Se si sente parlare della guerra di Troia il nostro
pensiero ci porta ai ricordi che abbiamo dell’Iliade di Omero,
studiata a scuola o, magari, letta per diletto o ancora vista in
televisione in una delle sue innumerevoli rappresentazioni.
Difficilmente si pensa ad altro che al rapimento della bellissima
Elena, ad opera di Paride, figlio di Priamo, re di Troia. Elena, donna bellissima, viene
rapita e condotta a Troia… il resto è cosa nota!
Scena di battaglia - immagine tratta da Wikipedia |
Ma vediamo invece cosa dice Erodoto in merito.
Erodoto è lo storico più famoso dell’antichità. Erodoto era di Alicarnasso, città dell'impero persiano, oggi Bodrum, in Turchia. La sua opera
più importante s’intitola “Storie” e venne pubblicata intorno al 430 a.C.
Il libro inizia esattamente con la spiegazione
dell'origine delle ostilità tra greci e persiani, secondo la
versione di questi ultimi.
Secondo i persiani tutto ebbe inizio a causa dei
fenici. Questo popolo di viaggiatori e commercianti si era da poco
installato sulle rive del Mediterraneo quando un gruppo di
commercianti che si trovava ad Argo rapì Io, la figlia di Inaco. Io
fu condotta in Egitto.
Il rapimento di Io fu il primo di una serie che
condusse alla guerra.
Più tardi, ci dice Erodoto, alcuni greci o
cretesi che si trovavano a Tiro in Fenicia rapirono Europa, figlia di
Agenore, con questo secondo rapimento la partita poteva considerarsi chiusa con un
pareggio.
Ma i greci non si accontentarono di pareggiare i
conti e rapirono Medea, la figlia del re della Colchide, Eeta. Il re
mandò degli ambasciatori a chiedere indietro la figlia ma non venne
soddisfatto.
Alessandro, conosciuto anche come Paride, figlio
di Priamo, sentiti questi racconti e preso dalla voglia di prendersi
una donna in Grecia decise di rapire Elena, moglie di Menelao, re di
Sparta.
I greci mandarono ambasciatori a chiedere la
restituzione della donna ma gli fu risposto che non avendo essi
restituito Medea in precedenza, non si capiva perché loro avrebbero
dovuto restituire Elena.
I greci non intendevano lasciare Elena ai
persiani e così mossero in armi contro di essi, guidati da Agamennone,
fratello maggiore di Menelao.
Così inizia la guerra di Troia, magistralmente
raccontata dal cantore cieco noto come Omero.
Erodoto non si ferma alle origini della guerra ma
ci racconta anche le considerazioni dei dotti persiani in merito alla
guerra, infatti per essi:
"se il rapir donne é azione da uomini
ingiusti, é da stolti il prendersi pena per vendicarle; mentre é da
uomini benpensanti non curarsene affatto, poiché é chiaro che, se
esse non volessero, non si lascerebbero rapire."
Oggi, una frase simile non sarebbe considerata politicamente corretta, fatto sta che sia da una parte sia dall'altra questa considerazione non venne fatta.
La guerra venne disputata, Troia fu distrutta e i Persiani da
allora iniziarono a considerare i greci come nemici!
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
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