tipo. Siamo ai tempi di Crono;
- età dell'Argento: gli uomini sono governati da Zeus. Per il loro comportamento si estinsero;
- età del Bronzo: é il mondo di uomini violenti che si dedicavano solo alla guerra e si estinsero per la loro stessa stupidità;
- età degli Eroi: é l'età in cui gli Eroi combatterono a Troia e a Tebe;
- età del Ferro: è l'età del mondo di Esiodo ed anche la nostra, e finirà anch'essa, come le precedenti.
Ancora una volta un "antico" ci parla di età del mondo e di come queste si sono susseguite nel tempo... ci parla di guerre e di estinzioni di massa...
Ci parla di un passato remoto e ancora per la gran parte sconosciuto...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

Google Earth, il più grande “GRANDE FRATELLO”.

Google Earth, una tecnologia affascinante ma che può diventare pericolosa allo stesso tempo. Google Earth è una tecnologia molto affascinante, che ha aperto nuovi scenari della esplorazione e del WEB. Basato su una idea molto semplice (la visione di mappe geografiche), si prefigge di far conoscere alla popolazione di INTERNET tutti (o quasi) gli angoli del pianeta, anche i più remoti o i più nascosti. Sono quasi sconfinate le sue potenzialità di sviluppo, ma può rappresentare anche un pericoloso strumento di sabotaggio e di criminalità, fornendo fotografie satellitari e cartine di ogni parte del mondo anche alle organizzazioni criminali che possono usare Google Maps per tracciare i propri traffici, i luoghi di consegna e di deposito, per segnalare gli obiettivi delle prossime azioni, nonché per sviluppare attività criminose. Tutto questo è possibile perché quello che sta costruendo Google Earth è un mondo che non segue le leggi stabilite dagli Stati perché non ha confini tangibili e né può essere definito uno spazio "internazionale", o uno Stato/Nazione in senso stretto, essendo al di sopra di qualsiasi tipo di Istituzione sovranazionale e nazionale, essendo basato su INTERNET appunto. Il mondo dell'informatica e le piattaforme WEB fanno ormai parte della nostra vita e le possiamo considerare le autostrade per l' economia e lo sviluppo del nostro futuro. Gli scenari diventano sempre più interessanti se si pensa all'attuale evoluzione dei progetti di Google e della NASA, che avrà come scopo quello di sviluppare il cd. "supercomputing", ossia un sistema di informazioni che conterrà immagini e dati della Terra: il più grande “GRANDE FRATELLO” che possa essere pensato.
… Comunque, in attesa che ciò avvenga, godiamoci le immagini dei Google Earth, e spaziamo con la fantasia per quei viaggi che avremmo sempre voluto fare e che gli impegni quotidiani ci impediscono.
Un saluto ai tuttologi
Paolo CARTILLONE

domenica 30 dicembre 2007

La porta (1995)

Odo l’acre miasma
Della pianura nera
Che m’ avvolge e nasconde
Di certo i passi dell’andare
Lento e faticoso e in gola
Al ponte oltre la ferrovia

Danzando in silenzio
Un corteo di fantasmi
Mi ha preso per mano
Spettri di giorni incendiati
Nel caos del niente
Urlanti del dolore perduto
Senza rotta la vela
Strappata dalla tempesta

Così ho raggiunto la casa
Ed ho chiuso bene la porta
Giuseppe MARCHI

domenica 23 dicembre 2007

Venezia... di notte

L'Italia, Paese ricco di storia, cultura e tradizioni, può essere conosciuto solo visitandolo!


Viaggiare di giorno e di notte per vedere le città, conoscere i popoli, sentire parlare i dialetti, leggere i testi antichi e moderni che ci parlano di tempi passati...


Ritrovarsi a passeggiare sotto i portici silenziosi, ricchi di fascino...

Appoggiarsi al parapetto in pietra e guardare stupefatti le luci del Canal Grande...


Così, ho visitato Venezia, una, due, tre volte... e ci sarà, spero una quarta occasione...
Prima che tutti i ricordi svaniscano col tempo, come in una notte di nebbia...


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

sabato 22 dicembre 2007

Buon Natale

Natale 2007 è arrivato
tempo di regali e buoni propositi,
come l'anno passato...

Un altro anno di storie scritte e non,
tutte ugualmente importanti
anche se non tutte saranno ricordate...

Un altro anno è fuggito,
se n'é andato,
i vecchi sono più vecchi,
i giovani sono più grandi,
i ricchi sono più ricchi e
i poveri sono più poveri...

Nuovi amori,
nuove vite
e tante vite che ci lasciano...
é la vita...
é la morte...

Ed è il momento dei buoni propositi...
per i vecchi infreddoliti per le strade,
per i grandi che combattono per il mondo,
per i ricchi stressati dagli affari,
per i poveri preoccupati dalla vita,
per tutti quelli che ho fatto arrabbiare
e per tutti quelli che mi hanno fatto arrabbiare,
per chi abbiamo salutato per l'ultima volta
e per chi ha visto la luce,
per chi é felice
e per chi soffre...

per tutti,

Buon Natale...



Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

venerdì 21 dicembre 2007

Gilgamesh e i Maya, un viaggio attraverso l'Oceano?

Quante cosa sono ancora nascoste tra le pagine di libri scritti e mai letti?
Quante cose devono ancora esser tradotte da lingue salvate per caso dalla morte?
Questa è una storia un po strana, che inizia ad Uruk, antichissima città del sud della Mesopotamia e, attraverso l'Oceano, termina in America, nella terra dei Quiché.
Leggendo leggendo, mi scontro con fatti strani e affascinanti e non posso fare a meno di trovare delle somiglianze... di intravvedere un filo trasparente come seta attraversare il mondo e la storia e i secoli e i millenni, solo per me, forse!
Ho già scritto di Gilgamesh come dei Quiché, ora per gioco ma non troppo voglio mettere assieme questi popoli e vediamo che cosa accade.
L'epopea di Gilgamesh racconta del suo viaggio alla ricerca dell'unico uomo che abbia avuto il dono dell'Immortalità, Utnapistim, sopravvissuto al Diluvio. Gilgamesh va dunque alla sua ricerca e dopo varie peripezie giunge dal barcaiolo di Utnapistim, Ursanabi. Qui accade qualcosa di poco chiaro e così Gilgamesh distrugge delle "Cose di Pietra"... Gilgamesh chiede ad Ursanabi di essere condotto con lui al cospetto di Utnapistim ma Ursanabi, arrabbiato risponde:
"Gilgamesh, quelle cose che hai distrutto hanno la facoltà di trasportarmi sull'acqua, di impedire alle acque della morte di toccarmi. Per questo le conservavo; ma ora tu le hai distrutte e con esse i serpenti urnu..."
Cosa distrusse Gilgamesh?
Cosa sono le Cose di Pietra?
Cosa sono i serpenti urnu?
Comunque il viaggio prosegue, Gilgamesh viene condotto da Utnapistim il Lontano, che vive a Dilmun, nel luogo del transito del Sole, ad Est della montagna...
"Ora Utnapistim, da dove giaceva a suo agio, guardò lontano e disse in cuor suo, riflettendo tra sé: 'Perché mai il battello naviga fin qui senza sartiame o albero? Perché sono distrutte le sacre pietre, e perché non è il nocchiero a governare il battello?
Così pare che Utnapistim potesse vedere molto lontano... chissà...
Utnapistim aveva già compiuto in precedenza opere meritevoli di riguardo, infatti aveva costruito una grande nave e aveva salvato la stirpe degli esseri viventi sulla Terra dal Diluvio...
ora, riceve Gilgamesh e gli racconta i suoi segreti...
Ma adesso é ora di passare su un altro continente, alla ricerca delle tracce di viaggiatori del passato. Siamo ora nella terra dei Quichè... e si parla dei popoli che vennero dopo la creazione, di popoli che: "Riuscirono a conoscere tutto ed esaminarono i quattro angoli ed i quattro punti della volta del cielo e della faccia della Terra".
Poi accadde qualcosa e "il Cuore del Cielo gettò una nebbia sui loro occhi, i quali si appannarono come quando si soffia sulla lastra di uno specchio. I loro occhi si velarono e poterono vedere soltanto ciò che era vicino... Così vennero distrutte la loro sapienza e tutte le conoscenze dei quattro uomini, origine e principio della razza quiché."
Questo popolo perse le conoscenze che aveva acquisito...
Quale fu la causa?
Dal popolo che perse le conoscenze deriva un nuovo popolo... un popolo particolare... che viene dall'Oriente...
"Erano diversi i nomi di ciascuno quando essi si moltiplicarono là nell'Oriente, e molti erano i nomi della gente: Tepeu, Olomàn, Cohah, Quenech, Ahau, ché così si chiamavano questi uomini là nell'Oriente, dove si moltiplicarono. Si conosce anche l'origine di quelli di Tamub e di quelli di Ilocab, che vennero insieme di là, dall'Oriente... Là stettero allora in gran numero gli uomini neri e gli uomini bianchi, uomini di molte specie, uomini di molte lingue, che era portentoso udire."
Più tardi i quichè intrapresero un viaggio, forse alla ricerca di qualcosa che li aiutasse a far tornare la luce del sole, giungono in una località chiamata Tulàn e li gli apparvero i loro dei... Tohil, Avilix e Hacavitz... e fu allora che le lingue di tutti i popoli divennero diverse e non si capivano più... (come nel racconto di Babilonia e la torre di Babele, Babel voleva dire Caos..) ed i loro indumenti erano solo pelli di animali ma erano uomini prodigiosi... anche Gilgamesh vestiva solo pelli di animali... quando arrivò da Utnapistim!
Veramente il racconto è molto confuso, per cui a volte si parla di dei, altre volte con gli stessi nomi ci si riferisce a monti...
Ma da dove giunsero questi dei o uomini prodigiosi?
Dal mare ma... "Non é ben chiaro, tuttavia, come avvenne il loro passaggio sul mare; come se non esistesse il mare, passarono su pietre, su pietre messe in fila sull'arena. Per questo motivo vennero chiamate Pietre in fila, Arene divelte, nomi che essi diedero loro quando attraversarono il mare, essendosi divise le acque quando essi passarono."
Quante strane coincidenze... uomini che vengono dall'Oriente, Diluvio, lingue che si mischiano e popoli bianchi e neri... mare che si apre, pietre in fila...
e se leggiamo ancora Gilgamesh, vi sembrerà sempre più possibile che lui abbia raggiunto quelle terre... e sia poi andato via...
E chissà che il Re Gucumatz (il re che diede inizio all'espansione del degno dei quichè) non sia altri che lo stesso Gilgamesh...
Forse, dopo queste righe, direte...
Tutte fantasie...
Eppure la storia... quella ufficiale, ci parla di un dio o di un uomo, Quetzalcoatl, dio degli aztechi, il cui nome significa serpente piumato...
Dio o uomo giunto dal mare e che andò via perché fu scacciato ma un giorno sarebbe tornato dal mare, a bordo di navi...
Ha, a proposito, non è che i serpenti urnu di Gilgamesh sono i serpenti piumati?
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

mercoledì 19 dicembre 2007

Un nuovo Tuttologo, Patrick Galimberti


Cari amici dei Tuttologi, oggi ho il piace di presentarvi l'ultimo arrivato, Patrick Galimberti.

Patrick é nato il 25.07.1968 a Mendrisio (Svizzera) da padre italiano e madre tedesca. L'incontro di queste due culture e modi di vivere, ne caratterizzano la personalità ed il modo di essere. Patrick ha frequentato il Liceo Economico, per poi frequentare la facoltà di Giurisprudenza all'università Statale di Milano. Ha iniziato la carriera militare nel 1989, diventando ufficiale di milizie nel 1992. Nel 1998 si é laureato presso l'Accademia Militare di Zurigo in Scienze Militari ed ha lavorato per anni sulle piazza d'armi delle truppe di salvataggio. Le sue esperienze professionali lo hanno portato ad insegnare lingue, a diventare trainer del modello della personalità DISC e lavorare come coach.


Benvenuto Patrick, ora aspettiamo con ansia il tuo primo articolo.


Per i Tuttologi,

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO