Nella sua immensa opera si parla di tutto il sapere umano del suo tempo.
Mi interessa la parte in cui parla dei mari e dell'Oceano e dei viaggi degli antichi.
Io dispongo di una versione trovata su google books del 1534, tradotta e emendata da Cristoforo Landino.
Allora andiamo assieme a leggere il cap. LXIX del libro II, dal titolo "Quello che si naviga".
"Dalla città de Gadi e dalle colonne d'Hercole col circuito della Spagna e della Gallia si naviga tutto ponente: e l'Oceano da tramontana si naviga la maggior parte: ne tempi d'Agusto passando tutta la Germania infino al promontorio dei Cimbri e Indi infino nella Schitia e alle parti per troppo humore ghiacciate: il perchè non è credibile che quivi il mare manchi abbondandovi l'humore: e da levante navigò pel mare indico verso tramontana infino nel mar Caspio l'armata de' Macedoni nel tempo che Seleuco e Antiochio regnorono. Et vollono che quella regione fosse nominata Seleuchida e Antiochida: e intorno al mar Caspio molti liti sono stati ricerchi: in forma che poco manca: che il septentrione non sia stato tutto navigato e dal levante e da ponente."
Sembra che Plinio dica che l'Oceano è stato mavigato verso nord a partire da Gadi, in Spagna dove si trovava una delle colonne d'Ercole, fino a raggiungere la zona in cui il mare è ghiacciato, oltre la Germania, fino in Scizia.
Vediamo dunque che altro ci dice:
"Dall'altra banda delle colonne e dal medesimo ponente una gran parte del mare di mezzodì: il quale circonda la Mauritania: si naviga ne nostri tempi: ma maggior parte di mezzogiorno e di levante fu nota nelle vittorie d'Alessandro Magno infino nel golfo d'Arabia: nel quale nel tempo di C.Cesare figliuolo d'Agusto furono veduti segni delle navi perite nel mare di Spagna. Et Hannione carthaginese navigò da Gadi infino nell'Arabia, e di poi detto viaggio scrisse, e nel medesimo tempo Himilchone fu mandato a conoscere e mari fuori dell'Europa.
Si dice che oltre le Colonne, l'oceano verso sud e poi verso levante, fino all'Arabia, era noto almeno dal tempo di Annone di Cartagine e di Himilchone.
Cornelio Nipote scrive: che volendo uno chiamato Eudoxo fuggire delle mani del re Lathiro: navigò dal golfo d'Arabia infino in Gadi: e Celio Antipatro: il quale fu molto innanzi a Cornelio: dice havere veduto chi per fare mercanzia havea navigato di Spagna infino in Ethiopia. Scrive ancora Cornelio Nipote che a Q.Metello Celere: il quale fu consolo con G.Afranio (ma allhora era proconsolo in Gallia) furono donati certi indiani dal re de Svevi: equali erano partite del mare d'India: e per fortuna trascorsi in Germania: Adunque il mare il quale ricigne tutta la terra: ci toglie la meta di quella: perchè ne da questa in quella: ne da questa in questa (essendo l'acqua in mezzo) si può venire.
Anche la via opposta, dall'Arabia alle Colonne d'Ercole, era nota.
Ma la cosa che colpisce è il regalo del re degli Svevi a Q. Metello Celere (proconsole in Gallia): alcuni indiani giunti in Germania. Se è vero quanto dice Plutarco sui viaggi verso Occidente compiuti attraverso le isole a nord ovest della britannia è logico pensare che questi indiani provenissero dall'America!
Un'altra traccia dei viaggi in America compiuti almeno 1500 anni prima di Colombo!
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO