Traduttore automatico - Read this site in another language

Visualizzazione post con etichetta il Diluvio. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta il Diluvio. Mostra tutti i post

sabato 26 marzo 2011

Racconto fantasy: Diluvio universale...

"Ciao..."

.............................

"Ciao...

Scusa Signore, ti potresti spostare un pochino più in là che devo costruire il mio castello?"

La voce era arrivata inaspettata, completamente inaspettata!

Era una vocina squillante, come non ne aveva sentite da tanto tempo. Era una vocina amica, pungente, di quelle che ti mettono voglia di vivere.

La solitudine era stata tanta che per un attimo non sapeva cosa dire. 
Come comportarsi?
Poteva far finta di niente e continuare a fissare il mare, verso l'orizzonte lontano, da seduto sopra quel piccolo scoglio di roccia lavica?!? Oppure doveva rispondere e magari spostarsi? Che assurdità, spostarsi... perché avrebbe dovuto farlo?
No, avrebbe semplicemente proseguito nel suo progetto, senza guardarla in faccia, senza pensare, senza tornare indietro sulle decisioni già prese!

"Signore, mi senti?  
Perché non rispondi? 
Ti senti male?"

Ancora quella voce. Se ne stava seduto, in silenzio, da tempo immemorabile ascoltando, sperando di sentire qualcosa, ed ora che qualcosa sentiva non sapeva più che fare! 
Assurdo...

"Signore, signore... mi aiuti a costruire il mio castello?
Per favore, ti sposti un poco?"

... ma vero! 
Lei lo guardava, gli parlava, e lo tirava per i pantaloni per scuoterlo dal torpore che lo rendeva immobile, insensibile a tutto. 
Eppure iniziava a pensare, se lei lo vedeva, gli parlava, lo scuoteva... forse, non sarebbe stato più solo, forse avrebbe avuto compagnia, forse le cose potevano ancora cambiare.

"Ehi, signore, dico a te... mi senti?"

Dopo i primi tempi si era abituato a sentire le loro parole, le loro preghiere, sempre uguali, sempre a chiedere, sempre noiosamente prevedibili...

"Signore, se ti senti male ti aiuto io. Perché non fai un bel respiro?"

Poi aveva dovuto sopportare la loro stupidità, aveva provato a capirli, aveva provato a farli ragionare, aveva provato a cambiarli, a convincerli, a obbligarli a ragionare, ma senza successo!

"Ti prego... svegliati, mi spaventi!"

Così aveva preso una decisione, l'unica possibile, quella estrema... e l'aveva fatto! Una, due, tre volte... e questa sarebbe stata la... non ricordava!
Eppure qualcosa lo tratteneva, un pensiero, una strana sensazione di malessere, una vocina piccola, squillante, allegra, innocente. 
La voce di una piccola bimba che continuava a chiamarlo e tirarlo per la maglia, scuoterlo senza sosta... 

"adesso ti sveglio io..." 

Uno schizzo d'acqua fresca lo colpì sul viso, ridestandolo dal torpore millenario in cui era sprofondato dall'ultima volta...

"Come ti chiami bimba?"

Le parole gli erano uscite di bocca quasi senza volerlo. Quel suono che non sentiva da tanto tempo, il suono della sua voce, lo riportò alla realtà. Aveva deciso, sarebbe stato per un'altra volta. 
Il Diluvio avrebbe dovuto aspettare, adesso aveva qualcosa di più importante a cui pensare.

Doveva giocare con la sua nuova piccola amica a costruire castelli di sabbia...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

martedì 1 marzo 2011

Giuseppe Flavio: il significato di Adamo ed Eva, il Diluvio e la lunghezza della vita

Giuseppe Flavio - Antichità Giudaiche
Cari amici,
oggi voglio condividere con voi un'altra piccola parte dell'opera di Giuseppe Flavio: Antichità Giudaiche.
Qualche giorno fa abbiamo visto la sua vita e il significato del Sabato Ebraico, Oggi vi riporto un'altro brano, tratto sempre dal Libro I, in cui parla di Adamo...

I, 34 "Dio formò l'uomo prendendo della polvere dalla terra e immise in esso spirito e psiche. Quest'uomo lo chiamò Adamo che nella lingua ebraica significa 'rosso', perché venne impastato con terra rossa; tale appunto è la terra vergine e pura..."

Giuseppe ci informa che la prima donna venne chiamata 'Essa' che in ebraico significa 'donna' e 'Eva' che significa 'madre di tutti i viventi'.
Vi è un cenno anche al Paradiso, che viene individuato ad Oriente, chiuso tra quattro fiumi: il Feison (ovvero il Gange), il Foras (l'Eufrate), il Diglat (Tigri) e il Gheon (Nilo) ovvero ciò che spunta per noi dall'altro mondo!

E' veramente interessante scoprire, pagina dopo pagina il significato di tanti termini secondo la tradizione Ebraica.
Secondo Giuseppe Adamo aveva previsto che il futuro avrebbe visto la terra e l'umanità colpite da due immense catastrofi, una ad opera dell'acqua ed un'altra ad opera del fuoco. Allo scopo di preservare la conoscenza vennero dunque costruite due stele, una in mattoni ed una in pietra, su queste stele vennero scolpite le scoperte dell'uomo.
Chissà se esistono ancora...
Adamo ebbe numerosi figli, uno di questi si chiamava Seth. Per sette generazioni i figli di Seth rispettarono Dio e le leggi, poi cambiarono e divennero cattivi. Molti angeli di Dio si unirono a donne e generarono figli orgogliosi, disprezzanti ogni virtù, pieni di fiducia nella propria potenza; le stesse cose che i greci attribuiscono ai giganti sono da Giuseppe attribuite a questi "angeli di Dio".

Così Dio decise di annientarli per mezzo del diluvio che secondo Giuseppe è ben identificato nel tempo:

I,III,74 "Dal tempo nel quale ebbe luogo la creazione del primo uomo Adamo (al diluvio) erano passati 2262 anni: la data è ricordata molto accuratamente nei libri sacri..."

2262 dal primo uomo...

" ...a seguito del Diluvio il genere umano fu annientato e Dio si prese cura anche di "accorciare" gli anni della vita umana, riducendola dai tanti che vivevano prima, a soli 120 anni". La vita prima del diluvio era infatti circa di mille anni.

Curiosa indicazione, che viene ripresa poco oltre, al libro II, VII,6 [187], mentre racconta la storia di Giacobbe alla corte del Faraone.
"Quando Giacobbe fu in presenza del re lo salutò e gli presentò le felicitazioni per il suo regno; Faraothe lo interrogò da quanto tempo viveva, ed egli rispose che aveva 130 anni: il re si meravigliò di quell'età così avanzata; al che Giacobbe aggiunse che i suoi anni erano inferiori a quelli dei suoi antenati".

Per oggi é tutto...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO