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lunedì 9 settembre 2013

Visita a Capo Testa (Santa Teresa di Gallura - Sardegna)


Nel nord della Sardegna, sulle bocche di Bonifacio, si sporge nel mare una lingua di roccia granitica, chiamata Capo Testa.
 
Sulla cima di un promontario il faro aiuta i viaggiatori del mare a oltrepassare indenni questa pericolosa striscia di mare.
 Dall'alto si gode uno stupendo panorama, rocce granitiche e verdi arbusti fungono da cornice allo splendido azzurro mare spumeggiante.
 Sapientemente lavorate dalle onde, rocce di ogni forma accompagnano il viaggiatore, sempre attento a non mettere il piede in fallo.

 Sagome fantastiche animano il promontorio, sussurrano ai venti le loro preghiere per i marinai, i loro canti, talvolta, simili alle sirene di Omero e ugualmente pericolosi.
 Di fronte agli occhi si trova un paesaggio stupendo e selvaggio
 Fatto di colori accesi e brillanti
 Il faro è una sagoma irreale in mezzo alle rocce, unico punto di salvezza.
 in mezzo alla immensità blu di Bonifacio, così pericolosa quanto bella
 Le rocce sapientemente lavorate dalle onde assumono forme orrorifiche, di mostri antichi scomparsi

 cumuli enormi di granito, terribilmente duro
 le onde si infrangono sugli scogli, la spuma bianca raggiunge il volto di chi osserva da lontano con la sua freschezza
 Sagome silenti osservano
 altre vigilano minacciose...


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

martedì 27 aprile 2010

Cronaca di una gita domenicale (25 aprile)

Vista la bellissima giornata, decidiamo di fare una gita fuori porta, destinazione Santa Teresa di Gallura.
Attraversato il paese, prendiamo la direzione di Capo Testa, estrema punta a nord-ovest della Sardegna.
Lo spettacolo che si offre ai nostri occhi è incantevole, un mare cristallino, un stupenda insenatura, denominata "Cala Espinosa" di difficile accesso (non per noi), ma vale la pena di una scarpinata.
Bello anche il faro con tutto il contorno di rocce granitiche modellate dal vento e dal mare. Nelle vicinanze si trova la "valle della luna" . Ci inoltriamo a piedi per un sentiero, alla fine del quale ci troviamo davanti due rocce gigantesche spezzate a metà con precisione, opera di epoca romana, che delimitano l'ingresso della valle.

La valle si apre ai nostri occhi, stupenda!!
Si respira il profumo delle essenze, il mirto, il ginepro e il lentischio.
Sono evidenti i segni di antiche cave di granito, sempre di epoca romana, che pare sia stato utilizzato per importanti edifici, come il pantheon nella città capitolina.
La valle, anni addietro, era famosa per essere popolata dagli yuppies e dai naturisti.

Gavino and Paola