Guglielmo Marconi
morì a Roma il 20 luglio del 1937, esattamente ottant’anni fa, per
un attacco cardiaco. Con lui scompare un grande protagonista
dell’inizio del ‘900. A lui dobbiamo (anche se non fu l’unico!)
gli enormi sviluppi del mondo delle telecomunicazioni.
Marconi da
autodidatta realizzò i primi esperimenti sulla trasmissione delle
onde radio, realizzando immediatamente le potenzialità
dell’invenzione si rivolse per lettera al Ministero delle Poste e
Telegrafi, guidato dall’Onorevole Pietro Lacava, la sua richiesta
di aiuto venne bollata con un “alla Longara”, nel senso di “da
mandare in manicomio”!
Questa fu la prima
volta che Marconi si scontrò con l’ottusità del mondo politico
italiano, miope allora come oggi.
Quest’incidente lo
spinse a presentare richiesta di brevetto presso gli uffici di Londra
nel 1896, dove inoltre iniziò a collaborare con l’Ammiragliato e
con diversi giornali.
Nel 1897, a Londra e
non a Roma, nasce la Wireless Telegraph Trading Signal Company.
Sarebbe potuta andare diversamente, forse, ma di se e di ma è
costellata la storia che non è!
Svolse il servizio
militare presso l’Ambasciata di Londra dal 1 novembre 1900 e poi fu
trasferito in Italia e congedato il 1 novembre 1901. Pochi anni dopo,
il 10 dicembre del 1909 Marconi riceve il Nobel!
Il 19 giugno 1915,
già senatore del Regno d’italia dal 30 dicembre 1914, si arruolò
nel Regio Esercito con il grado di tenente di complemento del Genio.
Il 27 luglio 1916
viene promosso Capitano.
Prestò servizio
nell'Istituto Radiotelegrafico della Marina e il 31 agosto 1916
transitò nella Regia Marina con il grado di Capitano di Corvetta. Il
1° novembre 1919 venne congedato. Nel 1920 è promosso al grado di
Capitano di Fregata in Congedo. Nel 1931 venne promosso al grado di
Capitano di Vascello in congedo.
Nel 1933 Guglielmo
Marconi mostrò ad alcuni alti Ufficiali dell’Esercito una sua
nuova invenzione. Si trattava di un apparecchio che consentiva di
rilevare la presenza di oggetti metallici nelle vicinanze, ovvero il
prototipo del radar. Ancora una volta nessuno riconosce il suo genio
e dovrà proseguire gli esperimenti con le sue proprie forze.
Eppure le sue idee
avrebbero potuto essere utili ad una nazione che da li a poco sarebbe
entrata in guerra.
Il 20 luglio 1937,
all’età di 63 anni muore Guglielmo Marconi, un genio italiano.
Il Re Vittorio
Emanuele III di Savoia ne riconobbe i meriti e con la legge nr. 276
del 28/3/1938 ha decretato che: "Il giorno 25 aprile è
anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, è dichiarato, a
tutti gli effetti, giorno di solennità civile", legge non più
in vigore oggigiorno, abrogata con il Decreto-legge 22 dicembre 2008,
n. 200 "Misure urgenti in materia di semplificazione normativa"
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 298 del 22 dicembre 2008 -
Suppl. Ordinario n. 282/L.
Nel giorno
dell’ottantesimo anniversario dalla sua morte, onori a Guglielmo
Marconi, un genio italiano!
Alessandro RUGOLO
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