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domenica 12 gennaio 2020

Giulia, Gionzo e il lungo occhio.

Quella sera Giulia era molto soddisfatta. Il nonno le aveva portato due regali. Il primo l'aveva scartato poco prima di cena. Si trattava di un bellissimo pupazzo di Gionzo.
Era un pupazzo di lana, morbido e profumato, bellissimo!
Giulia era seduta a tavola ma non vedeva l'ora di potersi alzare per scartare il secondo regalo. Il nonno aveva detto che si trattava di due regali di natale da parte di Gionzo ma lei sapeva bene che non era vero. Ormai era cresciuta e non era così facile ingannarla! Dove stava Gionzo, sulla sua navicella diretto verso Marte non c'era l'Ufficio Postale… Ma adesso il suo problema consisteva nel riuscire a convincere la mamma che poteva alzarsi per andare ad aprire il secondo regalo, il pacco più grande che stava poggiato sulla poltrona in pelle vicino al camino.
Chissà cosa conteneva!
Dal suo posto a tavola poteva vederlo. Si trattava di una scatola grande, un po' allungata, avvolta con la stessa carta con il disegno dei pianeti utilizzata per il suo nuovo pupazzo.
Non poteva trattarsi del telelunofono che aspettava con ansia, il pacco era troppo grande.
Ma allora di che cosa si trattava? Giulia non aveva idea… ma doveva essere qualcosa di fantastico.
- Mamma, posso alzarmi? Vorrei aprire il regalo assieme al nonno, prima di andare a letto… Giulia aveva pensato che forse la cosa più semplice era domandare il permesso. Si vede che stava crescendo. Fino a qualche mese prima avrebbe semplicemente provato ad allontanarsi e la mamma o il papà l'avrebbero costretta a stare seduta. Questa era la prima volta che chiedeva il permesso.
- Giulia, hai finito di mangiare?
- Si mamma... Rispose prontamente.
- Ed il nonno? Hai chiesto al nonno se ha finito di mangiare? Disse la mamma con tono di rimprovero...
- Si cara - rispose il nonno poggiando la forchetta - oggi non ho molta fame. Per cui, se per voi va bene, io e Giulia ci spostiamo vicino al camino per aprire il regalo.
- Certamente, potete alzarvi allora, ma consideratela un'eccezione. Disse con tono serio il papà di Giulia che fino a quel momento era stato in silenzio, e mentre parlava faceva l'occhiolino alla moglie per chiederle di lasciarli fare… per una volta le regole si possono anche violare.
- Siiii, urlò Giulia, che non credeva alle sue orecchie. Qualche istante le fu sufficiente per portarsi sopra il pacco e armeggiare, questa volta senza troppa attenzione nei confronti della carta, per aprirlo. Le ci volle però l'aiuto del nonno per estrarre una grossa scatola azzurra, sulla quale era impressa l'immagine di un piccolo telescopio, strumento che Giulia non conosceva.
- Nonno, nonno, che cos'è questo apparecchio? Disse Giulia col suo solito tono di voce - non ho mai visto una cosa del genere.
- Questo si chiama telescopio, nipotina mia, è uno strumento che serve per guardare il cielo. Le stelle, i pianeti, la Luna, Marte… e magari, se siamo fortunati, anche la piccola navicella di Gionzo!
Giulia era incredula. Gli occhi spalancati e la bocca aperta… per la prima volta nella sua vita di bambina non trovava il fiato per parlare, e per lei non era normale. L'emozione all'idea di poter vedere il suo amico Gionzo, anche se non capiva bene come fosse possibile, la costringeva ad un silenzio irreale. Poi, pian piano, la gioia prese il posto dello stupore e senza alcun preavviso finalmente riuscì a parlare… anzi, ad urlare.
E mentre urlava saltò in braccio al nonno pregandolo di spiegarle tutto di quel magico strumento che seppure aveva un nome cosi strano, e che aveva già dimenticato a favore del più semplice "Lungo Occhio", preannunciava delle splendide novità.
- Nonno, nonno, dai, fammi vedere come funziona questo lungo occhio… andiamo a vedere il nostro amico Gionzo… e mentre parlava lo tirava per i pantaloni verso la finestra.
- Un attimo piccola mia - disse il nonno - lasciami montare il cavalletto, due minuti e siamo pronti.
Giulia non stava più nella pelle e il resto della serata non stacco gli occhi dall'oculare per neanche un istante ed ogni cosa che guardava nel cielo era una concerto di "ho...", "siii…", "bellissimo..."
Guardarono prima di tutto la Luna, poi riuscirono a trovare Marte, quasi per miracolo (a causa della troppa luce non era facile vedere i pianeti). Giulia si sentiva molto più vicina al suo amico Gionzo e al Camaleone, che sapeva perduti lassù, in viaggio verso Marte.
Poi, una stella più luminosa di altre apparve nell'obiettivo...
- Vedi questa stella più luminosa? - Disse il nonno con una voce che sembrava preannunciare qualcosa di importante - Quella si chiama Alfa Centauri ed è la stella più vicina al Sole. Guarda che bella...
Giulia guardava affascinata. Quella sera le si era aperto un mondo, anzi, un Universo, di cui non aveva mai avuto veramente idea… Questo era un mondo tutto nuovo, enorme, da esplorare, magari assieme al suo amico Gionzo. Per la prima volta qualcosa le aveva fatto pensare che forse da grande avrebbe voluto esplorare il cielo… come faceva il suo amico Gionzo, su una navicella tutta sua. Anche lei, la piccola Giulia, voleva diventare una estronauta...

Alessandro Rugolo

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