lunedì 30 luglio 2007

Naturales quaestiones - (Lucio Anneo Seneca)

"Dicam, quod magis mirum videbitur: inter caelestia de terra dicendum erit..."

"Farò un'affermazione che sembrerà più sorprendente: della Terra si dovrà parlare fra le realtà celesti."
Così Seneca, figlio di Seneca, cerca di stupire il suo ascoltatore quando, nel LIBER II (VI) del suo "Naturales quaestiones" tratta dei tuoni, dei fulmini e dei lampi...
La Terra è un corpo celeste e, in quanto tale, verrà trattata con i corpi celesti...

E' sorprendente come Seneca spieghi, poco oltre, l'atmosfera...
"in questo senso l'aria è parte del mondo, e parte indispensabile. E' essa infatti che tiene insieme cielo e terra, che separa le regioni più basse da quelle più alte in modo tale però da congiungerle. Le separa perché vi si frappone mettendosi in mezzo; le congiunge, perché le une e le altre comunicano tra di loro per suo tramite: trasmette ai corpi celesti tutto ciò che ha ricevuto dalla terra, e per converso trasfonde negli esseri terreni l'energia siderale."


Ciò che ci dice Seneca... si potrebbe quasi disegnare... e non si arriverebbe lontano dalla verità...
Ma come poteva sapere che la terra è circondata da una fascia d'aria?

Alessandro Giovanni Paolo Rugolo

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