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Medusa del Bernini
Immagine tratta da wikipedia |
Leggendo tra testi antichi e saggi dei nostri tempi mi sono imbattuto nel testo del 1639 di Francisco de Vico, Historia general de la Isla y reino de Sardena, fonte inesauribile di informazioni non solo sulla Sardegna ma più in generale di tutto il mondo antico.
Sono in tanti a criticare la visione di una Sardegna occupata nel tempo da popolazioni straniere, ma a me non interessa, punti di vista. In ogni caso la Sardegna è stata per secoli sotto la Spagna.
Francisco de Vico nella sua opera ha raccolto tutte le testimonianze a sua disposizione sulla Sardegna e ci ha raccontato una storia ricca di avvenimenti e personaggi importanti, re e regine mitiche, guerre e conquiste.
Per cui prima di passare alla storia, che occuperà il prossimo capitolo, vorrei aprire qualche piccola finestra sul testo di Francisco de Vico (migliaia di pagine che vi invito a leggere). L'autore, oltre ai testi antichi, basò il suo lavoro su quello del vescovo Giovanni Francesco Fara, autore anch'egli di una storia di Sardegna.
Vi chiedo scusa in anticipo se di tanto in tanto dovessi riportare qualche osservazione che con la Sardegna ha poco a che fare, ma è molto difficile separare rigidamente quelli che sono i propri interessi di studio, per cui dovrete sopportare le mie digressioni. Inoltre, prima di cominciare vi devo avvisare che quando possibile userò i nomi in italiano, in alcuni casi userò dei nomi in spagnolo o in altre lingue, ma solo quando non sono sicuro della corrispondenza in italiano.
E allora cominciamo subito dicendo che secondo la ricostruzione storica di Francesco il mondo ebbe inizio 4004 anni prima della nascita di Cristo. Secondo questa cronologia nel 2348 a.C. avvenne il Diluvio Universale, quello raccontato nella Bibbia, quello di Noè per essere chiari.
Dopo il Diluvio la vita umana comincia ad accorciarsi; che ciò dipenda dal fatto di usare un anno di lunghezza differente, che prima del Diluvio si chiamasse anno quello che era invece un mese lunare o una stagione o che la durata della vita umana si sia realmente accorciata a causa di fenomeni che non conosciamo e che oggi non possiamo ricostruire né immaginare, poco importa. Ciò che importa è che qualche secolo dopo (nel 2004 a.C.) nasce il patriarca Abramo che tanta importanza avrà per la religione del popolo ebraico.
Nel 1788 a.C. Mesraim, chiamato anche Osiris, conquista l'Italia. Uno dei suoi generali, o suo figlio a detta di alcuni autori antichi, Ercole Libico, fonda la città di Torres e la chiama Turris Lybisonis che significa "Città Augusta di Ercole Libico". Siamo nel 1788 a.C. e così nasce la prima e più antica città della Sardegna di cui si abbia memoria. Pochi anni dopo, nel 1779 a.C., Osiris invia in Sardegna una spedizione di Vituloni, o Turreni, per colonizzarla. Il loro nome derivava dal fatto che costruivano torri. Il mediterraneo non doveva essere poi così pericoloso visto che era teatro di scorrerie e conquiste già in quei tempi antichi. Nel 1754 a.C. Ercole Libico si impadronì di Spagna e Italia dopo aver sconfitto i Gerioni, la vecchia casa regnante.
Circa due secoli dopo è la volta di un altro conquistatore straniero, siamo circa nel 1544 a.C. e il conquistatore o colonizzatore che dir si voglia si chiama Norax. Si dice Norax (o Noraco per alcuni) arrivò in Sardegna dalla Spagna. Pare fosse originario della mitica Tartesso, città che forse prese il nome da Tartesio Campo, nipote di Gerione, re di Spagna. Prima di morire, nel 1484 a.C., Norax fondò la città di Nora. Gli succedette il re Porco che morì nel 1451 a.C., nel corso della guerra contro Atlante. Porco aveva tre figlie che gli succedettero nel governo dell'isola. Si chiamavano Euriola, Estenio e Medusa, meglio note come Gorgoni.
Stupiti?
Lo sono stato anche io leggendo le pagine di Francisco de Vico. Francisco spiega che il termine Gorgonia o Georgonia significa in greco "agricoltura" e le tre sorelle si dice fossero esperte nell'agricoltura. Medusa venne poi rappresentata con la tasta piena di serpenti in quanto i serpenti erano già anticamente simbolo di sapienza e lei era tra le tre la più saggia. Pochi anni dopo Perseo uccide Medusa (siamo nel 1418 a.C.) e la Sardegna resta senza guida perché Medusa non ha lasciato eredi.
Sono sicuro che saranno in tanti a non credere a queste storie. La prima obiezione che si può sollevare riguarda la figura di Medusa, appartenente alla mitologia greca. Ma proviamo per un attimo ad interrogare Diodoro Siculo, che già conosciamo. La domanda potrebbe essere: "Diodoro, puoi aiutarci a capire di quale popolo Medusa fu regina?".
- "Certo che posso Alessandro, tu peraltro già sai la risposta, te lo leggo nella mente. Ma ugualmente ancora una volta ricorderò il mito di Perseo e della sua spedizione contro le bellicose Amazzoni, da me esposto nella Biblioteca Storica, libro III, paragrafo 54. Parlo delle Amazzoni Libiche, non di quelle più recenti del Ponto. La stirpe di queste donne era completamente scomparsa già molti anni prima della guerra di Troia. Una stirpe di Amazzoni libiche era quella delle Gorgoni, contro cui Perseo si spinse in guerra. I miti raccontano che la stirpe delle Gorgoni abitasse in occidente, in Libia ai confini del mondo. Abitavano esse un'isola situata all'interno della palude Tritonide. La palude si trovava vicino all'Etiopia e al monte Atlante, nei pressi dell'Oceano. L'isola era ben grande e piena di alberi da frutto di vario genere. Vi si potevano trovare un gran numero di capre e di pecore da cui si ricavava latte e carne. Il grano ancora non era stato introdotto. In quei tempi le Amazzoni cominciarono la conquista dalle città dell'Isola, ad eccezione di Mene, considerata sacra. Fondarono una città di nome Cherroneso (ovvero "penisola") all'interno della palude Tritonide. Queste Amazzoni mossero contro gli Atlanti, gli uomini più civilizzati di quelle contrade, Mirina era la loro regina. La prima città a cadere fu Cerne, i suoi abitanti maschi furono sgozzati, donne e bambini furono asserviti e la città distrutta. Gli Atlanti, vista la sorte toccata alla città stabilirono dei patti con Mirina che, soddisfatta, fece costruire una nuova città che chiamò Mirina dal suo nome. Nei pressi degli Atlanti si trovava un'altra popolazione di Amazzoni, chiamate Gorgoni. Mirina decise di attaccare le Gorgoni e vi fu una grande battaglia. Mirina ebbe la meglio ma le prigioniere si liberarono durante la notte e fecero strage tra l'esercito di Mirina. Mirina dopo breve tempo e altre battaglie ritornò nel suo regno. Le Gorgoni ebbero tutto il tempo di riprendersi e più tardi furono sconfitte da Perseo, regnava su di loro Medusa. Il popolo delle Gorgoni e delle Amazzoni fu sterminato più tardi da Eracle quando durante la visita delle contrade d'occidente pose le sue Colonne in Libia. Si dice che in quel periodo scomparve anche la palude Tritonide. A causa di terremoti si ruppero le sponde dell'Oceano."
- Ti ringrazio Diodoro, sei stato gentilissimo e ricco di particolari, come al solito. Chissà se l'Isola di cui ci ha parlato era la Sardegna. Non potremo mai saperlo. Ciò che possiamo affermare con ragionevole certezza è che la geografia del Mediterraneo di allora doveva essere molto diversa da quella odierna. Anche Lucio Anneo Seneca ci parla di una catastrofe immensa che avrebbe causato la rottura delle sponde dell'Oceano e la separazione della Sicilia dalla Calabria. Quali danni avrebbe causato una catastrofe di simili dimensioni sull'isola di Sardegna? Sarebbe potuta essere la causa della scomparsa della civiltà nuragica? Ma lasciamo questo argomento per tornare al racconto di Francisco de Vico.
In questo periodo in Tessaglia si verifica un nuovo Diluvio conosciuto come il diluvio di Deucalione. Invece nel nord Italia, lungo la pianura dell'Eridano (ovvero nella pianura Padana) si verificò un incendio immane, regnava allora in Italia Fetonte.
Nel 1400 a.C. circa Aristeo arriva in Sardegna e conquista il regno dopo la morte di Medusa. Nello stesso periodo si trovava in Sardegna Cadmo, il Fenicio. Secondo alcuni antichi autori fu questo Aristeo a fondare la città di Cagliari. Nello stesso periodo Galatas fonda la città di Olbia, la prima in Sardegna con questo nome. Galatas era figlio di Olbio e veniva dalla Francia, ovvero dalla Gallia. La Gallura, regione della Sardegna che si trova intorno ad Olbia, deriverebbe il suo nome proprio dall'antico dominio dei Galli.
In Italia contemporaneamente regnano Giano, Saturno, Pico e Fauno. La moglie di quest'ultimo re si dice abbia inventato le lettere Latine.
Arriviamo all'anno 1254 a.C.. Iolao, nipote di Ercole (un altro Ercole, detto il Tebano dalla città di Tebe greca) arriva in Sardegna a capo di un grande esercito. Iolao fonda varie città tra le quali una chiamata Iolea (o Olbia per alcuni) nel sud dell'isola, nei pressi di Sulcis. Iolao invitò dalla Sicilia Dedalo, il famoso inventore e architetto, per abbellire la Sardegna con le sue opere. Alla sua morte i Sardi chiamarono Iolao "padre" e per ringraziarlo delle grandi e splendide opere realizzate durante il suo regno fondarono un tempio chiamato "Sardo Patoris Fanum" cioé "tempio del padre dei Sardi".
Sardo, figlio di Ercole, alla morte di Iolao prese il comando del regno e le diede il suo nome attuale: Sardegna.
Pochi anni dopo, nel 1214 a.C. circa, una nuova spedizione arriva sulle coste del nord dell'isola: si tratta dei popoli chiamati "taratos" e "sosinates". I primi fondano due città: la prima chiamata Olbia, dal nome della città di provenienza, Olbia di Tartaria; la seconda chiamata Tatari, che poi sarebbe la Sassari odierna. I sosinates fondarono invece la città di Sorso.
Pochi anni dopo, forse nel 1204 a.C., gli ateniesi fondano Ogrillen, dove oggi si trova Orgosolo.
In questo periodo diversi popoli arrivarono dalla Meonia. Sembra che questi si stanziarono nella zona chiamata Meilogu ovvero "Meonum Locus". Altri arrivarono dalla Lidia e dalla Locride. Altri ancora da Rodi, da cui "Locus Rodies" ovvero Logudoro.
Si racconta che anche Enea, con un esercito di Troiani fuggitivi dopo la distruzione di Troia, giunse in Sardegna. Vi restò poco in quanto gli abitanti dell'isola gli si posero immediatamente contro, ma ebbe comunque il tempo di distaccare una colonia, "Foro Troyano", oggi Fordongianos.
Intorno all'anno mille a.C. i ciprioti si impadronirono del mar di Sardegna. Secondo lo storico Eusebio vi si stabilirono per qualche tempo fondando anche alcuni paesi, chiamati "Corpasesios". E' sempre secondo Eusebio nell'anno 866 a.C. arrivarono in Sardegna anche i Fenici anche conosciuti come Puni. Secondo gli autori antichi in questo secolo sarebbe stata fondata Cartagine che sarebbe dunque più antica di Roma di circa un secolo.
Secondo la leggenda la fondazione di Cartagine fu merito di Didone, o Elisa, la stessa donna di cui si dice si sia innamorato l'Enea fondatore della stirpe Romana... ma anche questa è un'altra storia. Secondo molti storici dei giorni nostri i Fenici si impossessarono di buona parte delle coste e vi fondarono città, tra queste Cagliari (alcuni autori attribuiscono ad Aristeo la fondazione della città di Cagliari nel 554 a.C., per altri invece Cagliari è stata fondata dai Cartaginesi nel 228 a.C.).
C'è chi afferma che i Fenici non si siano mai impossessati della Sardegna e forse non ci sono mai stati se non per commercio. A mio parere la verità sta nel mezzo. Forse vi approdarono, vi costruirono delle città e si impossessarono di alcune di esse, ma non credo abbiano mai avuto la forza di controllare tutta l'Isola.
Il tempo passa e di questi secoli bui non restano tanti ricordi, arriviamo così all'anno 588 a.C. quando, spinti dalle guerre che imperversavano nella loro terra arrivano in Sardegna i Focesi, anch'essi originari della Grecia, dietro consiglio di Biante di Priene (uno dei sette saggi).
Pare che i cartaginesi fossero allora già abbastanza potenti. Avevano conquistato buona parte della Sicilia e decisero di impossessarsi anche della Sardegna. Un grosso esercito partì così per la conquista, sotto la guida del Generale Malio.
Malio venne però sconfitto dagli abitanti della Sardegna e la maggior parte dei suoi uomini perirono nell'impresa. La sconfitta costrinse i cartaginesi a rimandare l'impresa a tempi migliori. Questo tempo arrivò intorno all'anno 478 a.C. con la nomina a Generale di Asdrubale figlio di Magone. Cartagine intendeva conquistare la Spagna e la Sardegna doveva essere solo una tappa per raggiungere la sua meta. Le cose andarono diversamente e i cartaginesi vennero nuovamente sconfitti e il condottiero Asdrubale ucciso. Dovette passare ancora molto tempo prima che i cartaginesi riuscissero a conquistare il mediterraneo. La Sicilia, la Spagna e infine anche la Sardegna, seppure solo lungo le coste, intorno al 400 a.C. erano tiranneggiate da Cartagine.
Erano tempi duri quelli e le guerre erano la norma.
Posso darvi un consiglio? Se avete un pizzico di curiosità storica leggete "Storie" di Erodoto, oppure "la guerra del Peloponneso" di Tucidide o ancora "l'Anabasi" di Senofonte. Avrete una idea più chiara di cosa significasse la guerra per gli antichi.
Ma torniamo alla Sardegna.
Di quei secoli lo storico Francisco de Vico ci dice che non sono stati conservati i nomi dei Re di Sardegna, forse a causa delle lotte continue per la sua colonizzazione o forse perché la storia dell'isola poteva essere trovata in testi andati distrutti con la caduta della civiltà punica e la distruzione di Cartagine. Per trovare informazioni sulla Sardegna e su chi la governava occorre fare un salto fino alle guerre puniche e giungere così al governo Romano, ma di ciò parleremo tra poco.
Francisco de Vico affronta anche il problema dell'origine del termine nuraghe per indicare le costruzioni antiche che ricoprono la nostra isola. Dopo aver accennato agli Etruschi o Turreni o anche Tirreni, considerati i più antichi costruttori di torri, ci dice anche che il termine nuraghe sembra si possa far risalire a coloro che fondarono la città di Nora. Altri ancora fanno risalire il termine dalla parola greca "ηokρός", nocros, che significa sepoltura. I nuraghe sarebbero infatti le sepolture di personaggi importanti.
Quanto detto fino ad ora è stato spesso ignorato o non considerato degno di entrare a far parte della Storia della Sardegna, con il risultato di cancellare la memoria di un popolo.Il fatto che quanto raccontato sia poco più che leggenda non significa che vada dimenticato. Pensate alla Grecia antica, conosciuta al mondo proprio per i suoi miti e le sue leggende.Cosa sarebbe oggi la Grecia se i suoi storici avessero deciso che le leggende andavano dimenticate o cancellate?Mi chiedo ancora oggi perché non sia possibile recuperare queste "leggende" e restituire così alla nostra Sardegna (e ai Sardi), almeno in parte, le proprie origini.Avremo forse modo di approfondire la questione più avanti, per ora abbandoniamo la preistoria e i miti per arrivare finalmente alla Storia.
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
Tratto dal mio libro "Breve storia della Sardegna"