sabato 17 novembre 2012

Ancora una sera da incubo sulla linea Roma - Nettuno!

Dopo una giornata di lavoro, come ogni giorno, prendo il treno a Termini per tornare a casa.
Sono quasi le cinque del pomeriggio, cerco di prendere il treno per Napoli che non è ancora partito. Percorro tutta la banchina alla ricerca di un posto in piedi, niente da fare! Sono occupati anche i posti nelle cappelliere!
Abbandono l'idea di rientrare con il treno per Napoli e mi dirigo al binario 13, mi sembra, per prendere il treno per Nettuno delle 17.07.
Salgo a bordo e trovo un comodo posto in piedi in un angolo vicino alla porta, mi sistemo come meglio posso e aspetto la partenza. Nei dieci minuti che seguono anche gli ultimi posti in piedi vengono occupati eppure la gente continua ad arrivare, a salire, a spingere... urlare e chiedere di farsi un po più in là... scene da terzo mondo!
Ho smesso da tempo di lamentarmi a voce alta. Quando salgo sul treno mi isolo dal mondo, leggo un libro o la divina commedia in e-book oppure chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi.
Finalmente il treno parte, sono le 17.25, quasi venti minuti di ritardo... ma è normale, gli orari in Italia sembrano fatti per non essere rispettati. D'altronde finchè la gente resta appesa alla porta del treno e le porte non si possono chiudere il treno non parte!
Ma anche questo è normale...
Partiamo, dicevo, ma già a Roma Casilina si capisce che il viaggio sarà molto lungo.
Il treno si ferma e riparte fino a che, intorno alle 18.00 arriviamo a Torricola.
Il treno si ferma e non riparte, nessuno ci dice niente. E' successo qualcosa? Eppure i sistemi di diffusione dovrebbero essere dotazione dei treni... ma forse nessuno vuole informarci perchè si pensa che la gente continui a sopportare in silenzio, e spesso è così.
Poi una signora sviene, per il caldo immagino, su indicazione del controllore usciamo tutti per far si che il medico che per caso si trovava sulla stessa carrozza possa dare una mano. Allora qualcuno chiede:
"Ma quando partiamo? Che succede? Perchè non ci tenete informati?"
Il controllore o capotreno che fosse, con calma spiega che c'è un treno fermo alla stazione di Pomezia, pare che qualcuno si sia sentito male e che abbiano chiamato l'ambulanza.
Dopo qualche minuto la signora si riprende e il capotreno ci invita a risalire anche perchè sembra che si possa ripartire.
Un compagno di viaggio sente al telefono un amico che stà sul treno fermo a Pomezia e chiede informazioni... pare che ci sia stata una colluttazione tra un gruppo di viaggiatori e personale delle ferrovie. Provo a dire che anche il personale delle ferrovie è vittima della situazione come noi pendolari... ma le persone che ho intorno mi guardano strano. La mia posizione è insostenibile così mi estraneo nuovamente fino all'arrivo a Pomezia Santa Palomba.
Il treno si ferma, intorno alle 18.30, più di un'ora per fare appena 25 chilometri! Ma ormai ci sono abituato...
Scendo dal treno e mi guardo intorno. Passeggeri fermi sulla banchina, un treno vuoto fermo al secondo binario. Facce stanche, disgustate, arrabbiate... gente seduta per terra o sulla propria valigia in attesa di un annuncio che non arriva mai...
Un'altra settimana da incubo è passata, ora per fortuna c'è il fine settimana e poi, lunedì, ricominciamo d'accapo!
 
Alessandro GIovanni Paolo RUGOLO
 
 
  

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