Senofonte, storico, politico e militare greco vissuto tra il 430 e il 355 a.C. (il circa é però d'obbligo!) ci farà da guida nel mondo dei persiani del VII e VI secolo a.C..
In uno dei suoi numerosi trattati ci parla infatti della educazione e delle imprese di Ciro, figlio di Cambise (re dei persiani del VI sec. a.C.) e di Mandane (figlia di Astiage, re dei Medi).
"Senofonte, posso avere il piacere di parlare con te sulla natura umana e in particolare su Ciro?"
Alessandro, ben trovato... ti aspettavo! Mi chiedevo infatti quando saresti arrivato a me attraverso i miei scritti. So che hai già conosciuto Erodoto, Platone, Socrate, che conobbi anche io...
"Perdonami Maestro, cerco di dedicare tutto il tempo libero ai miei studi... ma il mio maestro è 'Tempo' e la mia guida é 'Curiosità'... per cui non sempre arrivo dove dovrei e nel tempo previsto...!"
Figurati... io e i miei amici ti conosciamo da tanto tempo ormai, non devi giustificarti.
"Grazie Maestro... posso chiederti per iniziare di parlarmi della natura umana e dell'attitudine o meno all'ubbidienza?"
Sai Alessandro, in primo luogo smetti di chiamarmi Maestro, io non lo sono... e poi altrimenti mi costringi a cercare un appellativo anche per te!
Veniamo alla domanda che mi hai fatto. So bene che hai appena finito di leggere il mio scritto "Sull'Educazione di Ciro" per cui ti risponderò volentieri, convinto come sono che discutere sopra ciò che si é letto fa bene e aiuta a capire meglio... Come ben sai tutti coloro che chiamiamo "pastori" possono essere considerati dei capi, i bovari per i buoi, i palafrenieri per i cavalli e così via. Ebbene, il mio libro su Ciro nasce proprio mentre discutevo e riflettevo sul fatto che gli animali sono sempre ben disposte ad obbedire al loro pastore, molto più di quanto gli uomini non siano disposti ad obbedire ai propri capi. Anzi sembrava proprio che gli uomini cospirino soprattutto contro chi aspiri a diventare loro capo. Ecco perché asserisco che la natura umana é tale per cui ad un uomo riesce più facile comandare su tutti gli animali che non sui suoi simili! E' chiaro che questa é una regola generale e prova ne é, ed io la chiamo a testimone 'Storia'! E sempre 'Storia' chiamo a testimone per raccontarci di una eccezione, un uomo che riuscì non solo a comandare con correttezza i popoli sottomessi ma a far si che molti fossero coloro che preferivano avere lui come capo che 'Libertà'!
"Tu parli di Ciro, Senofonte, é corretto?"
Si Alessandro, parlo di Ciro, figlio e nipote di re, e re a sua volta...
Ciro fu capace di governare su tutti i popoli dell'Asia e ciò avvenne, secondo me, per le sue doti naturali ma anche grazie all'educazione che ricevette. Ciro infatti fu educato secondo le leggi della Persia in quanto persiano ma ricevette anche gli insegnamenti dei Medi, grazie a suo nonno Astiage. Ciro fu educato secondo le leggi persiane, leggi che dato il loro carattere preventivo si preoccupano che i cittadini sin dall'inizio della loro formazione siano incapaci di desiderare di compiere azioni malvagie o disonorevoli. Almeno così era ai tempi di Ciro, già quando vissi io le cose erano purtroppo molto diverse, ma questa é un'altra storia!
Devi sapere, Alessandro, che in quei tempi il popolo di Persia era diviso in quattro classi sulla base dell'età e della preparazione. Vi erano i fanciulli, gli efebi, gli adulti e gli anziani... ogni classe aveva i suoi compiti da svolgere e tutti crescevano forti e saggi. A dir la verità, non tutti... perché non tutti potevano studiare, la vita era difficile e per vivere occorreva lavorare. Ma anche oggi é così, mi sembra almeno!
"Si Senofonte, anche oggi é così..."
Capisco...
I giovani venivano educati a rispettare gli anziani, a combattere, ad allontanare l'ingratitudine dal loro cuore. Pensa che chi era in grado di ricambiare un favore e non lo faceva, veniva punito. Questo perché l'ingratitudine era considerata alla base della trascuratezza verso gli Dei, i genitori, la Patria e gli amici!
La caccia era alla base della preparazione fisica e della guerra e doveva essere esercitata tanto dal re che da tutti gli efebi. La caccia serviva a temprare il fisico e gli animi.
Anche sul mangiare i persiani erano moderati, essi mangiavano solo dopo aver fatto attività fisica e si nutrivano per vivere e non per provare piacere. Da questo punto di vista erano esattamente l'opposto dei Medi di Astiage...
"Quindi Ciro fu educato secondo questi principi... ma chi fu il suo educatore?"
Ciro Era figlio di Re e nipote di Re... i suoi educatori furono tanti, alcuni se li procurava lui stesso, ma i migliori educatori furono i suoi genitori e il nonno.
Il padre Cambise fu il suo insegnante di strategia... almeno dal momento in cui si rese conto che l'insegnante che il giovane Ciro pagava non era un granché! Un giorno Ciro chiese al padre dei soldi per pagare gli insegnamenti di strategia che aveva ricevuto e il padre saggiamente lo interrogò più o meno in questi termini: "Figliolo, l'uomo al quale paghi l'onorario in materia di strategia ti ha dato qualche infarinatura di economia? Ti ha parlato di salute e di forza? Ti ha spiegato come infondere coraggio nelle truppe? Ti ha parlato dell'obbedienza e di come ottenerla dagli uomini?"
Ciro rispose che queste cose non gli erano state spiegate e disse che gli era stata spiegata solo la tattica.
Il padre allora chiese: "Dimmi, a cosa serve la tattica se non ci sono provvigioni, se non c'é la salute, se non si conoscono gli stratagemmi per condurre la guerra... Quanto può valere la tattica se non c'é l'obbedienza?"
"Sembra proprio che Cambise fosse un uomo molto saggio... un vero Re!"
Si, doveva esserlo, e suo figlio sarebbe diventato molto più grande, forse perché ascoltò i suoi insegnamenti! Cambise spiegò al figlio che occorre sempre prevenire le malattie con una vita corretta e con il movimento per evitare che le truppe si ammalino, gli spiegò che un capo deve preservare la sua credibilità astenendosi sempre dal parlare di cose che non si conoscono o non sono sicure e che infine occorre sempre incentivare l'obbedienza con riconoscimenti, lodi e onori e punire la disobbedienza con disonore e biasimo! E ancora gli spiegò che l'obbedienza può ottenersi con la forza ma che é molto meglio ottenerla spontaneamente...
"gli uomini infatti obbediscono molto più volentieri a chi appaia più accorto di loro quando si tratta dei loro stessi interessi... dunque per ottenere obbedienza occorre apparire più saggio di chi deve obbedire e il modo migliore per apparire più saggio degli altri é esserlo!"In uno dei suoi numerosi trattati ci parla infatti della educazione e delle imprese di Ciro, figlio di Cambise (re dei persiani del VI sec. a.C.) e di Mandane (figlia di Astiage, re dei Medi).
"Senofonte, posso avere il piacere di parlare con te sulla natura umana e in particolare su Ciro?"
Alessandro, ben trovato... ti aspettavo! Mi chiedevo infatti quando saresti arrivato a me attraverso i miei scritti. So che hai già conosciuto Erodoto, Platone, Socrate, che conobbi anche io...
"Perdonami Maestro, cerco di dedicare tutto il tempo libero ai miei studi... ma il mio maestro è 'Tempo' e la mia guida é 'Curiosità'... per cui non sempre arrivo dove dovrei e nel tempo previsto...!"
Figurati... io e i miei amici ti conosciamo da tanto tempo ormai, non devi giustificarti.
"Grazie Maestro... posso chiederti per iniziare di parlarmi della natura umana e dell'attitudine o meno all'ubbidienza?"
Sai Alessandro, in primo luogo smetti di chiamarmi Maestro, io non lo sono... e poi altrimenti mi costringi a cercare un appellativo anche per te!
Veniamo alla domanda che mi hai fatto. So bene che hai appena finito di leggere il mio scritto "Sull'Educazione di Ciro" per cui ti risponderò volentieri, convinto come sono che discutere sopra ciò che si é letto fa bene e aiuta a capire meglio... Come ben sai tutti coloro che chiamiamo "pastori" possono essere considerati dei capi, i bovari per i buoi, i palafrenieri per i cavalli e così via. Ebbene, il mio libro su Ciro nasce proprio mentre discutevo e riflettevo sul fatto che gli animali sono sempre ben disposte ad obbedire al loro pastore, molto più di quanto gli uomini non siano disposti ad obbedire ai propri capi. Anzi sembrava proprio che gli uomini cospirino soprattutto contro chi aspiri a diventare loro capo. Ecco perché asserisco che la natura umana é tale per cui ad un uomo riesce più facile comandare su tutti gli animali che non sui suoi simili! E' chiaro che questa é una regola generale e prova ne é, ed io la chiamo a testimone 'Storia'! E sempre 'Storia' chiamo a testimone per raccontarci di una eccezione, un uomo che riuscì non solo a comandare con correttezza i popoli sottomessi ma a far si che molti fossero coloro che preferivano avere lui come capo che 'Libertà'!
"Tu parli di Ciro, Senofonte, é corretto?"
Si Alessandro, parlo di Ciro, figlio e nipote di re, e re a sua volta...
Ciro fu capace di governare su tutti i popoli dell'Asia e ciò avvenne, secondo me, per le sue doti naturali ma anche grazie all'educazione che ricevette. Ciro infatti fu educato secondo le leggi della Persia in quanto persiano ma ricevette anche gli insegnamenti dei Medi, grazie a suo nonno Astiage. Ciro fu educato secondo le leggi persiane, leggi che dato il loro carattere preventivo si preoccupano che i cittadini sin dall'inizio della loro formazione siano incapaci di desiderare di compiere azioni malvagie o disonorevoli. Almeno così era ai tempi di Ciro, già quando vissi io le cose erano purtroppo molto diverse, ma questa é un'altra storia!
Devi sapere, Alessandro, che in quei tempi il popolo di Persia era diviso in quattro classi sulla base dell'età e della preparazione. Vi erano i fanciulli, gli efebi, gli adulti e gli anziani... ogni classe aveva i suoi compiti da svolgere e tutti crescevano forti e saggi. A dir la verità, non tutti... perché non tutti potevano studiare, la vita era difficile e per vivere occorreva lavorare. Ma anche oggi é così, mi sembra almeno!
"Si Senofonte, anche oggi é così..."
Capisco...
I giovani venivano educati a rispettare gli anziani, a combattere, ad allontanare l'ingratitudine dal loro cuore. Pensa che chi era in grado di ricambiare un favore e non lo faceva, veniva punito. Questo perché l'ingratitudine era considerata alla base della trascuratezza verso gli Dei, i genitori, la Patria e gli amici!
La caccia era alla base della preparazione fisica e della guerra e doveva essere esercitata tanto dal re che da tutti gli efebi. La caccia serviva a temprare il fisico e gli animi.
Anche sul mangiare i persiani erano moderati, essi mangiavano solo dopo aver fatto attività fisica e si nutrivano per vivere e non per provare piacere. Da questo punto di vista erano esattamente l'opposto dei Medi di Astiage...
"Quindi Ciro fu educato secondo questi principi... ma chi fu il suo educatore?"
Ciro Era figlio di Re e nipote di Re... i suoi educatori furono tanti, alcuni se li procurava lui stesso, ma i migliori educatori furono i suoi genitori e il nonno.
Il padre Cambise fu il suo insegnante di strategia... almeno dal momento in cui si rese conto che l'insegnante che il giovane Ciro pagava non era un granché! Un giorno Ciro chiese al padre dei soldi per pagare gli insegnamenti di strategia che aveva ricevuto e il padre saggiamente lo interrogò più o meno in questi termini: "Figliolo, l'uomo al quale paghi l'onorario in materia di strategia ti ha dato qualche infarinatura di economia? Ti ha parlato di salute e di forza? Ti ha spiegato come infondere coraggio nelle truppe? Ti ha parlato dell'obbedienza e di come ottenerla dagli uomini?"
Ciro rispose che queste cose non gli erano state spiegate e disse che gli era stata spiegata solo la tattica.
Il padre allora chiese: "Dimmi, a cosa serve la tattica se non ci sono provvigioni, se non c'é la salute, se non si conoscono gli stratagemmi per condurre la guerra... Quanto può valere la tattica se non c'é l'obbedienza?"
"Sembra proprio che Cambise fosse un uomo molto saggio... un vero Re!"
Si, doveva esserlo, e suo figlio sarebbe diventato molto più grande, forse perché ascoltò i suoi insegnamenti! Cambise spiegò al figlio che occorre sempre prevenire le malattie con una vita corretta e con il movimento per evitare che le truppe si ammalino, gli spiegò che un capo deve preservare la sua credibilità astenendosi sempre dal parlare di cose che non si conoscono o non sono sicure e che infine occorre sempre incentivare l'obbedienza con riconoscimenti, lodi e onori e punire la disobbedienza con disonore e biasimo! E ancora gli spiegò che l'obbedienza può ottenersi con la forza ma che é molto meglio ottenerla spontaneamente...
Queste furono le parole di Cambise al figlio Ciro...
"Grazie Senofonte... grazie per ciò che hai voluto raccontare... grazie per i tuoi insegnamenti, Maestro! E se me lo permettete voglio ringraziare anche 'Tempo' e 'Storia' per il loro intervento a mio favore. Ora devo andare Senofonte, ma tornerò presto a trovarti ora che conosco la strada."
Grazie a te Alessandro per avermi dato la parola e ti aspetto... non tardare troppo però, ho ancora tante cose da raccontare!
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
Ma come mi è piaciuta, si mi è piaciuta proprio tanto questa intervista,chissaà se nelle scuole parlano di questo, mah, spero proprio di si.
RispondiEliminagrazie per questi insegnamenti di saggezza...
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