lunedì 30 aprile 2018

Progetto Manhattan: Klaus Fuchs, la spia


Quando si parla di Progetto Manhattan si va subito a pensare a grandi personalità quali Enrico Fermi, Albert Einstein e Robert Oppenheimer che parteciparono al programma che dal 1941 ebbe come intento la realizzazione della bomba atomica.
Il Progetto Manhattan si venne a costituire proprio per merito di questi scienziati che venendo a conoscenza delle scoperte svolte nel 1939 in ambito nucleare da parte delle potenze dell’Asse informarono il Presidente Roosevelt dei rischi a cui si sarebbe potuti incorrere ignorando la faccenda.
Nel 1941 fu stabilito il progetto che vide l’impegno di oltre 120.000 americani e inglese tra personale e scienziati con un costo finale di oltre due miliardi di dollari.

Tra questi scienziati vi era una personalità meno conosciuta, ma non meno brillante, che occupò tra le fila degli scienziati anche un posto come spia.
Stiamo parlando di Klaus Fuchs, fisico teorico nato in Germania nel 1911, simpatizzante del partito comunista tedesco e trasferitosi in Gran Bretagna a causa delle persecuzioni naziste nel 1933 dove conseguì il suo PhD.
Nel 1939 dopo che la sua richiesta di cittadinanza britannica fu scartata a causa della guerra, fu confinato in Quebec ma fu fatto tornare in Gran Bretagna poco dopo dove cominciò a lavorare per il progetto “Tube Alloys”nel 1941, si trattava del progetto atomico inglese, e da qui cominciò la sua esperienza come spia per la Russia.
Nel 1943 Fuchs andò alla Columbia University a New York e nel 1944 cominciò a lavorare al Progetto Manhattan a Los Alamos e fu uno degli scienziati ad assistere al famoso Trinity Test, che passò alla storia come il primo test nucleare mai effettuato, dove l’ordigno denominato “The Gadget” fu fatto esplodere nel deserto del New Mexico il quale generò un’esplosione dalla potenza di circa 22 kilotoni di TNT che fu registrata a 160 km di distanza dall’epicentro.
Durante il suo periodo di ricerche a Los Alamos Fuchs entrò in contatto con un'altra spia del KGB, Herry Gold che fungeva da messaggero.


Gold,figlio di immigrati russi di cultura ebraica che dalla Svizzera si trasferirono in America nel 1914 entrò nel team di ricerca di Los Alamos come chimico di laboratorio e fu un intermediario tra molte delle spie sovietiche che lavoravano in incognito al progetto Manhattan.
Fuchs fu uno degli scienziati più brillanti che parteciparono al progetto e continuò il suo lavoro in America anche dopo la guerrae nel 1946 tornò in Gran Bretagna.
Nel 1949 il progetto di controspionaggio americano (Venona Project) accusò Fuchs di aver passato ai Russi una grande quantità di informazioni sui metodi di produzione dell’Uranio-235 e altri particolari tecnici sul lavoro fatto a Los Alamos, nel 1950 Fuchs ammise di aver fatto il doppio gioco e fu condannato a 14 anni di reclusione, il massimo per spionaggio, di cui ne scontò nove prima di venire rilasciato. Anche Gold fu arrestato grazie alle dichiarazioni di Fuchs.
Ritornato in Germania, Fuchs si sposò e divenne direttore dell’istituto di ricerca nucleare a Rossendorf per circa vent’anni prima di ritirarsi a vita privata, morì a Berlino nel 1988.
L’utilità dei dati che Fuchs passò in segreto ai russi è materia di dibattito, per alcuni le informazioni aiutarono i Russi a sviluppare ordigni nucleari con uno o due anni di anticipo rispetto a quanto previsto mentre per altri le informazioni di Fuchs non furono utilizzate appieno e risultarono di secondaria importanza poiché gli scienziati Russi al tempo non possedevano le conoscenze necessarie.
A trent’anni dalla sua morte ancora si dibatte sull’effettivo impatto che le attività spionistiche nei confronti del progetto Manhattan hanno avuto negli sviluppi delle tecnologie atomiche. 

Francesco RUGOLO
 
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