domenica 6 gennaio 2008

I gatti nell' Antico Egitto

Uno dei culti più popolari sorto nel Tardo Periodo in Egitto era quello della dea-gatto Bastet. In questo periodo migliaia di gatti sono stati mummificati per venderli ai pellegrini, che li hanno presentati alla dea come un'offerta. I corpi dei gatti venivano disidratati usando il Natron, questo processo era simile a quello usato per la mummificazione umana. Venivano poi avvolti in una bendatura, con le zampe parallele al corpo. L'esempio mostrato qui è preso dalla raccolta del Museo britannico. Ed illustra bene lo standard molto elaborato per la preparazione usata su queste offerte sacre. Enormi cimiteri sono stati scoperti contenenti migliaia di queste sepolture per gli animali. Il centro principale per il culto di Bastet era la città di Tell Basta.


I gatti mummificati di Flinders Petrie
Nel 1952, nel Museo di Storia Naturale di Londra, fu ritrovata una cesta piena di oggetti provenienti dall’Egitto.All’interno 192 gatti mummificati risalenti dal IV al II secolo a.C., sette manguste, tre cani ed una volpe. Ritrovate durante degli scavi a Giza erano state donate al museo nel 1907 da Flinders Petrie, purtroppo non erano accompagnate da nessuna informazione circa la provenienza esatta. Scoperta molto importante in quanto faceva luce sul ruolo e sull’ascendenza che il gatto aveva nella società egizia. Nel IV secolo a.C. i gatti erano apprezzati probabilmente perché erano abili cacciatori di roditori che infestavano i magazzini di granaglie. Entrarono poi a far parte del culto religioso.Bubasti, nel delta del Nilo, era il centro più importante del culto della dea Bastet, rappresentata sia come gatta, sia come donna con la testa di gatta. Nella seconda metà del XIX secolo, le catacombe di Bubasti restituirono centinaia di migliaia di gatti mummificati. Ricerche zoologiche rivelarono che delle 192 mummie, tre erano più grandi delle altre; erano i resti di gatti della giungla (Felis chans), le altre 189 erano simili al comune gatto selvatico africano o gatto egiziano delle sabbie (Felis libica). Una via di mezzo tra il gatto selvatico africano e l’attuale gatto domestico.

Lo studio delle mummie, ha inoltre cambiato un certo numero di credenze sul ruolo del gatto nella società egizia.

Sabrina Bologni

Nessun commento:

Posta un commento