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domenica 19 gennaio 2020

Giulia va in biblioteca...

Il nonno aveva insistito perché il telescopio (lungo occhio, come lo chiamava Giulia), restasse a casa sua, almeno fino a quando non avesse spiegato a Giulia il suo funzionamento e i rischi nell'utilizzarlo in modo sbagliato. Giulia aveva protestato un po', ma aveva subito capito che sarebbe stato un modo per andare a trovare il nonno ancora più frequentemente di come già faceva. Inoltre in questo modo il nonno, che aveva molto tempo perché non doveva andare a scuola, poteva controllare da vicino quello che accadeva a Gionzo così lei si sentiva più tranquilla.
Lungo Occhio era dunque diventato parte integrante dell'arredamento della casa del nonno. Nella parete, affianco alla finestra, avevano appeso assieme una mappa delle stelle e la carta da regalo in cui si vedevano tutti i pianeti. Il nonno aveva poi sistemato un tavolino basso con una sediolina per Giulia e sul tavolino aveva trovato posto un blocco da disegno, un pacco di pennarelli, una matita con la gomma incorporata e il vecchio pupazzo di Gionzo.
Giulia era rimasta affascinata, adesso aveva un suo punto d'osservazione che era anche il suo posto di lavoro, una scrivania come quella dove lavorava il suo papà. Cominciava a sentirsi grande e la cosa le faceva piacere, voleva dire che a breve, forse, sarebbe diventata estronauta...
Quella mattina non c'era scuola, era successo qualcosa nella mensa, non aveva capito bene cosa, ma doveva essere grave perché la mamma e il papà ne avevano parlato molto insistentemente la sera prima a tavola, ma a lei interessava solo sapere che, come tutte le volte che non c'era scuola, avrebbe potuto passare tutto il giorno con il suo amatissimo nonno. Per cui, senza aspettare che la mamma le dicesse cosa fare, appena alzata aveva preparato diligentemente il suo zainetto, mettendo dentro tutto quello che poteva servirle per la giornata. 
Lo zainetto era piccolo e ci stava appena il nuovo pupazzo di Gionzo ma Giulia era riuscita ad infilarci anche degli altri oggetti, tra cui due ghiande raccolte il giorno prima in giardino e un maglioncino di lana che le piaceva tanto, anche se sapeva che non lo avrebbe utilizzato perché si era in primavera inoltrata e le giornate erano già tiepide.
Mentre ancora faceva colazione arrivò il nonno per potarla con sé. I genitori di Giulia lavoravano tutto il giorno e sarebbero usciti di li a pochi minuti, per essere inghiottiti dal tran-tran quotidiano del lavoro...
- Buon giorno piccola - disse il nonno baciandola sui capelli dai riccioli d'oro - come va oggi? Sei pronta per una nuova avventura?
- Certo che si. Sono prontissimissima… e cosi dicendo alzò le braccia verso il nonno quasi rovesciando la tazza di caffellatte (di caffè non ce n'era naturalmente, lei era ancora piccola, al suo posto la mamma aggiungeva un cucchiaio di Nesquik che lo rendeva più saporito!).
- Bene, allora finisci la colazione che si parte!
Naturalmente non c'era alcun bisogno di ripeterlo perché Giulia già beveva l'ultimo sorso, senza troppa attenzione, col risultato di alzarsi da tavola con degli splendidi baffetti di schiuma sulle labbra...
- Oggi andiamo a prendere un libro in biblioteca…
- Ma nonno, dobbiamo proprio? Io pensavo che potremmo usare il lungo occhio
- Telescopio, Giulia… si chiama telescopio...
- Si nonno, il teleschioppo volevo dire… per vedere le stelle.
- Ma Giulia, guarda il cielo - disse il nonno indicando col dito un punto in alto nel cielo in cui non c'era proprio niente.
- Non vedo niente nonno…
- Appunto, è troppo presto per vedere le stelle. Adesso loro dormono, dato che stanno fuori tutta la notte (e mentre lo diceva ridacchiava come faceva sempre quando scherzava).
- Ma no nonno, le stelle sono sempre lassù, ma c'è troppa luce del Sole e quindi non le possiamo vedere, disse Giulia con la sua voce più seria che riusciva ad avere quando era con il nonno!
- Ieri abbiamo visto un documentario di Piero Angela alla Tv e hanno parlato proprio delle stelle, del Sole e anche di Alfacentaria… - aggiunse Giulia con soddisfazione.
- Brava, allora sai già tutto. Ed io che pensavo di andare in biblioteca a prendere proprio un libro che parla dei pianeti e delle stelle. Visto che sai già tutto andiamo al parco a giocare con gli scoiattoli...
- Non se ne parla popio! - disse Giulia con i pugni sui fianchi, pronta a combattere. - Andiamo in brinbrioteca a prendere un libro. Non so tutto ancora, chissà quante cose ci sono che non conosco… e per diventare estronauta dovrò studiare tantissimo. L'ha detto ieri Piero Angela...
- Ok, allora andiamo in biblioteca. - e detto ciò si incamminarono verso la vicina biblioteca. Il bibliotecario era un amico del nonno e li aiutò a trovare qualche libro adatto alla bisogna guidandoli attraverso gli scaffali pieni di libri.
Giulia si guardava attorno affascinata. Non era la prima volta che veniva in biblioteca col nonno ma adesso cominciava a capire il valore dei libri. In ogni libro infatti si nascondevano, dietro i simboli della scrittura (che lei cominciava a decifrare) tantissime storie interessanti e a lei sconosciute… ma soprattutto era interessata a tutto ciò che avrebbe potuto aiutarla a diventare estronauta.
Si fermarono  di fronte ad uno scaffale pieno di libri illustrati sull'universo e il nonno si mise a parlare con l'amico bibliotecario cercando di capire quale libro fosse più adatto allo scopo. Serviva un libro con tante belle foto a colori ma anche con un minimo di spiegazioni scritte in modo semplice.
Dopo averne sfogliato diversi finalmente si misero d'accordo su due volumi di grande formato...
- Allora buona giornata a te e alla tua piccola estronauta - disse il bibliotecario stringendogli la mano - e buono studio. Comunque segui il mio consiglio, inizia dall'inizio, ovvero dal Sole…. e con queste parole si salutarono.
- Nonno nonno, possiamo cominciare dal Sole? Io penso che sia molto importante cominciare dal Sole ed oggi c'è proprio un bel Sole grande e possiamo guardarlo con il lun... teleschioppo, non è vero?
- Si, penso che si possa iniziare proprio dal Sole, ma prima ci serva una lente particolare che dobbiamo andare a comprare. Ma facciamo subito, vedrai… così, invece che rientrare a casa nonno e nipotina si diressero verso il negozio di ottica del loro paese, alla ricerca di una lente per guardare il Sole...

Alessandro Rugolo

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