martedì 3 gennaio 2017

Archimede e l'assedio di Siracusa

Spesso dalla lettura di un libro, nascono delle curiosità da soddisfare che ti condcono inesorabilemnte a leggere altri libri, visitare luoghi, conoscere persone ed opere...
Nel mio caso, dalla lettura della biografia di "Annibale", di Baker, hsono passato ad approfondire alcuni brani di Polibio e a conoscere l'opera di Giulio Parigi.
Ad un certo punto nel libro su Annibale si parla infatti dell'assedio di Siracusa ad opera di Marco Marcello, allora console romano.

Ci troviamo proiettati nel 212 a.C., cosa che non dobbiamo dimenticare!
Siracusa, come tutti sappiamo, era la patria di Achimede.
Di Archimede si racconta sempre che fu l'inventore degli specchi ustori. 
Ma questa non fu l'unica "arma" da guerra del grande matematico. 
Opera di Giulio Parigi - Architetto e matematico fiorentino
Polibio, grande storico dell'antichità, racconta che durante l'assedio di Siracusa da parte dei romani, il console Marco Marcello era a capo della flotta condotta alla conquista di Siracusa.
Nel libro l'autore scrive così delle invenzioni di Archimede: 
"... Archimede sventò i progetti del console. Il muro era stato bucato perché le barbette e gli scorpioni potessero tirare, oggi si direbbe, a bruciapelo. E non solo gli assalitori dovettero subire questi congegni, ma ebbero ad affrontare qualcosa di più spaventoso.: grandi braccia, munite alle loro estremità di una mano di ferro e di una catena, passarono al disopra dei merli. Quelle mani spazzarono i soldati che erano più avanti lasciando cadere enormi pesi; poi afferrarono le prore delle navi. Furono veduti allora i vascelli innalzarsi al disopra dell'acqua. Quando all'uomo che manovrava quelle macchine pareva che il battello fosse abbastanza sollevato in alto, apriva la mano di ferro tirando una corda e lo lasciava ricadere. Alcuni ricaddero su un fianco, altri si capovolsero, altri colarono a picco con tutti gli occupanti... 
Fu necessario battere di nuovo in ritirata."
 
Oggi possiamo dire che il grande Archimede utilizzò, a quanto pare, delle enormi gru come arma, indubbiamente efficaci sul piano materiale. 
Possiamo solo tentare di immaginare quale effetto psicologico ebbe la scienza di Archimede sugli avversari!


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

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