Cari amici tuttologi, in questi giorni sto leggendo il libro del filosofo americano Robert Nozick (1938-2002) “La vita pensata”, edito da BUR , che avevo comprato qualche anno or sono, incuriosito dal titolo e dalla intenzione, annunciata dall’autore nella introduzione, di riflettere “sulla vita e sulle cose importanti nella vita, per chiarire il mio pensiero e anche la mia vita” mentre di solito tutti noi “tendiamo a vivere come se avessimo inserito il pilota automatico, attenendoci (…) alle opinioni di noi stessi e agli obiettivi che abbiamo acquisito inizialmente”.
Confesso che il riferimento dell’autore al pilota automatico, pensando a tanti momenti della mia vita, mi ha turbato e mi ha lasciato alquanto pensieroso…
Da questo libro vi propongo il seguente esperimento mentale, che possiamo battezzare La macchina dell’esperienza.
Immaginiamo che sia stata inventata una macchina che possa darci, una volta collegati ad essa, qualsiasi esperienza noi possiamo desiderare: quella di amare, contraccambiati, la più bella donna del mondo; di essere il Presidente degli Stati Uniti; di risolvere il problema della fame nel mondo; di vincere il Nobel per la letteratura.
Se la nostra immaginazione scarseggia, la macchina stessa può darci utili suggerimenti grazie ad una biblioteca delle sensazioni interiori predisposta da abili psicologi!
Si noti che non c’è memoria di essere collegati alla macchina e che perciò i piaceri non possono essere rovinati dal fatto di essere prodotti artificialmente.
Ora la domanda è: sceglieremmo o no (e soprattutto: perché) di adottare questa macchina per tutta la vita, vivendo così “dal di dentro” i nostri sogni più dolci?
Voi che cosa ne pensate?
Se la nostra immaginazione scarseggia, la macchina stessa può darci utili suggerimenti grazie ad una biblioteca delle sensazioni interiori predisposta da abili psicologi!
Si noti che non c’è memoria di essere collegati alla macchina e che perciò i piaceri non possono essere rovinati dal fatto di essere prodotti artificialmente.
Ora la domanda è: sceglieremmo o no (e soprattutto: perché) di adottare questa macchina per tutta la vita, vivendo così “dal di dentro” i nostri sogni più dolci?
Voi che cosa ne pensate?
Isaia De Maria
Ciao Isaia. Interessante proposta la tua.
RispondiEliminaLa macchina della esperienza... Non so che dire. La cosa mi tenta... Ma credo che una cosa simile sia una specie di Matrix... cioe un carcere. Per la mente nel caso dello esperimento proppsto. Se guardo la mia vita mi rendo conto che va avanti grazie a nuovi stimoli e obiertivi. Ragfiunto uno me ne pongo uno nuovo... E la macchina non mi soddisferebbe. Poi occorre considerare che una macchina ha bisogno di qualcuno che la programmi... Che la alimenti... Che la controlli... Qualcuno deve mantenere in vita i corpi o i cervelli visto che i corpi non sevirebbero piu. Mha. Io preferisco il mondo reale.
Alessandro