Era una bella giornata di primavera e tra qualche minuto sarebbero arrivati.
Il bosco vicino al paese era stupendo in questo periodo e vi si poteva ancora trovare qualche fungo selvatico, di quelli che sanno di fungo...
- Nonno, nonno - urlò Giulia come al solito - ecco un fungo, guarda che bello! E senza attendere Giulia si precipitò sul fungo bianco che spuntava da sotto le foglie della grande quercia.
- Aspetta piccola, non toccare fino a che non te lo dico io. Vediamo di che fungo si tratta... - ed il nonno si avvicinò per verificare che si trattasse di un fungo commestibile.
- Si, puoi prenderlo, è un prataiolo, stasera lo cuciniamo.
- Si, me lo mangio tutto io il pratagliolo…
- Si dice prataiolo, Giulia, non pratagliolo... aggiunse il nonno con voce calma. In questo modo Giulia avrebbe imparato qualcosa di nuovo - Spostiamoci verso quei cespugli di cisto, vedi quei cespuglietti con i fiorellini bianchi? Se siamo fortunati possiamo trovare qualche porcino reale.
- Siii... speriamo di trovarne tanti di questi porcellini reali - disse Giulia correndo via senza attendere che il nonno potesse correggerla. In un attimo si trovava immersa nel cespuglio e quando ne riuscì fuori aveva un sorriso sul viso tipico della piccola peste.
- Nonno, nonno, guarda che bel porcellino reale che ho trovato... - e mostrò al nonno il suo raccolto... uno splendido fungo con un gambo lungo e liscio e un cappello bianco-grigio un po umido.
- Poggialo subito Giulia - disse il nonno con la voce preoccupata - Quello non è un porcino reale... ma un fungo velenoso, mortale. Quella è una Amanita Falloide...
Al solo sentire il nome pronunciato dal nonno la piccola Giulia si fermò inorridita e lasciò cadere il fungo per terra... Il nonno si avvicinò e verificò che effettivamente
il fungo fosse velenoso.
- Vieni qua piccola, laviamoci bene le mani. Bisogna fare attenzione coi funghi, ce ne sono tanti buoni ma anche tanti altri che sono pericolosi. Bisogna raccogliere solo quelli che si conoscono, andiamo a vedere assieme se c'è qualche fungo buono ma tu non toccarli se non te lo dico io va bene? Me lo prometti?
Giulia aveva capito perfettamente di aver corso un grosso rischio, non sapeva bene come il fungo avrebbe potuto farle del male ma nella voce del nonno la preoccupazione era forte e lei aveva imparato a sentirla.
- Ecco, vedi quel fungo marrone scuro? Con il gambo grosso e bianco? Quello è un porcino reale e puoi raccoglierlo senza pericoli, è uno dei funghi più buoni che conosco.
Giulia questa volta si avvicinò al fungo con sospetto, lo osservò con attenzione e solo dopo averlo registrato nella sua giovane memoria lo raccolse per porgerlo al nonno che lo depose nel cesto di vimini.
- Nonno, ho fame, quando facciamo merenda? La mamma ci ha preparato i panini alla Gionzo... ripieni con insalata lunare, pomodorini e tonno ed io ho fame.
- Si, hai ragione, abbiamo camminato molto ed è arrivato il momento di riposarci e mangiare qualcosa. Andiamo a sederci sotto quella grande quercia. Disse il nonno.
Giulia non se lo fece ripetere due volte e raggiunse di corsa la cima della collina dove si sistemò a cavallo di una grossa radice in attesa del nonno.
- Dai nonno, su, quanto sei lento... - disse Giulia ridendo come suo solito.
- Arrivo... arrivo, eccomi. Rispose il nonno senza fiato. Ad una certa età anche una piccola salita può essere difficile, pensò.
- Nonno, nonno, voglio salire sull'albero... dai su, aiutami.
- Giulia, non puoi arrampicarti in un momento come questo... disse il nonno con la voce più preoccupata che riusciva a fare - il nostro amico Gionzo ha dei problemi e mi ha appena chiamato. Chiede aiuto, vieni ad aiutarmi.
Queste poche parole fecero il miracolo, Giulia si fermò di colpo e il suo visino divenne bianco per la paura. Forse un po troppo, ma almeno si era completamente dimenticata della sua idea di arrampicarsi.
- Dimmi nonno, cosa possiamo fare per aiutare Gionzo? Cosa è successo ancora? Fancesco aveva detto che aveva sconfitto il terribile Accher... non è vero?
- Si, così aveva detto Francesco, l'aveva aiutato mandandogli un potente programma antivirus ma evidentemente qualcosa è andata male perché Gionzo dice che la sua navicella è sempre più lenta, il Computer di bordo non funziona bene e tutti i monitor si sono spenti. Solo il telelunofono funziona ancora e...
- E il suo casco potenziante? - Urlò Giulia in preda al terrore - Dimmi che funziona ancora... ti prego...
- Si, il casco potenziante funziona bene. Per fortuna è sconnesso dal computer della sua astronave e non si è preso nessuna infezione da virus.
- Per fortuna! - disse Giulia sollevata - Allora sono sicura che riuscirà a guarire il computer, mamma dice sempre che quando c'è un virus in giro bisogna prendere un Antibotoco... una cosa così molto potente che uccide tutti i virus, anche quelli più cattivi. Possiamo mandargli un pacchetto con gli Antibotici? Possiamo, nonno, vero?
- Purtroppo no, piccola mia. Questi virus non si possono sconfiggere con le medicine normali, bisogna usare altri tipi di medicine per i computer. Ci sta lavorando con l'aiuto di Francesco proprio in questo momento.
- Allora sono sicura che riuscirà a risolvere il problema - disse Giulia più tranquillizzata - e Gionzo potrà proseguire il viaggio.
- Si, ne sono sicuro anche io, vedrai che assieme riusciranno a risolvere, dobbiamo solo avere pazienza. Ora però sarà meglio rientrare, si sta facendo tardi e la mamma sarà preoccupata.
- Si nonno - disse Giulia ubbidiente, mentre nella sua testolina un enorme vermone usciva fuori dallo schermo del computer della navicella di Gionzo con un'aria per niente amichevole...
Alessandro Rugolo
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