Torna tra noi "L'estronauta sulla luna" con una nuova serie di avventure.
La piccola Giulia a breve andrà in prima elementare. Un passaggio obbligato della nostra vita, accompagnato da tanti piccoli (e grandi) cambiamenti. Sicuramente il più importante è quello della maggiore indipendenza. Riuscirà il nostro amico Gionzo a guidare la sua piccola amica per prepararla a questa nuova avventura? Vediamolo assieme, a cominciare da questa nuova avventura intitolata...
L'estronauta sulla luna e il telelunofono
- Nonno, nonno... sono arrivata! La voce squillante della piccola Giulia annunciava l'arrivo della gioia in persona. Era sempre cosi. Appena si apriva lo sportello dell'auto parcheggiata nel cortile di fronte alla sua casa Giulia si precipitava verso l'ingresso annunciando il suo arrivo al nonno e ai vicini. Non ci si poteva sbagliare.
- Ciao piccola! Disse il nonno aprendo la porta. Giulia era già attaccata alla sua gamba e lo tirava verso l'esterno.
- Sei pronto? Sei pronto? Dobbiamo andare, il centro commerciale chiude tra un'ora e tu mi hai promesso il telelunofono, ti ricordi? La mamma e il papà di Giulia alla fine avevano ceduto. Era inutile opporsi all'infinito. Era arrivato il momento. Il nonno non aveva bisogno di parlare, leggeva sulle loro facce la preoccupazione.
- Vieni qua piccola. Disse prendendola in braccio. Prima di andare al centro commerciale sentiamo cosa ne pensa il nostro amico Gionzo, magari ci può consigliare qualche modello particolare.
- Si dai, chiamiamolo… io voglio il nuovo modello con le antennine verdi… cosi lo collego al casco potenziato come fa Gionzo. E mentre parlava Giulia si agitava tra le braccia del nonno come fosse un'anguilla.
- Calmati piccola mia, andiamo a sederci vicino al camino che qui fa freddo. Poi chiamiamo Gionzo e vediamo che ci può consigliare… e mentre diceva queste parole, con la testa salutava i genitori di Giulia che quatti quatti uscivano di casa. Giulia ormai era al sicuro, nel mondo fantastico del suo amico Gionzo. Avrebbero potuto fare la spesa con tutta calma.
- Dunque, sentiamo che ci dice Gionzo. Disse il nonno mentre prendeva il cellulare per chiamare il suo amico.
- Speriamo che ci sappia consigliare. Io non ne capisco tanto di queste nuove tecnologie...
- Si nonno - urlò Giulia mentre correva in cerchio sul tappeto di fronte al camino - chiamalo e chiedigli tutte queste cose sulle nuove techiologie...
- Tecnologie… Giulia, non techiologie. La corresse il nonno sapendo che la nipotina aveva una capacità incredibile di apprendere anche e soprattutto mentre correva da una parte all'altra della stanza. Era fatta cosi, non si fermava un attimo ma imparava subito!
- Allora, Gionzo, ho qui la piccola Giulia che chiede consiglio… - disse il nonno a voce alta per attirare l'attenzione della nipotina, portandosi il cellulare all'orecchio - … sui modelli di telelunofoni per bambine speciali. Ci puoi aiutare? E mentre parlava al telefono strizzava l'occhio alla piccola Giulia che si era fermata di colpo e attendeva col fiato sospeso come se dalle parole di Gionzo dipendesse la sua stessa vita...
- Si, hai capito bene, Giulia vuole un telelunofono, lei pensava al modello con le antenne verdi, tu cosa ci consigli? Il nonno parlava sicuro, deciso, ma mentre ascoltava il suo corrispondente lontano il suo viso si rabbuiava fino a quando...
- Capisco, grazie Gionzo, allora ci sentiamo più tardi, in bocca al lupo! A Giulia non era sfuggita ne una parola ne una espressione del nonno e lei stessa era diventata scura in volto, preoccupata per qualcosa che non sapeva ma che intuiva dovesse essere di una gravità assoluta.
Le ultime parole del nonno erano state decisive…
- Cosa è successo a Gionzo nonno… disse Giulia con la voce rotta dall'emozione. I suoi occhioni erano diventati umidi e si vedeva che mancava poco e si sarebbe messa a piangere. Giulia aveva capito subito che era successo qualcosa a Gionzo.
- E' rientrato a casa vero? Non dirmi che è successo qualcosa al mio amico Giovanbattistamarialorenzo - perché, meglio ricordarlo, questo era il nome per intero di Gionzo - durante il viaggio di ritorno. Forse era la prima volta che Giulia chiamava Gionzo col suo nome completo. Il nonno la guardò in faccia, la prese tra le braccia e la fece sedere a cavallo della sua gamba che cominciò a muoversi su e giù come faceva sempre con Giulia per tranquillizzarla.
- Si, è successo qualcosa… Giulia lanciò un urlo di preoccupazione e si portò le mani alla bocca, in un gesto che non lasciava speranze.
- Nonno, nonno, possiamo aiutarlo vero? Dimmi di si, cosa possiamo fare? Chiamiamo la polizia? Dimmi, cosa possiamo fare? Le parole erano state pronunciate tutte assieme, mischiate ad una serie di singhiozzi che facevano pena. Sembrava quasi che a parlare non fosse Giulia ma il volpesce dalle due lingue che Gionzo aveva incontrato qualche tempo prima nel corso delle sue avventure sulla luna.
- Giulia, calmati! Disse il nonno con la faccia più seria del solito.
- Sai bene che Gionzo è in gamba e vedrai che riuscirà ad uscirne anche questa volta. E poi ha sempre con se il suo casco potenziante e il telelunofono con cui possiamo restare in contatto e provare ad aiutarlo. Per cui calmati e asciugati gli occhi, non è piangendo che possiamo aiutare Gionzo! Le ultime parole erano state pronunciate con una fermezza che aveva convinto Giulia che il suo nonnino era il più forte nonno del mondo. Sicuramente doveva essere stato un eroe da giovane. Nella sua mente il nonno doveva aver affrontato chissà quanti draghi e salvato chissà quante principesse...
- Allora - disse il nonno - vediamo cosa possiamo fare per aiutare Gionzo. E mentre parlava si massaggiava il mento per far capire che occorreva una seria riflessione.
- Ma io non so cos'è successo. Dai nonnino, sarò forte, non piangerò, dimmi la verità, cos'è successo a Gionzo? La piccola Giulia questa volta aveva parlato con decisione, pronta a fare qualsiasi cosa per aiutare il suo amico Gionzo. Pure se si fosse trattato di raggiungerlo sulla Luna, Giulia l'avrebbe fatto.
- Brava, così si ragiona. Aiutami ora. Portami quel quaderno e qualche pennarello che magari ci possono servire. Non aveva neanche finito la frase che già Giulia correva verso la scrivania per prendere quello che il nonno aveva chiesto e che nella sua immaginazione era una specie di arma potenziante che avrebbe aiutato a salvare il comune amico di tante avventure...
- Ecco nonno. Disse Giulia porgendo con attenzione il quaderno e i pennarelli.
- Grazie. Dunque vediamo. Come posso dirtelo. Gionzo si è perso - la faccia di Giulia divenne pallida - ma sta bene e ha già indossato il suo casco potenziante - Giulia riprese fiato, visibilmente tranquillizzata - e ci chiede di aiutarlo. Si è perso nel cyberspazio!
- Il Cibospazio!?! Disse Giulia non avendo la più pallida idea di cosa potesse significare quella parola mai sentita prima… E proprio mentre stava per chiedere spiegazioni, e sarebbero dovute essere convincenti. Qualcuno suonò il campanello...
Giulia, super eccitata saltò giù dalle gambe del nonno e corse alla porta. Si mise in punta di piedi per vedere dallo spioncino chi veniva ad interrompere il loro momento magico...
- Francesco !!! Urlò con gioia, e senza attendere, guardato il nonno per ricevere l'autorizzazione, aprì la porta. Francesco era il suo cugino preferito. Era grande lui, aveva almeno dieci anni, forse anche di più… e a lei piaceva giocare con Francesco. Il telelunofono avrebbe potuto aspettare, pensò Giulia, tanto Gionzo non era veramente in pericolo… col suo casco potenziante e con l'aiuto del nonno avrebbe sicuramente risolto i suoi problemi e sarebbe riuscito a ritornare sulla Terra, dalla sua famiglia numerosa che lo attendeva...
Alessandro Rugolo
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