Era una bella giornata primaverile.
Il pomeriggio era luminoso e tiepido e le farfalle svolazzavano in cerca dei fiori più colorati su cui posarsi per raccogliere il nettare.
Giulia era appena rientrata da scuola e vedendo le farfalle posarsi sui fiori del giardino decise che era arrivato il momento di mettersi in caccia.
Certo, le farfalle non avevano alcuna difficoltà a mettersi in salvo dato che l'arrivo della cacciatrice era annunciato da urla gioiose e corse forsennata, per cui al termine della caccia il risultato era sempre lo stesso. Le farfalle erano ancora libere e il vestitino di Giulia cambiava immancabilmente colore, da bianco latte prendeva tutte le possibili sfumature di rosso terra e verde!
- Giulia, cosa combini, guarda come ti sei ridotta! Disse la mamma con tono di rimprovero.
- Quante volte ti ho detto che prima di giocare in giardino devi cambiarti?
Giulia si era fermata nel bel mezzo della caccia ad una farfalla particolarmente colorata, con le ali grandi e frastagliate, per ascoltare la mamma. Era bastato quell'attimo perché la farfalla si mettesse in salvo oltre la siepe.
- Si mamma, adesso mi cambio - disse Giulia con la sua vocina di circostanza. Quando voleva sapeva essere un angioletto.
- Fai alla svelta che tra poco arriva il nonno.
Ecco qualcosa che Giulia adorava più della caccia alle farfalle! L'arrivo del nonno significava l'arrivo di notizie del suo amico estronauta, Gionzo. Chissà che novità c'erano da Marte. Così Giulia si cambiava senza badare troppo a ciò che indossava e pensava al suo amico e alle cose che gli aveva raccontato sul Sole, sulla Terra, su Giove e su tutti i pianeti che volavano nel cielo. Per lei era una storia strana, con tutte quelle palle gigantesche che volavano nel cielo, ma se Gionzo diceva che le cose stavano così lei non aveva alcun motivo per dubitarne.
E poi anche il nonno era d'accordo e il nonno sapeva tante cose. Il nonno andava spesso in bribioteca e ogni volta prendeva tanti libri con tante cose scritte di tutti i tipi e qualche volta dopo aver letto il libro glielo raccontava.
- Giulia, il nonno bussa alla porta. Puoi aprire tu che io sono impegnata? Disse la mamma richiamando la piccola Giulia alla realtà.
- Certo mamma, faccio io. Urlò Giulia mentre già correva ad aprire la porta.
- Nonno, nonno, ciao nonnino caro, come stai? Urlo Giulia con quanto fiato aveva in corpo e mentre urlava tendeva le braccia verso il nonno per farsi prendere in braccio.
- Ciao piccola. Aspetta un attimo - disse il nonno poggiando un grosso pacco per terra per poterla sollevare da terra.
- Nonno, cosa c'è in quella busta? Disse la piccola a cui non era sfuggito niente. Forse era arrivato qualche regalo per lei dal suo amico Gionzo? Il Natale era già passato ma dato che Gionzo stava molto lontano…
- Questa mattina è passato il postino interstellare e mi ha portato un pacco. All'interno c'era un regalo per me ed uno per te. Ho controllato il mittente - disse il nonno ridendo di nascosto - e non c'era scritto nessun nome, allora ho guardato il francobollo e sono sicuro che si tratta di un pacco che ci ha inviato Gionzo.
- Nonno, ma Gionzo è vicino a Marte, non può essere stato lui. Disse Giulia cercando di fare la faccia seria. Sapeva ormai da tanto tempo che i regali che gli arrivavano da Gionzo erano sempre regali che le faceva il nonno, ma quel gioco le piaceva ancora e non voleva smascherare il nonno, anche perché aveva paura che poi i regali non arrivassero più. Meglio dubitare sempre ma senza esagerare...
- Io credo che si tratti di Gionzo. Comunque sia, questi sono i regali che si trovavano nel pacco. Che ne dici di aprire le scatole e vedere cosa c'è dentro?
Non c'era certo bisogno di ripeterlo due volte. Giulia saltò giù dalle braccia del nonno e in men che non si dica afferrò la busta e la trascinò faticosamente fino al salotto, sul tappeto dove amava giocare a fare le capriole. Dentro la busta, come aveva detto il nonno, c'erano due pacchi, uno più grande ed uno più piccolo. Da quale iniziare? La curiosità era tanta e di solito avrebbe cominciato dal pacco più grande ma questa volta qualcosa l'aveva attirata. Forse era la carta che avvolgeva il pacco più piccolo, una carta color blu scuro con tante stelle e con i pianeti disegnati. Ripensando al racconto di Gionzo era capace di riconoscere il Sole, giallo ed enorme, circondato da tanti pianeti tra i quali la Terra spiccava per i colori azzurro e verde ma anche Marte era ben riconoscibile per il suo colore rosso. Poi c'era un pianeta più grande della Terra che Gionzo aveva chiamato Pallone Gonfiato… o qualcosa del genere. E poi anche altri pianeti di cui non ricordava niente.
- Nonno, questi sono i pianeti vero? Questa e la Terra, è proprio vero, è la più colorata e la più bella. E questi? Questi pianteti che stanno oltre Pallone Gonfiato come si chiamano?
Il nonno non riuscì a trattenersi dal ridere.
- Giulia, quello è Giove, non si chiama pallone gonfiato. Giove è un pianeta gassoso, il più grande del Sistema Solare.
- Si, va bene, Giove, ma Gionzo aveva detto che era un pallone gonfiato! Ma questi altri più piccoli come si chiamano? Disse Giulia impaziente, indicando col dito indice un bel pianeta con tanti anelli intorno.
- Quello si chiama Saturno, anche lui è un pianeta gassoso e tutti quegli anelli sono composti di rocce e ghiaccio. La leggenda dice che si tratti delle piste di pattinaggio dei marziani. - Il nonno parlava sempre con serietà ma Giulia capiva al volo quando il nonno scherzava. Era forse il suo sesto senso o semplicemente il fatto che passava tanto tempo col nonno e sapeva riconoscere ogni inflessione della sua voce. Poco importava. La storia dei marziani che pattinavano sugli anelli di Saturno a lei piaceva per cui un giorno, probabilmente, sarebbe diventata una bella storia.
- Nonno, nonno, e questo pianeta celestino così lontano? Come si chiama? Urlava indicando un punto abbastanza lontano dal Sole. - Questo è l'ultimo pianeta vero? Non se ne vedono altri...
- Quello si chiama Urano, ma non è l'ultimo, se guardi bene infatti ce n'è uno ancora più lontano, un po più scuro, laggiù. Quello è l'ultimo pianeta del sistema solare e si chiama Nettuno.
- Bellissimi! Esclamò Giulia - Un giorno voglio fare un viaggio per visitarli tutti. Magari però bisogna chiedere a mamma una crema per proteggermi dal Sole, come quelle che usiamo al mare...
- Giulia, ancora non hai aperto il pacco… non sei curiosa di sapere cosa contiene?
- Certo che sono curiosa ma devi aiutarmi ad aprirlo senza rovinare la carta. Non vorrei che si rompessero i pianeti...
- Va bene, faccio io, disse il nonno, facendo bene attenzione a non rovinare l'involucro. All'interno del pacco c'era un bellissimo pupazzo con le sembianze di Gionzo, Un pupazzo realizzato con la lana colorata, morbido e profumato. Giulia lo abbracciò e cominciò a correre per la stanza urlando per la contentezza.
Nel mentre il tempo passava e parlando parlando Giulia aveva quasi dimenticato di aprire il pacco più grande, ma ormai era tardi e già la mamma chiamava tutti a tavola per la cena. Forse più tardi, dopo cena, avrebbe scartato anche il secondo regalo...
Alessandro Rugolo
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