- Nonno, nonno, perchè ieri non hai finito di raccontarmi la storia sulla famiglia dei Numeri? Disse Giulia saltando addosso al nonno non appena egli varcò la porta di casa.
- Ciao piccola mia. Ieri ti sei addormentata, cosa potevo farci?
- Ma non è vero! - disse la piccola storcendo la bocca e incrociando le braccia come se si fosse offesa
- io non dormivo, magari ho socchiuso gli occhi ma solo per concentrarmi meglio sul racconto. E mentre lo diceva rideva.
- Comunque sia, dopo cena proseguiamo la storia...
- No no, non se ne parla proprio. Adesso finisci la storia di ieri e dopo cene me ne racconti un'altra! Disse Giulia che non avrebbe accettato una risposta negativa per nessun motivo al mondo.
- Va bene - si arrese il nonno prendendo in braccio la piccola Giulia - andiamo a sederci in salotto così mentre la mamma prepara la cena noi possiamo metterci in contatto con il nostro amico e vedere cosa è successo con la famiglia Numeri.
- Si, si, andiamo. Forza nonnino più veloce... - disse Giulia che in braccio al nonno si agitava come una forsennata.
- Ora calmati però. Sediamoci sul divano. Fammi prendere il telefono così chiamo Giovanbattistamarialorenzo. E un istante dopo già componeva il numero interplanetario per la luna.
- Caro Gionzo, ti dispiace raccontarmi come è andata a finire con la famiglia Numeri? Sai, c'è qui Giulia che vorrebbe conoscere il resto della storia. Ci avevi descritto la famiglia. Se non ricordo male avevi parlato dei figli, il più piccolino si chiamava Due. - Dopo una lunga pausa il nonno mise giù il telefono e cominciò a raccontare.
- Bene, il nostro amico mi dice che si trova ancora ospite della famiglia Numeri. Ieri sera è stato presentato a tutta la famiglia che pare sia più numerosa di quello che inizialmente credeva. Infatti tutta la sera i parenti non hanno smesso di arrivare da tutte le province lunari per conoscerlo. Sembra che ci siano dei numeri molto particolari, alcuni veramente caratteristici.
- Davvero? Disse Giulia con stupore - e io che credevo che fossero già abbastanza strani quelli di ieri!
- Gionzo dice di aver conosciuto una vecchia zia di Zero che si chiama Radice Quadrata, la zia ha compiuto da poco 625 anni ma dice che ne dimostra appena 25!
Pare che sia merito di una verdura chiamata Radicina e coltivata in abbondanza dai Numeri nelle grotte lunari.
- Caspita! Allora dobbiamo scoprire qualcosa di più su questa verdura - disse Giulia - la mamma dice sempre che bisogna mangiare le verdure perchè fanno bene ma non credevo che esistesse una verdura che fa rimanere giovani.
- Tutte le verdure fanno rimanere giovani, anche se solo la Radicina lunare ha questa proprietà. Disse il nonno con estrema serietà - poi, ieri a cena, Gionzo ha conosciuto un tipo molto particolare. Mi è sembrato di capire che si tratti di un lontano cugino della padrona di casa. Questo cugino si chiama Immaginario e non faceva altro che parlare dei poteri fantastici dei Numeri come lui. Diceva che era capace di sparire a piacimento anche senza mettersi di fianco e per dimostrare che non mentiva sparì da un momento all'altro proprio di fronte a Gionzo che non sapeva più cosa dire.
Per fortuna non tutti i Numeri erano così strani, anzi, la maggior parte di essi era simpatica e socievole.
Prima di cena si sedettero tutti a tavola, una tavola enorme che occupava quasi tutto il salone e cominciarono a giocare ad un gioco che non avevo mai sentito prima. I Numeri si misero tutti in ordine e cominciarono a saltare sul tavolo a coppie e mentre saltavano ripetevano a voce alta i loro nomi, come una specie di cantilena:
Uno per Due Due
Due per Due Quattro
Tre per Due Sei
Quattro per Due Otto
Cinque per Due Dieci
Sei per Due Dodici
Sette per Due Quattordici
Otto per Due Sedici
Nove per Due Diciotto
Dieci per Due Venti
E quando un Numero sentiva chiamare il suo nome doveva saltare immediatamente sul tavolo.
Ogni tanto qualcuno sbagliava e allora doveva fare una penitenza. Di solito la penitenza consisteva nel prendere il vassoio dei dolci, dei biscotti di cui i Numeri vanno pazzi, e offrirli a tutti senza poterne assaggiare neanche uno.
- Che penitenza crudele - disse Giulia - io non potrei mai sopportare una cosa del genere.
- Eppure sembra che i Numeri si divertano molto giocando a Tavola Pitagorica (perchè sembra che questo sia il nome del gioco). E non è finita qui, infatti Gionzo è stato invitato a cena e ha potuto gustare tanti ottimi manicaretti lunari. Per antipasto è stato servito un ottimo formaggio di latte di capraspina. Poi per primo piatto hanno cucinato gnocchi di Patarciofi al sugo e per secondo uno splendido arrosto di Pesciolzo Brucante.
- Ed era buono? Cos'è una Capraspina nonno? E i Patarciofi che sapore hanno?
- Hai ragione , è meglio che ti dia qualche spiegazione. La Capraspina è una tipica pianta lunare, cresce abbondante nel Mar delle Capre, un grande cratere a sud del paese dei Numeri. Le sue spine sono molto saporite. Vengono bollite e poi spremute per ricavarne il latte che è dolcissimo. Le Capraspine vengono anche usare per produrre il Formaggio di Capraspina che dicono sia uno dei migliori formaggi della luna però è molto difficile da trovare. Infatti le forme di formaggio di Capraspina sono molto veloci e quando cominciano a rotolare non è molto facile raggiungerle. Così i Numeri di solito quando preparano una forma di Formaggio di Capraspina le mettono subito il guinzaglio e nonostante tutto capita spesso che le Forme riescano a scappare. Mentre il nonno parlava con estrema serietà dei piatti lunari della famiglia Numeri, la piccola Giulia non riusciva più a trattenersi dal ridere rumorosamente e dal tanto ridere cominciò a rotolarsi sul tappeto urlano a squarcia gola:
- Anche io sono una forma di Formaggio di Capraspina. Acchiappami se ci riesci...
E proprio in quell'istante la voce della mamma si sentì chiamarli a tavola.
- A tavola, e prima lavatevi le mani. - Disse la mamma - le fungiatelle sono pronte.
- Le fungiatelle? Rispose il nonno con aria interrogativa.
- Si, nonnino caro, sono delle buonissime tagliatelle con sugo ai funghi lunari. E' una ricetta che la mamma si è fatta dare dalla mamma di Gionzo. Sono buonissime. E mentre ancora parlava, la piccola Giulia già correva a tavola...
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
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