Come
tutti sapranno, i mass media, talora chiamati mezzi di comunicazione
di massa, sono tutti quegli strumenti utilizzati per la diffusione
massiva
di
notizie e informazioni. Ad essi appartengono oltre che i quotidiani,
le riviste e il cinema anche tutta quella serie di tecnologie
inventate solamente durante il secolo scorso.
Alcuni di questi sono la radio, la televisione o i telefoni
cellulari, strumenti che continuano ad essere perfezionati fino
al giorno d'oggi.
Partendo
dall'etimologia del nome “mass media”, a prima vista, si potrebbe
pensare che si tratti di una parola di origine inglese, nata intorno
agli anni venti del ventesimo secolo per riferirsi, appunto, alle
nuove tecnologie legate alla trasmissione di informazioni che
nascevano in quegli anni. In realtà c'è da sottolineare che
entrambe le parole derivano dal latino poiché mass
deriva
da “massa-ae” che significherebbe “massa” mentre media
sarebbe il plurale della parola latina “medium” che significa
“mezzo” ed ecco che si arriva ad ottenere in questo modo la
locuzione di cui parlavamo.
Chiarite
queste informazioni di base, cerchiamo ora di affrontare il tema
dell'importanza di questi mezzi di comunicazione.
Come
si può notare al giorno d'oggi, più che mai, i mass media fanno
parte della vita di ognuno di noi. Chi di noi può dire di non essere
mai stato influenzato da una pubblicità o da un commento sentito
alla radio o in televisione? I mass media riescono ad influire sulla
nostra vita di tutti i giorni per il fatto che, grazie a loro, le
notizie e le informazioni riescono a raggiungere un vastissimo numero
di persone con estrema facilità. I mass media influiscono sulla
nostra società anche su tematiche molto importanti arrivando a
incidere sul corso degli eventi.
Oggi,
fondamentalmente, i mass media vengono utilizzati per fini economici
cercando di convincere le persone, attraverso le pubblicità, del
fatto che non possano fare a meno di un determinato prodotto. In
realtà i mass media venivano precedentemente utilizzati dai governi
esclusivamente per assicurarsi il consenso popolare. Si potrebbero
fare numerosi esempi, prendendo in considerazione alcuni dei paesi
protagonisti della Seconda Guerra Mondiale.
Basti
pensare, parlando dell'Italia, all'Istituto LUCE (L'Unione
Cinematografica Educativa), la più antica istituzione pubblica
destinata alla diffusione cinematografica e uno degli strumenti più
efficaci di propaganda utilizzati dal regime fascista durante il
periodo della Seconda Guerra Mondiale.
In
Italia, l'Istituto Luce nasceva inizialmente da un'impresa
cinematografica privata e venne fondata da Benito Mussolini nel 1925
che la sostenne naturalmente sin da subito tant'è vero che fu
proprio il Duce a posare, nel 1937, la prima pietra dell'edificio che
sarebbe poi stata la sede dell'istituto.
Dopo
poco tempo, sempre per volere di Mussolini, alcuni dei più
importanti ministeri italiani dell'epoca quali quello
dell'Istruzione, della Cultura, dell'Interno e delle Colonie furono
invitati a usufruire delle informazioni, riguardanti l'educazione e
la propaganda, diramate direttamente da questo istituto. Quest'ultimo
infatti si occupava di mettere in circolazione filmati
cinematografici al fine di educare il popolo italiano, diffondere la
cultura ma in particolare risvegliare negli italiani quel
patriottismo che avrebbe dovuto guidare gli eserciti verso la
vittoria della guerra. Saranno proprio i cinegiornali (antecedenti
dei telegiornali) chiamati Giornale Luce e i documentari a diffondere
tutte le informazioni riguardanti la guerra.
Dall'Istituto
LUCE nacque, nel 1935, anche l'Ente Nazionale Industrie
Cinematografiche (ENIC), del quale si ricorda in particolare il film
intitolato Scipione l'Africano di Carmine Gallone.
Sebbene
l'ENIC fu operativo fino al 1959, l'Istituto LUCE continuò, dopo la
guerra a produrre film e documentari. Nel 2009 l'azienda si fuse con
Cinecittà Holding S.p.A. Con il nome di Cinecittà Luce S.p.A., nel
2011 il nome venne ulteriormente variato in Istituto Luce Cinecittà
e un'ultima curiosità riguarda il fatto che dal 2012 sono
disponibili in rete, su YouTube circa 30.000 filmati appartenenti
all'archivio dell'istituto.
Un
altro importante mass media utilizzato come propaganda in Italia
durante il periodo preso in esame è sicuramente la radio alla quale
venivano trasmesse oltre che le notizie, anche inni, canzoni di
guerra e trasmissioni che si interessavano dei soldati e
dell’Esercito Italiano come la Radio del Combattente istituita nel
1942. Inoltre,
proprio grazie alle radio,
il governo poteva gestire, nella totalità, le ideologie della
popolazione in quanto venne negata, con delle multe, la possibilità
di ascoltare o diffondere notizie emanate da trasmissioni
radiofoniche estere.
Un
altra importantissima radio che fu protagonista della Seconda Guerra
Mondiale è sicuramente quella inglese (quale? Metti il nome della
radio e magari la trasmissione) considerata forse la più attendibile
delle radio poiché diffondeva sia notizie riguardanti le vittorie
che quelle degli insuccessi dell'esercito inglese.
Stessa
cosa non si potrebbe dire della radio giapponese infatti secondo le
testimonianze, fino a poco tempo prima della fine della guerra e
perciò dello sgancio della bomba atomica sul territorio giapponese,
alla popolazione veniva fatto credere che le proprie truppe erano in
netto vantaggio e che a breve si sarebbe conclusa la guerra a
vantaggio della loro nazione.
Per
ciò che riguarda un’altra grande protagonista della seconda guerra
mondiale, la Germania, dobbiamo evidenziare il fatto che i mass
media e le nuove tecnologie furono utilizzate da Hitler non solo
durante la guerra ma anche durante la sua ascesa al potere. Infatti
proprio lui, poco tempo prima della sua nomina a cancelliere tedesco,
si servì di un importantissima figura di quei tempi per cercare di
presentare al popolo tedesco la sua volontà di portare nuovamente
gloria alla Germania, sconfitta pochi decenni prima nella Grande
Guerra. La figura di cui si sta parlando è Joseph Goebbels, un abile
oratore,con un dottorato in letteratura che ben presto, con la nomina
a cancelliere di Hitler, sarebbe diventato dal 1933 al 1945 il
Ministro della propaganda e della Camera della cultura tedesca avendo
in questo modo, concentrato sulle sue mani tutto il potere sui
cinema, sulle radio, sulla televisione e sul teatro. La radio fu uno
dei primi strumenti di indottrinamento utilizzati dal ministro
Goebbels mentre, parlando di propaganda legata ai cinema e alle
televisioni, ben presto, furono prodotti i primi film e documentari
che presentassero alla Germania le idee del suo fuhrer, basandosi sul
Mein Kampf. Forse la più grande opera pensata e messa a punto
proprio da Goebbels, per ciò che riguarda la propaganda, fu proprio
“Il Trionfo della Volontà”: la ripresa di uno dei più
importanti raduni di eserciti e civili arrivati per ammirare Hitler.
La regia fu curata a tal punto da presentare il fuhrer come una
divinità. Ben presto molti arrivarono a chiamare Goebbels il “padre
della comunicazione”.
Con
lo scoppio della guerra i temi della propaganda di Goebbels
cambiarono: si cercava di risvegliare nella popolazione il coraggio e
la rabbia necessari per la lotta al nemico. Il suo successo deriva
dalla presentazione alle masse di notizie parzialmente o totalmente
false. Nel suo lavoro il ministro prendeva sempre in considerazione
undici principi:
-
Identificare nel nemico la causa di tutti i mali;
-
Identificare diversi nemici in un'unica categoria da combattere;
-
Identificare nell'avversario la causa dei propri errori;
-
-
Adattare la propaganda e semplificarla il più possibile per renderla accessibile a tutta la popolazione;
-
Limitare la propaganda a pochi ideali e concentrarsi su di essi continuamente;
-
Cercare di distrarre in continuazione le masse dagli attacchi del nemico;
-
Costruire informazioni del tutto false per cercare di convincere le masse;
-
Evitare di far trasparire sentimenti di sconforto agli occhi dell'avversario;
-
La propaganda deve partire sempre da idee e pregiudizi nazionali preesistenti;
-
Convincere la popolazione del fatto che le idee propagandistiche proposte siano condivise da un gran numero di persone;
Egli
fu inoltre responsabile dell'organizzazione dei famosi roghi dei
libri. Persino quando ormai la guerra volgeva al termine si
proponevano filmati che avrebbero dovuto invogliare la resistenza dei
tedeschi contro il nemico. Infatti proprio nel 1945, per evitare che
Berlino cadesse, lo stesso Goebbels divenne Ministro,
plenipotenziario, perciò con pieni poteri, per la mobilizzazione
della guerra totale e generale delle forze di difesa chiamate
Wehrmacht. Tra queste forze vi erano l'Esercito, la Marina Militare e
l'Aeronautica Militare. Dopo il suicidio di Hitler, Goebbels divenne
cancelliere del Reich, tuttavia dopo due giorni si suicidò con la
sua famiglia.
Filippo
SCHIRRU
Per approfondire: