venerdì 29 agosto 2008

Pausania il periegeta (110-180 d.C.)e la storia della Sardegna

La lettura del libro di Ettore PAIS, "Storia della Sardegna e della Corsica" e di "Le colonne d'Ercole un'inchiesta" di Sergio FRAU, mi hanno spinto alla ricerca del testo di Pausania "Periegesi della Grecia"...
Pausania (Παυσανίας / Pausanías)) fu uno scrittore e geografo greco del II secolo dopo Cristo, nato probabilmente a Magnesia di Sipile nella Lidia, detto il periegeta in quanto si occupava, diremo noi, di scrivere "guide turistiche".
La sua opera più importante è, per l'appunto, "Periegesi della Grecia", da lui visitata in lungo e in largo e descritta con dovizia di particolari anche storici. L'opera è articolata in dieci libri. L'Attica (libro I), Corinto (Libro II),Laconia, (Libro III), Messenia (Libro IV), Elide (Libri V e VI), Acaia (Libro VII), Arcadia (Libro VIII), Beozia (Libro IX) e la Focide (Libro X). Perché questo interesse? Direte voi...
Perché è un testo antico, in primis, e dunque mi interessa... perché il libro X parla della Sardegna antica (perché poi ne parla se il titolo è Periegesi della Grecia?) e dunque ancor più interessante! Tanto interessante che mi reco in alcune librerie a Roma, e non le più piccole per vedere cosa riesco a trovare... cerco tra i libri ed ecco che salta fuori Pausania, quasi subito... Certo che potrebbero fare anche una edizione completa, invece che costringere il lettore a comprarsi tutti i singoli volumi... io sono interessato al volume decimo, vediamo se c'è...
Niente da fare... i volumi arrivano fino all'VIII! Gli ultimi due non ci sono! Stessa storia poco lontano, in un'altra grossa libreria di Roma... ed è uguale anche nella terza! Mi arrendo. Torno a casa e cerco su internet,Wikipedia di solito non mi delude... ed è così infatti! Basta un po di pazienza e la conoscenza di alcune lingue oltre l'italiano e di solito si trova tutto!
Seguo il link per una edizione completa in doppia lingua, francese e greco, e riesco così a leggere il X libro... L'indice mi indica che la Sardegna è trattata alcap. XVII e così... inizio la lettura... perdonate la traduzione "barbara" ma il mio francese è abbastanza maccheronico...

[1] "I Barbari che abitano la Sardegna, isola situata ad ovest, hanno inviato a Delfi la statua in bronzo di colui dal quale hanno presso il nome..."

Dunque i Sardi della Sardegna si chiamano cosi dal nome del loro fondatore... o Re, presumibilmente si doveva chiamare "Sardo"... ma andiamo avanti...

"La Sardegna, per la sua estensione e la sua fertilità, può essere comparata alle isole più rigogliose... "

ci dice Pausania... e ciò mi fa piacere, non come ne parlava Cicerone...

"Io non so quale fosse l'antico nome con cui la Sardegna è chiamata dai suoi abitanti, ma i Greci che vi navigavano per il commercio, la chiamavano Ichnusa perché essa ha assolutamente la forma del piede d'un uomo; essa è lunga 1120 stadi e 470 stadi di larghezza."

[2] Si dice che i Libici furono i primi che vi arrivarono con i propri vascelli: il loro capo si chiamava "Sardus"...

Ecco, lo sapevo...

"... figlio di Maceris, chiamato Ercole dagli Egiziani e dai Libici"

Ercole... ecco che si comincia a parlare di Ercole... un nome ed un mito, anzi, un nome e tanti miti...

"il viaggio più celebre che ha compiuto questo Maceris è stato quello di Delfi. Sardus aveva il comando dei Libici che si erano stabiliti a Ichnusa, così l'Isola cambiò nome e prese da lui quello di Sardegna."

Libici e isolani vissero assieme dividendosi l'Isola... poi arrivarono i Greci:

[3] "Diversi anni dopo, Aristeo e i Greci che erano con lui, approdarono nell'Isola. Aristeo, a quel che si dice, era figlio di Apollo e di Cirene..."

Aristeo decise di stabilirsi in Sardegna...

"e c'è chi dice che Dedalo in quello stesso periodo si trovasse obbligato a lasciare "Camicus" a causa della spedizione dei Cretesi e così si sia associato ad Aristeo per questa colonia.

[4] Ma non è per niente probabile che Dedalo, per la colonia o per altri fatti, avesse potuto associarsi ad Aristeo sposo di Autonoe figlia di Cadmo; Dedalo in realtà visse all'epoca del regno di Edipo a Tebe. Del resto, coloro che arrivarono con Aristeo non fondarono alcuna città, non essendo, per quel che io credo, ne forti ne numerosi per poterlo fare.

[5] Dopo Aristeo, gli Iberici passarono in Sardegna guidati da Norax (
Νώρακι), ed essi fondarono la città di Nora (Νώρα), che fu, a quel che si dice, la prima città dell'Isola. Norax era, si dice, figlio di Mercurio e di Eritia, figlia di Gerione.
La quarta spedizione, composta da Tespiesi e Ateniesi, arrivò in Sardegna agli ordini di Iolao (
Ἰόλαος)..."

Lo Iolao da cui ebbe origine il popolo degli Iolei o Ilienses di cui parla il Pais, sicuramente.

"e fondarono la città di Olbia (
Ὀλβίαν)."

Pare che tra gli Ateniesi ci fosse un tale "Grillus" dal quale deriverebbe una località chiamata "Ogryllé"... ma non sono sicuro di aver capito bene...

"Si possono trovare ancora in Sardegna, dei luoghi chiamati Iolai, e gli abitanti di quest'Isola rendono gli onori a Iolao..."


[6] Quando Troia fu conquistata molti Troiani fuggirono ed alcuni di questi , scappati assieme ad Enea, furono scaraventati in Sardegna dai venti, e qui si mescolarono con i Greci che vi si erano stabiliti in precedenza; i Barbari non fecero mai la guerra contro i Greci e i Troiani siaperché le forze militari erano pressoché le stesse sui due fronti, sia perché nessuno osava attraversare il fiume Thorsus ( Θόρσος) che separava i loro territori.

[7] Molti anni dopo, i Libici passarono nuovamente nell'Isola con forze considerevoli e cominciarono a fare la guerra contro i Greci che morirono pressoché tutti in questo periodo o comunque ne sopravvissero ben pochi. I Troiani si rifugiarono sulle alture dell'Isola, nelle montagne inaccessibili a causa delle pareti di roccia e dei precipizi e portano ancora oggi il nome diIliensi, nonostante assomiglino in tutto ai Libici dei quali hanno adottato le armi ed il genere di vita..."

Ecco tutta la spiegazione secondo Pausania... e perché mai non dargli retta? Sono forse meglio le Carte di Arborea (che non conosco... ancora) o il "nulla" che si dice contraddistingua la storia dei Sardi?

[8] "Di seguito alla Sardegna c'é un'Isola, chiamata Cyrnos (
Κύρνος) dai Greci e Corsica (Κορσική) dai Libici che vi abitano. Una grossa parte della popolazione a causa di disordini civili passò in Sardegna e si impadronì della parte di montagne in cui si stabilì. I Sardi chiamarono questi abitanti Corsi (Κορσοί) dal nome della loro patria."

[9] "I Cartaginesi (
Καρχηδόνιοι), nel periodo della loro massima potenza sul mare, soggiogarono i popoli della Sardegna, ad eccezione degli Iliensi e dei Corsi, che ritiratisi nelle loro montagne, fuggirono dalla schiavitù. I Cartaginesi fondarono anche essi nell'Isola due città, Caralis (Κάραλίν) e Sulcis (Σύλκους). Alcuni alleati dei Cartaginesi, Libici o Iberici, entrarono in discussione per la spartizione del bottino, li abbandonarono in un momento di collera e si spostarono a vivere nella parte più elevata dell'Isola equi presero il nome di Balari che, nella lingua dei Cyrniensi (Corsi) significa "fuggitivi"."

Caspita! Così i Balari, secondo Pausania, erano un popolo che arrivò da fuori assieme ai Cartaginesi... Peccato che Pausania ci abbia riferito il significato di Balari ma non faccia cenno del significato di Caralis e Sulcis, chissà...

[10] "Queste sono le razze che abitano la Sardegna ed è così che vi si stabilirono.
Sul lato Nord e dalla parte del continente dell'Italia quest'Isola è bordata di montagne inaccessibili... Seguendo la costa troverete dei porti per ivascelli, ma dei venti irregolari e molto violenti soffiano perennemente dall'alto delle montagne verso il mare."

[11] Nel centro dell'Isola si trovano delle altre montagne meno alte; l'aria, in questi luoghi è per la maggior parte del tempo carica di vapori e malsana, a causa di concrezioni saline e di un vento del sud, sporco e violento. che vi domina: le montagne sul lato dell'Italia impediscono ai venti del Nord di penetrarvi e di rinfrescare l'aria... Altri pensano che l'Isola diCyrnos (sempre la Corsica!) che è separata dalla Sardegna per mezzo di un tratto di mare di circa otto stadi e che è montagnosa e molto elevata per tutta la sua estensione, impedisca ai venti del nord ed allo Zefiro di farsi sentire

[12] I serpenti di quest'Isola non sono pericolosi per l'uomo in quanto non sono velenosi, non si vedono lupi. Gli arieti selvatici non sono più grandi che altrove ma hanno la stessa forma degli arieti che si possono trovare nelle opere di fabbricazione Egineta. Essi hanno il tronco più villoso e le corna si ricurvano di colpo verso le orecchie, essi sorpassano in velocità tutti gli animali selvatici."

[13] "In tutta l'Isola non c'è che una sola specie di pianta il cui veleno è mortale. Assomiglia al sedano e chi ne mangia muore, a quanto si dice, ridendo: è perciò che Omero e quanti l'hanno seguito, hanno chiamato "riso sardonico" quello causato da qualcosa di sgradevole... "

Ed ecco il significato di "riso sardonico"...

"Questa pianta cresce particolarmente attorno alle fontane senza per questo comunicare all'acqua qualità velenifere."

E così Pausania ci lascia, dopo queste righe di storia della Sardegna, spiegandoci i motivi che l'hanno spinto a scrivere sulla Sardegna... "principalmente perché quest'Isola è molto conosciuta dai Greci..."

Quanto mi avrebbe fatto piacere sentire questa storia quando, ragazzino, frequentavo la scuola in un piccolo paese della Sardegna...

Meglio tardi che mai!


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

Nessun commento:

Posta un commento