Tutti sanno che gli Stati Uniti d’America sono nati come atto di ribellione verso gli inglesi. La quasi leggenda sostiene che gli anglofoni delle Americhe ghiotti di tè come i loro cuginastri di oltre oceano erano stanchi di pagare troppe tasse a sua maestà sulla orientale bevanda e così scoppiò la prima guerra civile nella storia dell’uomo tra bevitori di tè. Nella fortunata serie Disney dei pirati dei Caraibi, i cattivi sono proprio gli inglesi della compagnia delle indie (i boss del tè) che tradiscono i vecchi e nobili valori del mare per pura avidità. Fino a qui niente di strano la Disney è per antonomasia la paladina della storia e dei valori americani, ma se ci volessimo spingere oltre?
Cosa ci vuole dire questa divertente saga di quattro pirati spiritati?
Nella mitologia greca Calipso, che nel film è la dea imprigionata dai pirati cattivi, è una ninfa, il cui nome potrebbe derivare dal verbo greco kalyptein (coprire). Secondo Esiodo, era una delle Oceanine, figlie del titano Oceano e della titanide Teti. Secondo il racconto dell'Odissea di Omero invece era figlia di Atlante e abitava in una grotta nell'isola di Ogigia. Un giorno Ulisse, scampato al vortice di Cariddi, approdò sull'isola e Calipso se ne innamorò. Per persuaderlo a rimanere presso di lei, la ninfa gli promise l'immortalità, ma l'eroe rifiutò. Ulisse restò ad Ogigia sette anni, finché Atena chiese a Zeus di intervenire. Il dio allora mandò Ermes per convincere Calipso a lasciarlo partire e lei a malincuore acconsentì.
Cosa ci vuole dire questa divertente saga di quattro pirati spiritati?
Nella mitologia greca Calipso, che nel film è la dea imprigionata dai pirati cattivi, è una ninfa, il cui nome potrebbe derivare dal verbo greco kalyptein (coprire). Secondo Esiodo, era una delle Oceanine, figlie del titano Oceano e della titanide Teti. Secondo il racconto dell'Odissea di Omero invece era figlia di Atlante e abitava in una grotta nell'isola di Ogigia. Un giorno Ulisse, scampato al vortice di Cariddi, approdò sull'isola e Calipso se ne innamorò. Per persuaderlo a rimanere presso di lei, la ninfa gli promise l'immortalità, ma l'eroe rifiutò. Ulisse restò ad Ogigia sette anni, finché Atena chiese a Zeus di intervenire. Il dio allora mandò Ermes per convincere Calipso a lasciarlo partire e lei a malincuore acconsentì.
Cosa potrebbe coprire, dunque, Calipso? Quella enorme statua che tutto il mondo chiama “La Statua della Libertà” e che invece si chiama “la statua della Libertà che illumina il mondo”, venne donata dalla Francia agli Stati Uniti per il festeggiamento del centenario dell'Indipendenza dall'Impero Britannico. L’ingegnere che la realizzò su disegno di Frédéric Bartholdi fu Alexandre Gustave Eiffel, lo stesso che pochi anni prima aveva realizzato la torre Eiffel di Parigi per festeggiare il centenario della rivoluzione Francese (quando si dicono le coincidenze). La statua posta sulla Liberty Island, raffigura una donna che indossa una lunga toga e sorregge fieramente in una mano una fiaccola e nell'altra stringe un libro recante la data del 4 luglio 1776, mentre ai piedi vi sono delle catene spezzate (simbolo della liberazione dal potere del sovrano dispotico) e in testa vi è una corona, le cui sette punte rappresentano i sette mari e i sette continenti. Anche Calipso, come figlia di Atlante re dei mari, è a sua volta una regina dei sette mari. Nel film di Disney una congiura di pirati traditori e di inglesi perfidi la tiene prigioniera con un incantesimo e solo una misteriosa “fratellanza”, non del tutto onesta ma dal cuore sincero e cavalleresco, con l’aiuto di una bellissima donna inglese figlia di colui che a sua volta fu schiacciato dall'avidità della compagnia, riuscirà a liberarla e di conseguenza a liberare il mondo dalla tirannide dei perfidi inglesi. Anche qui niente di strano, o perlomeno non più di tanto, ma resta da discutere che cosa rappresenta la “fratellanza”, al mondo solo una è la fratellanza che dice di operare per la costruzione della Libertà che illumina il mondo fatta di riti strani, sempre sul filo della legalità e che si rifà a valori cavallereschi, ed è la fratellanza massonica. Del resto personaggi come Washington, Thomas Jefferson, Benjamin Franklin e lo stesso Disney, avevano in comune proprio l’appartenenza a questa singolare fratellanza che se pur nata in Scozia e in Inghilterra (simboleggiata nel film sia dai pirati filo inglesi e quindi traditori dei veri valori della fratellanza stessa, sia dalla eroina inglese la quale non li tradisce) è radicata fortemente anche negli USA e in Francia.
Cartolina commemorativa della nascita di Disney,
con in evidenza il simbolo di appartenenza alla massoneria
Alessandro Ghinassi
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