- Ciao papà. Scusa se ti disturbo a quest'ora ma devo chiederti la cortesia di passare a prendere Giulia, se puoi… purtroppo io non posso uscire, sto aspettando che la torta finisca di cuocere. Vi raggiungo più tardi per cena.
Giulia naturalmente ascoltava con attenzione, appesa alla gonna della mamma, cercando di capire cosa avrebbe risposto il nonno. Lei adorava il suo nonno, un po perché da lui poteva fare tutte quelle cose che a casa erano vietate (anche infilare il dito nel barattolo della nutella!), ma soprattutto perché ogni volta c'era una nuova avventura del suo amico Gionzo, il suo estronauta preferito. E ora che ci pensava, la sera prima Gionzo si trovava in grave difficoltà, perso nel cyberspace: e dire che lei non sapeva neanche cosa fosse questa cosa...
- Certo mia cara, nessun problema. C'è anche Francesco da me per cui sono sicuro che si divertiranno. Arriviamo. Giulia aveva sentito a sufficienza. Senza attendere che la mamma mettesse giù il telefono, già correva verso la sua cameretta per afferrare alcune cose indispensabili (in particolare la statuetta in legno di Gionzo che gli aveva regalato il nonno tempo addietro) e per indossare il cappotto e la sciarpa. Anche se la strada da fare era poca meglio non rischiare un raffreddore (diceva sempre la mamma) altrimenti rischi di non essere in grado di aiutare il tuo amico Gionzo proprio quando ce n'è più bisogno. E Gionzo questa volta era nei guai...
- Giulia, è arrivato il nonno... vai ad aprire la porta!
- Si mamma... corro. E mentre rispondeva già correva per la stanza con la sciarpa a penzoloni e Gionzo stretto in braccio.
- Nonno!!! - urlò Giulia saltandogli al collo - Finalmente! Dimmi subito che Gionzo sta bene… ero molto preoccupata per lui. Allora ? Come sta? E' riuscito a tornare a casa dalla sua bella famiglia? Naturalmente tutto ciò era stato urlato nell'orecchio del nonno che per poco non cadde all'indietro.
- Giulia, non urlare e stai tranquilla. Gionzo sta bene, anche se si è perso riesce a telefonare grazie al suo nuovo telelunofono e Francesco sta cercando di aiutarlo ad uscire dal Cyberspazio. Adesso andiamo anche noi ad aiutarlo… quindi fece l'occhiolino alla figlia, la mamma di Giulia, e senza dire altro uscì di casa con la nipotina in braccio, visibilmente preoccupata!
La casa del nonno distava poco più di mezzo chilometro e non ci volle molto a raggiungerla. Giulia correva avanti, girandosi di tanto in tanto verso il nonno, pregandolo di fare presto, come se Gionzo fosse in fin di vita. Il suo visino esprimeva preoccupazione ma anche furbizia e i suoi occhioni assomigliavano tanto a quelli del gatto con gli stivali del film animato...
Qualche minuto dopo erano a casa del nonno.
- Ciao Fancesco! - urlò Giulia appena entrata in casa - hai parlato con Gionzo? Come sta? Puoi aiutarlo a tornare a casa? Le domande, come al solito, erano state poste con la sua voce alta e acuta e Francesco si era dovuto portare le mani alle orecchie per proteggersi. Poi l'aveva abbracciata e sollevata per portarla faticosamente sulla poltrona vicino al camino, dove Giulia si sedette in attesa che qualcuno rispondesse alle sue domande. Questa volta fu Francesco che parlò...
- cara cuginetta, Gionzo sta bene. Però non riesce a tornare. Il suo vascello spaziale è stato hackerato e lui non riesce a riprendere il controllo. Francesco diceva questo con la massima disinvoltura e serietà e Giulia pendeva dalle sue labbra. Certo, non aveva capito tutto, tra cibospazio e accherato non sapeva giudicare quale parola fosse più pericolosa per il suo amico Gionzo ma capiva che Gionzo era in pericolo e questa volta chissà se il nonno o Francesco potevano aiutarlo.
- Ma, ma... - balbettò Giulia - possiamo aiutarlo? Voglio parlarci io. Sono sicura che se sente la mia voce si sentirà meglio.
- No Giulia, - disse Francesco - adesso non puoi. E' impegnato al computer di bordo della sua navicella. Sta cercando di fare pulizia con un potente Antivirus per cercare di riprendere il controllo della navicella. Giulia, sentendo la terza parola misteriosa della giornata diventò pallida e solo allora capì veramente quanto il suo amico Gionzo fosse in pericolo. Non le era mai capitato di sentire tre parole sconosciute in così poco tempo.
- Ma io devo fare qualcosa per lui - urlò Giulia sul punto di piangere - non posso stare qui senza far niente. Fancesco, devi spiegarmi cosa sono tutte queste parole strane… dimmi la verità, Gionzo è... morto? Quest'ultima parola era stata pronunciata quasi sottovoce, come se detta a voce bassa fosse meno pericolosa.
- Ma no Giulia, che dici. Gionzo non può morire - disse il nonno, intervenendo prontamente per evitare una tragedia - stai tranquilla, vedrai che Gionzo riuscirà a trovare una soluzione, non è vero Francesco? E mentre parlava guardava il nipote con aria implorante. Dalla sua risposta probabilmente sarebbe dipesa la salute delle sue orecchie per i prossimi dieci minuti almeno!
- Ma certo nonno. Gionzo se la caverà di sicuro. Gli o appena inviato un antivirus potentissimo e gli ho spiegato come funziona. Gionzo ci sta lavorando ancora ma con il suo casco potenziante sono sicuro che riuscirà a trovare una soluzione. Le parole avevano fatto il loro effetto. Giulia riprese colore e cominciò a correre per il salotto e saltare dalla gioia. Nella sua fervida immaginazione un mostro chiamato "Accher" aveva assaltato la navetta di Gionzo e si era impossessato del computer (prima o poi avrebbe dovuto chiedere a Francesco di spiegargli cosa fosse un computer...) ma un cavaliere bianco che si chiamava "Antivirus", inviato da suo cugino Francesco era corso in suo soccorso. La lotta era dura, ma Gionzo avrebbe vinto...
- Francesco, puoi andare ad aprire la porta? Suonano… Disse il nonno, che intanto cercava di impedire che la piccola Giulia distruggesse gli ultimi soprammobili rimasti ancora interi!
Alessandro Rugolo
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