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giovedì 6 marzo 2014

Introduzione alla cibernetica, di Norbert Wiener

Ho sentito parlare di Norbert Wiener (1894 - 1964) diverse volte in passato ma qualche mese fa mi ha incuriosito una citazione presente nella biografia di Alan Turing. Turing infatti faceva riferimento a lui come ad uno dei principali fautori della scienza dell'informazione e dello studio dell'apprendimento delle macchine, tema di suo estremo interesse.
Wiener è stato professore al Massachusset Institute of Technology dal 1919.
Era stato un bambino prodigio e i suoi interessi abbracciavano ogni branca del sapere.
A lui si deve l'invenzione del termine "Cibernetica", che definì così: "Lo studio dei messaggi, e particolarmente dei messaggi effettiviamente di comando, costituisce la scienza della Cibernetica, come è stata da me chiamata in un libro precedente, con un termine greco che significa arte del pilota o timoniere." Il libro a cui fa riferimento è "Cybernetics, or Control and Communication in the Animal and the Machine, pubblicato nel 1948.
Nel 1950 esce invece questo libro con il titolo originale "The Human use of Human Beings", ovvero "L'uso umano degli esseri umani".
Nel libro l'autore parla dell'America del suo tempo, dei problemi dell'istruzione, dello sviluppo delle idee e delle principali scoperte legate alla possibilità di apprendimento delle macchine, quelle stesse macchine calcolatrici che noi tutti bene conosciamo come computer e di quali potrebbero essere le conseguenze del loro impiego massiccio sulla società umana.
Perchè leggere questo libro?
Ce lo dice Wiener illustrando lo scopo per cui il libro è stato scritto: "Il nostro scopo è quello di spiegare le possibilità della macchina in quei campi che fino a oggi sono stati considerati come dominio esclusivo dell'attività umana, ma anche di mettere in guardia contro i pericoli di uno sfruttamento grettamente egoistico di queste possibilità, in un mondo in cui, agli uomini, debbono importare soprattutto le cose umane."
Purtroppo, guardando come è evoluto il mondo, direi che tutte le peggiori previsioni indicate dall'autore si sono verificate.
Buona lettura.

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

giovedì 28 novembre 2013

Alan Turing, storia di un enigma, di Andrew Hodges.

Alan Turing, storia di un enigma, è il libro di Andrew Hodges che mi ha accompagnato nelle ultime due settimane. Un po per lentezza, un po perchè pubblicato in caratteri troppo piccoli per me, ho impiegato più tempo del solito ma comunque sono giunto alla fine!
A caldo mi vien da dire che Turing era un personaggio molto particolare e che il libro riesce a trasmettere bene le sue caratteristiche peculiari.
Geniale quanto incostante, Turing partì dalla matematica per arrivare fino a studi sullo sviluppo dell'embrione non trascurando che lui fu l'artefice della vittoria dei servizi segreti britannici contro la macchina Enigma, in uso nella Germania della seconda guerra mondiale per cifrare le comunicazioni ritenute più importanti!
Eppure il suo massimo contributo lo da nel campo dell'informatica, occupandosi di gettare le basi delle macchine calcolatrici (ovvero dei computer), dell'intelligenza artificiale e della programmazione. Il suo progetto per la realizzazione di una macchina universale, cioè in grado di compiere il lavoro di qualunque altra macchina, fu alla base dello sviluppo dei calcolatori nel mondo.
La sua vita influì e fu influenzata da grandi personaggi quali Winston Churchill, Claude Shannon, Max Newman, John von Neumann, Norbert Wiener, Sir Geoffrey Jefferson, Bertrand Russel, Christopher Strachey... solo per citarne alcuni!
Alan muore, presumibilmente suicida, il 7 giugno 1944 all'età di neanche 42 anni, lasciando al mondo una grande eredità.
 
Bellissimo libro, che consiglio a tutti coloro che studiano informatica ma anche agli appassionati di storia per gli approfondimenti sulla società britannica e americana del tempo.

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO