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lunedì 16 gennaio 2012

1984 (di George Orwell)

Quest'anno ho letto poco... ma in questi giorni di festa ho cercato di recuperare e così, dopo aver fatto un giro per varie librerie, mi sono soffermato su una copertina che da tempo mi incuriosiva, quella del libro di Orwell, 1984.
Si tratta di un'immagine che mi ha sempre incuriosito e così, infine, mi sono comprato il libro. Anche se il libro originale in lingua inglese aveva una copertina molto diversa, quest'immagine sembra fatta apposta per descriverlo... un mondo particolare, se così si può dire!
George orwell, al secolo Eric Arthur Blair, scrisse questo romanzo nel 1948 e fu subito un successo.
Il personaggio principale, Winston Smith, è un uomo schiacciato dal peso di una società governata dall'odio e dal terrore, il cui leader, the Big Brother, ne riassume l'essenza.
E' un mondo in cui non esiste più amore, non esiste famiglia, non esiste individualismo nè libertà. Esiste solo il Partito, i due minuti d'Odio, la propaganda e la cancellazione o riscrittura  della storia passata...
Uno degli strumenti di controllo delle persone è il teleschermo, presente in tutte le case, per le strade e in ogni luogo in cui le persone si ritrovano. Attraverso esso il Partito controlla il comportamento di tutti, alla ricerca di traditori e spie da catturare, arrestare e, se necessario, eliminare dal mondo e dalla storia cancellandone ogni minima traccia. Winston si occupa proprio di questo, riscrivere il passato quando necessario.
Il suo è un mondo al contrario, in cui il Ministero della Verità si occupa di falsificare il passato cancellandolo di fatto; il Ministero della Pace si occupa della guerra; il Ministero dell'Amore si occupa della Legge e dell'ordine pubblico e il Ministero dell'Abbondanza fa in modo di mantenere l'economia e lo sviluppo al livello corretto. Perché, vi chiederete...

LA GUERRA E' PACE
LA LIBERTA' E' SCHIAVITU'
L'IGNORANZA E' FORZA

questi gli slogan del Partito, massima espressione di bipensiero.

4 aprile 1984, una data memorabile per Winston, la data in cui inizia la sua ribellione al sistema, la data che lui scrive nella prima pagina del suo diario!
Un diario a cui consegnare i suoi pensieri più reconditi...

Poi un giorno, inaspettata, arriva Julia, ed è l'inizio di una nuova vita, una vita però senza speranza. Lei indossava sempre una sottile fascia scarlatta, simbolo della Lega Giovanile Antisesso...

O'Brien era invece un membro importante del Partito Interno... Winston lo incontrò diverse volte...

Questi i personaggi principali della storia... un incubo socio-psico-politico! Eppure, a pensarci bene, in parte potrebbe essere il mondo reale... e forse lo è stato!

In questo mondo si muovono i nostri personaggi e per chi sbaglia c'è il ricondizionamento: apprendimento, comprensione, accettazione, fino alla rimozione dalla memoria di tutto ciò che non è in linea con il pensiero del Partito, fino a dire che 2+2=5, credendoci fermamente. Fino al tradimento finale delle proprie idee, del proprio credo, del proprio amore... fino a dire "fatelo a lui, non a me".

Un incubo d'altri tempi?

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

martedì 27 dicembre 2011

Preghiera di un trasmettitore alpino


A te, Maria madre di Dio,
a te, Dio Padre Onnipotente,
a te, Gabriele, ci rivolgiamo.
A te, Annunciatore, che fosti il primo messaggero di buona Novella
volgiamo lo sguardo e la nostra preghiera.

Tu che negli spazi corri veloce
per recare messaggi di gioia
tu che sovrasti le nostre montagne,
fai sì che il nostro messaggio giunga sicuro a destinazione.

Tu, Gabriele, che superi le distanze in un istante
aiutaci in pace e in guerra
a compiere il nostro dovere per la Patria Italia
senza timore alcuno.

Tu che siedi affianco a Dio Padre,
proteggi noi trasmettitori alpini e le nostre famiglie,
e guidaci con passo sicuro e senza esitazione
verso il nostro futuro.

Amen.

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
(25 dicembre 2011)

venerdì 23 dicembre 2011

Bianco Natale

Dai vetri appannati di una finestra
intravvedo i fiocchi cadere,
ricoprendo la terra di una soffice e bianca coltre di neve.

Stelle comete abbelliscono le finestre
del paese, ancora oggi,
come quando ero bambino.

L'aroma della cioccolata calda
si diffonde per le strade,
mischiandosi con il profumo delle caldarroste.

Impronte di bimbi che corrono allegri
si incrociano sui marciapiedi
coperti di neve fresca.

E le nonne di oggi,
come le mie un tempo lontano,
preparano dolci manicaretti per i loro nipoti...

Così ricordo i tanti natali passati,
e a te, Memoria, chiedo conforto...

annulla, se puoi le distanze tra me e i miei cari.


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

venerdì 16 dicembre 2011

E penso...

Ancora una notte,
in un paese straniero,
alzo lo sguardo al cielo...

ammiro l'immensità del buio profondo,
ammiro le stelle splendenti lontane,
ammiro la luna complice e pallida
e penso...

al tempo passato,
al futuro inconoscibile,
alla famiglia lontana...

e penso...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

domenica 20 novembre 2011

Com'è strana la vita...

Un giorno di tanti anni fa io e mio figlio trovammo un gattino, fradicio, ferito sul labbro e spaventato. Sarebbe morto di li a poco, forse... ma qualcosa o qualcuno decise per lui un destino differente, sarebbe diventato il nostro "micio".
Ricordo ancora quel giorno... e quelli seguenti. Era un bel micio e giorno dopo giorno cresceva con noi. Aveva degli artigli delicati ma affilatissimi, come i dentini.
Si riconosceva da lontano per il miagolio, aveva infatti una voce sottile e delicata... così micio divenne uno di famiglia.
Ci seguì in giro per l'Italia, durante i nostri trasferimenti, viaggiò in macchina, treno, nave... era il nostro micio!
Quando uscivamo a passeggio la sera veniva con noi. Ci seguiva senza allontanarsi, correndo tra i nostri piedi senza mai inciampare, sembrava volasse... ci capiva e noi capivamo lui!
Poi un giorno, forse inconsapevolmente, ha scelto la libertà. E' uscito, come faceva sempre, ma non è tornato a casa. Noi la mattina dopo partimmo per il Continente, lui restò in Sardegna, solo, per tutto l'inverno.
Dovette arrangiarsi, non fu facile, ma sopravvisse.
L'estate dopo tornammo a casa. Poche ore dopo il nostro arrivo micio si presentò di fronte a casa, ci vide, ci riconobbe... era arrabbiatissimo e ce ne accorgemmo subito. Si avvicinò e ci guardò come ti guarderebbe una persona di famiglia che tu hai tradito e abbandonato... ma poi tornò ad essere micio, anche se gli ci volle un po di tempo a recuperare la fiducia in noi. Ogni giorno veniva a trovarci, mangiava qualcosa, si sdraiava in terra sotto la macchina. Di tanto in tanto ci permetteva di coccolarlo, come facevamo quando era piccolo.
Poi, in autunno partivamo, lui passava l'inverno da solo, da gatto libero come ormai era. Faceva le sue esperienze, litigava con altri gatti, soffriva, dimagriva, si faceva una sua posizione tra i gatti del quartiere, cresceva, viveva.
Poi, l'anno scorso, micio mostrava di essere diventato vecchio, zoppicava vistosamente, era dimagrito e non aveva più voglia di farsi coccolare. Sapevamo che forse sarebbe stata l'ultima estate assieme e forse se ne rendeva conto anche lui.
Quest'anno micio non è venuto a trovarci, non c'è più!
Siamo dispiaciuti, ma è la natura, si nasce, si cresce, si vive e si muore.
Se sei fortunato lasci qualcuno al mondo che si ricorderà di te, di tanto in tanto, con una lacrima sugli occhi ed un nodo in gola, magari...
Poi stasera mia moglie mi ha detto che rientrando a casa ha sentito un miagolio, sembrava micio...
Un gattino piccolo ma identico al nostro sbuca fuori dal cortile dei vicini, piccolo, vispo, sembrava micio come l'avevamo conosciuto noi, tanti anni prima. Corre, salta tra le gambe, fa le feste, miagola... sembra proprio lui. Forse la natura ha fatto il suo corso e di fronte c'era il ricordo più bello che ci ha potuto lasciare, un piccolo "micio"...
Ciao, micio, dovunque tu sia noi ci ricorderemo sempre di te... 

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

venerdì 18 novembre 2011

Equilibrio

(Roma, 28 settembre 2011)



Se esistere nell’oscuro passaggio

Della vita sommo inganno dei sensi

Percepisci vero o falso del caldo

Del sole lontano seguito dal gelo

D’ottobre maldestro solstizio

Di piante già spoglie e invisibile vento

Se la notte trascorre veloce alterna

Al giorno infinito vuoto a prendere

Di cose lasciate o trovate il sorriso

In fondo alla strada e il bacio silenzioso

Memento di sole vicino e caldo

E del mare abisso in cui la volontà scompare.

… non ci rimane – adesso - che raccontare

una storia diversa ai nostri figli

sfidando l’evidenza nera e cruda ma

mai la Ragione nostra che non possono offendere,

che non è neppure in vendita

in qualche luccicante vetrina del centro…



Giuseppe Marchi

Fuori dalla realtà...

A volte la vita riserva strane sorprese...
Un giorno sei a casa tua, tra le comodità e la famiglia, il giorno dopo ti trovi a migliaia di chilometri di distanza, solo tra tanti.
Così pensi...
Quante cose si danno per scontate, agi, lusso, comodità, il pane fresco di ogni giorno o poter acquistare un gelato al chiosco durante la passeggiata serale.
Quante cose non sono scontate per altri uomini, in altri luoghi, concentrati nell'unica cosa che veramente conta: sopravvivere!
Sento il telegiornale italiano sotto un tetto di stelle quasi sconosciuto, sento dei problemi, dei litigi, degli scontri politici... e sorrido, amaramente.

Quanto sono fuori dalla realtà... gli italiani!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO