Nel nord della Sardegna, sulle bocche di Bonifacio, si sporge nel mare una lingua di roccia granitica, chiamata Capo Testa.
Dall'alto si gode uno stupendo panorama, rocce granitiche e verdi arbusti fungono da cornice allo splendido azzurro mare spumeggiante.
Sapientemente lavorate dalle onde, rocce di ogni forma accompagnano il viaggiatore, sempre attento a non mettere il piede in fallo.
Sagome fantastiche animano il promontorio, sussurrano ai venti le loro preghiere per i marinai, i loro canti, talvolta, simili alle sirene di Omero e ugualmente pericolosi.
Di fronte agli occhi si trova un paesaggio stupendo e selvaggio
Fatto di colori accesi e brillanti
Il faro è una sagoma irreale in mezzo alle rocce, unico punto di salvezza.
in mezzo alla immensità blu di Bonifacio, così pericolosa quanto bella
Le rocce sapientemente lavorate dalle onde assumono forme orrorifiche, di mostri antichi scomparsi
cumuli enormi di granito, terribilmente duro
le onde si infrangono sugli scogli, la spuma bianca raggiunge il volto di chi osserva da lontano con la sua freschezza
Sagome silenti osservano
altre vigilano minacciose...
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
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