venerdì 27 aprile 2018

Armi soniche: diplomatici statunitensi sotto attacco?


Inizio 2017, un gruppo di diplomatici americani e canadesi di stanza a Cuba comincia a denunciare strani sintomi, problemi all’udito, forti emicranie, disturbi nel sonno, alcuni raccontano di udire strani fischi durante la notte, il governo americano a qualche mese di distanza comincia a richiamare in patria i suoi diplomatici e inizia le indagini.
Si comincia a parlare di possibili attacchi da parte del governo cubano, subito smentiti dai cubani stessi o al potenziale coinvolgimento di una terza nazione, come la Russia.
Trump dichiara di essere convinto che la responsabilità sia dei cubani e comincia a sgretolare parzialmente il lavoro fatto da Obama nel 2015 che aveva visto il ricongiungimento tra USA e Cuba dopo oltre mezzo secolo di attriti.
Le indagini continuano e si comincia a parlare di “armi soniche” che lavorando a frequenze non udibili riescono a danneggiare l’udito e nel caso peggiore l’apparato nervoso, ma più che di armi soniche sembra che l’arma in questione sia uscita da un una pellicola fantascientifica.
Le armi soniche non letali come ad esempio l’LRAD sono tutt’oggi in dotazione a forze antisommossa e vengono usate come strumento per il controllo della folla durante proteste violente o nelle navi crociera per scoraggiare attacchi di pirati in zone come il corno d’africa, dove la pirateria è tutt’oggi molto frequente.
Gli attacchi ai ventiquattro diplomatici sono stati infatti eseguiti con una precisione incredibile in quanto ne le loro famiglie ne il vicinato hanno udito suoni o percepito disturbi di alcun genere. Le indagini non riescono a condurre a risultati anche dopo numerose perquisizioni, alcuni soggetti riescono a riprendersi completamente mentre alcuni hanno subito danni permanenti all’udito.
Altri hanno riscontrato effetti ben più gravi e differenti da una esposizione ad alte frequenze, alcuni soggetti infatti hanno subito una variazione nella sostanza bianca, ossia il fascio di fibre nervose che collega l’encefalo al midollo spinale, effetto che in nessun modo è riconducibile ad una arma sonica.
Sembra quindi impossibile che un arma possa essere stata nascosta negli appartamenti e nelle stanze d’albergo dei diplomatici, le armi soniche sono infatti molto rumorose e ingombranti inoltre perquisizioni non hanno dato traccia di nessun indizio, oltretutto frequenze molto alte non si diffondono facilmente nell’aria e per danneggiare il cervello si sarebbe dovuto usare un dispositivo attaccato al soggetto, e anche in quel caso non avrebbe dovuto causare danni solo alla sostanza bianca ma a tutto l’encefalo.
Altri studi hanno dimostrato come si possono ottenere frequenze simili a quelle registrate da uno dei diplomatici con un telefono cellulare semplicemente creando delle interferenze con più dispositivi come sensori e jammer,che potevano trovarsi nelle loro stanze, tuttavia queste frequenze non dovrebbero poter danneggiare il sistema nervoso.
Altre ricerche hanno provato a dare un altro tipo di risposta come ad esempio l’ipotesi dell’isteria di massa ma che non riesce comunque a spiegare appieno il caso.
Tutt’oggi il governo americano con il supporto della polizia cubana non è riuscito a dare alcuna risposta certa sui fatti accaduti a Cuba e nulla fa pensare che si possano trovare nuovi indizi per svelare chi e come sia riuscito a mettere a rischio i diplomatici statunitensi.

Francesco Rugolo

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