Traduttore automatico - Read this site in another language

Visualizzazione post con etichetta giappone. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta giappone. Mostra tutti i post

lunedì 29 luglio 2024

AUKUS, evoluzione e sfide future.

Le sfide geopolitiche attuali non riguardano solo la NATO e l'Europa coi suoi conflitti ma si estendono ormai a tutto il mondo.

Una delle alleanze "difensive" create recentemente si chiama AUKUS ed è un partenariato trilaterale di sicurezza rafforzato incentrato sul Pacifico. 

Annunciata nel settembre 2021, AUKUS, come indicano le lettere del nome, è un'alleanza tra Australia, United Kingdom e United States (of America). AUKUS è nato allo scopo di rafforzare la capacità di ciascun governo di sostenere gli interessi di sicurezza e difesa, basandosi su legami bilaterali esistenti da tempo. Si basa su tre pilastri: 

- Sottomarini a Propulsione Nucleare: prevede il supporto all'Australia per l'acquisizione di sottomarini a propulsione nucleare per la Royal Australian Navy. Questo include il trasferimento di tecnologia e know-how necessario per costruire e gestire questi sottomarini. L'obiettivo è fornire all'Australia una capacità avanzata per operare nel Pacifico e garantire la sicurezza marittima.

- Capacità Condivise e Interoperabilità: mira a migliorare le capacità congiunte e l'interoperabilità tra le forze armate dei tre paesi e include lo sviluppo e la condivisione di capacità in aree critiche come le capacità cibernetiche, l'intelligenza artificiale, le tecnologie quantistiche e le capacità sottomarine.

- Integrazione della Difesa e della Sicurezza: consiste nell'integrazione più profonda di scienze e tecnologie legate alla difesa, delle basi industriali e delle catene di approvvigionamento dei tre paesi. Per far ciò si prevede la condivisione di informazioni e tecnologie, nonché la cooperazione nello sviluppo di nuove capacità per affrontare le minacce comuni.

Il 13 marzo 2023, i partner di AUKUS hanno annunciato un percorso ottimale per produrre una capacità di sottomarini a propulsione nucleare in Australia nel più breve tempo possibile, garantendo al contempo che tutti e tre i partner mantengano i più alti standard di non proliferazione.

Occorre ricordare che in precedenza l'Australia aveva firmato un contratto di collaborazione con la Francia per la realizzazione di sottomarini convenzionali, contratto da 65 miliardi di dollari con la francese Naval Group, contratto annullato nel settembre 2021 dal primo ministro Scott Morrison. Allora vi furono polemiche sul costo del progetto e sulle dispute politiche e diplomatiche che provocò tra Francia, Stati Uniti e Australia.

Ora, vediamo che AUKUS come primo pilastro ha esattamente lo scopo di aiutare l'Australia a raggiungere il suo obiettivo strategico del rinnovo della flotta sottomarina, passando da convenzionale a nucleare. Il costo del progetto è molto differente da quello che avrebbe avuto con la Francia, aggirandosi su una cifra compresa tra i 180 e i 259 miliardi di dollari (ovvero tra i 268 e i 368 miliardi di dollari australiani) e dovrebbe essere completato nel 2040. Anche stavolta vi sono molte critiche verso il progetto, sia per i costi elevatissimi, sia per la mancanza di garanzie sul passaggio della base di conoscenze sulle tecnologie verso l'Australia. 

Recentemente AUKUS sembra alla ricerca di partners affidabili e tra i possibili Paesi vi sono il Giappone e la Corea del Sud, con i quali si stanno svolgendo colloqui conoscitivi. In particolare il Giappone sembra sia stato invitato a partecipare al secondo pilastro dell'alleanza dove potrebbe fornire il suo contributo grazie alle sue indubbie capacità tecnologiche con particolare riguardo all'area advanced robotics, cyber e anti-submarine warfare.

Naturalmente, come sempre succede, anche con AUKUS c'è chi ne vorrebbe far parte ma non è stato invitato. E' il caso della Nuova Zelanda, stato appartenente al gruppo Five Eyes (US, UK, Canada, Australia e Nuova Zelanda) che guarda sempre con maggior atenzione verso lo sviluppo di AUKUS quale alleanza militare devoluta a contrastare la crescente influenza cinese nell'Indo-Pacifico.

Attendiamo di conoscere gli esiti delle trattative per l'espansione dell'alleanza AUKUS e i risvolti geopolitici che indubbiamente vi saranno.

Alessandro Rugolo

Per approfondire:

- https://www.defense.gov/Spotlights/AUKUS/

- https://www.aspistrategist.org.au/south-koreas-technological-prowess-could-greatly-strengthen-aukus/

- https://www.japantimes.co.jp/news/2024/04/17/japan/politics/japan-aukus-pillar-2-explainer/

- https://www.theguardian.com/world/aukus

- https://maritime-executive.com/article/two-years-after-aukus-australia-and-france-reach-base-sharing-agreement

- https://www.theguardian.com/australia-news/article/2024/may/14/australia-federal-budget-2024-aukus-national-defence-strategy-nuclear-submarine-deal-spending-military-funding-cuts-commercial-scale-quantum-computer-

- https://www.aspistrategist.org.au/how-will-australia-pay-for-the-aukus-submarines/

- https://www.iiss.org/online-analysis/military-balance/2024/05/the-aukus-balancing-act-is-not-getting-easier/ 

- https://www.forbes.com/advisor/business/what-is-five-eyes/

- https://eastasiaforum.org/2024/06/07/new-zealand-eyes-joining-aukus-despite-chinas-warnings/

- https://www.voanews.com/a/us-official-talks-aukus-expansion-ahead-of-summit-with-japan-/7557381.html

- https://www.voanews.com/a/us-official-talks-aukus-expansion-ahead-of-summit-with-japan-/7557381.html

domenica 29 aprile 2018

Cyber e Giappone: annunciato l'ingresso nel club del CCDCOE

E' del gennaio scorso la notizia che il Giappone si sta preparando ad entrare nel club cyber di Tallin come Stato partner.
Ciò conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, il livello di interesse per la materia nel mondo. 
La notizia è stata data dopo un incontro tra il Primo Ministro estone Jüri Ratas e il Primo Ministro giapponese Shinzō Abe. 
La notizia è stata accolta con soddisfazione dal direttore del CCDCOE, Merle Maigre. 
Ma diamo uno sguardo, data l'occasione, alle attività del Giappone in ambito Cyber.
Cominciamo dal fatto che nel 2015, il 4 settembre per la precisione, il governo del Giappone ha rilasciato pubblicamente il documento strategico relativo alla cybersecurity. Nelle generalità è ben evidenziato che il documento ha lo scopo di dettare le linee guida per i "prossimi" tre anni, ciò significa che probabilmente al termine dell'anno in corso o al massimo nei primi mesi del 2019 vedremo un nuovo documento strategico giapponese.
E' molto interessante leggere il paragrafo 3, visione futura e obiettivi, da cui emerge con chiarezza che la sicurezza del cyberspace è vitale per la società giapponese, nella quale progetti di infrastrutture sociali quali "smart communities" o sistemi autonomi per veicoli automatici sono ormai dati per scontati. Nello stesso capitolo sono infatti indirizzati a livello di policy e con estrema chiarezza gli obiettivi legati al IoT.
Il capitolo 5 descrive la modalità di approccio da seguire per lo sviluppo delle capacità cyber ed ancora una volta è posto ben in evidenza il concetto legato alle esigenze dettate dall'IoT, si parla infatti di "cyber-physical space" e non solo di cyber space, questo per meglio descrivere l'impatto che questo nuovo dominio esercita sul mondo fisico. Nel capitolo infatti si parla esattamente di "creazione di sistemi IoT sicuri", da tutti  i punti di vista, compresa la promozione delle imprese che pongono la gestione in sicurezza al centro. La precisione con cui il documento entra nel merito potrebbe quasi essere considerata "puntigliosità" (se non fosse che per me hanno perfettamente ragione!) quando viene analizzata la necessità che i concetti di cybersecurity e IoT security siano ben compresi soprattutto a livello di Senior Executive Management. Questo perchè le persone più esperte dell'area di business possono essere un facilitatore ma, se non restano aderenti ai tempi, possono diventare in breve tempo un freno all'evoluzione; il documento arriva ad indicare che la figura e le funzioni del Chief Information Security Officer (CISO) devono essere posizionate, sia nel pubblico che nel privato, a livello di senior executive management.
Di un certo interesse è anche notare che la strategia giapponese è a tutto tondo, sia in termini di rafforzamento della cooperazione nel campo cyber con il resto del mondo (dall'ASEAN, al Nord America passando per l'Europa e l'Africa) sia in termini di capacità da sviluppare (da quelle tecnicnologiche alla preparazione del personale); proprio in questo senso va visto il recente annuncio di collaborazione con il CCDCOE.
Infine, ma non meno importante, il documento esamina le necessità di migliorare il settore della Ricerca e Sviluppo del mondo cyber. A tal fine si dice che tutti gli sforzi dovranno essere fatti per assicurare le risorse necessarie al settore, anche riallocando quelle già allocate in altri settori. Da ciò si può capire la differenza tra chi crede e investe nel settore cyber e chi invece pensa che sia sufficiente dire cosa fare senza però dedicare le necessarie risorse.
Tra le tante iniziative portate avanti in Giappone vi sono i corsi del SANS Institute, che mirano a creare una classe dirigente consapevole, capace in un prossimo futuro di guidare il nuovo mondo interlacciato in cui l'IoT sarà la norma e le smart cities il nostro nuovo ambiente sociale.

Detto questo, una domanda: ma in Italia che si sta facendo?


Alessandro RUGOLO

Per approfondire:
- https://news.err.ee/653903/japan-to-join-nato-cyber-defense-center-in-tallinn;
- https://www.sans.org/event/cyber-defence-japan-2018;
- http://www.mofa.go.jp/policy/page18e_000015.html.

domenica 19 febbraio 2012

Lezioni spirituali per giovani samurai (di Yukio Mishima)


Un libro strano... ai miei occhi di occidentale!

Forse semplicemente un libro strano in quanto non avevo mai letto niente scritto da un Giapponese, eppure...

Yukio Mishima è morto, non oggi, sia chiaro, ma il 25 novembre 1970... suicida!
Perché, vi chiederete? 
Per la Patria, diremo noi... per il Giappone, disse lui!

Le sue ultime parole, prima del suicidio rituale, furono:

"Noi ora testimonieremo a tutti voi l'esistenza di un valore più alto del rispetto per la vita. Questo valore non è la libertà, non è la democrazia. E' il Giappone. Il Paese della nostra amata storia, delle nostre tradizioni: il Giappone. Non c'è nessuno tra voi disposto a morire per scagliarsi contro la Costituzione che ha disossato la nostra patria? Se esiste, che sorga e muoia con noi! Abbiamo intrapreso questa azione nell'ardente speranza che voi tutti, a cui è stato donato un animo purissimo, possiate ritornare ad essere veri uomini, veri guerrieri."

Ecco, ecco le ultime parole di un uomo, un intellettuale, un patriota... 

Potrete chiedervi perché abbia scritto queste poche righe, senza scrivere una sola riga sul libro... la risposta è la solita, perché il libro è tutto da leggere, se volete sapere di cosa parla... 
tutto da scoprire, pagina dopo pagina, fino alla fine...


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO