Talvolta la realtà supera la fantasia... e quando si ascoltano i racconti dei nostri vecchi, si scoprono cose dell'altro mondo... che ci fanno sorridere...
Tanti anni fa era usanza l'accompagnare i fidanzati ogni volta che uscivano a passeggio per evitare che facessero danni...
Il compito spettava ai fratelli della donna oppure ai nonni. Talvolta i parenti della donna, quando parlavano del fidanzato, per non farsi capire, usavano dei nomi in codice... in questa storia, per esempio, il fidanzato era chiamato « mobenti » cioè asino.
Era sera e i due fidanzatini erano appena tornati, accompagnati dalla solita scorta, dalla passeggiata, quando cominciò a piovere a dirotto. Il tempo passava ma non accennava a smettere così, ad un certo punto, la padrona di casa decise di far stare il ragazzo a casa loro per la notte... La casa era piccola e la famiglia era grande... così il fidanzato fu sistemato nel loggiato, nella stanza adiacente dormivano i genitori della ragazza e nell'ultima stanza dormivano le donne e il nonno.
Il nonno, che tra l'altro era la loro scorta, non si fidava troppo del giovane e così parlò con il padre di lei che era già andato a letto, avvisandolo della presenza dell'ospite e raccomandandogli di far bene la guardia alle donne. Siccome il padre della ragazza ci vedeva da un occhio solo, il nonno gli disse di sistemarsi in modo da poter vedere cosa accadeva nel passaggio tra una camera e l'altra. Le camere erano infatti comunicanti e per andare in bagno o in cucina si doveva attraversare tutte le stanze...
Il nonno, sospettoso per natura temeva infatti che « su mobenti » tentasse di raggiungere la ragazza durante la notte. Così, mentre tutti dormivano, il padre della ragazza si svegliò per la sete e alzatosi avanzò a tentoni, senza accendere la luce per non svegliare nessuno, alla ricerca della bottiglia dell'acqua che solitamente si trovava sul comodino del nonno... Così, per errore, lo toccò e il nonno, svegliato di soprassalto e ricordandosi della presenza del fidanzato della nipote cominciò ad urlare: « Su mobenti s'est fuiu... su mobenti s'est fuiu... » (l'asino è scappato...) svegliando tutti quanti, ospite compreso, per un semplice bicchier d'acqua!
Il compito spettava ai fratelli della donna oppure ai nonni. Talvolta i parenti della donna, quando parlavano del fidanzato, per non farsi capire, usavano dei nomi in codice... in questa storia, per esempio, il fidanzato era chiamato « mobenti » cioè asino.
Era sera e i due fidanzatini erano appena tornati, accompagnati dalla solita scorta, dalla passeggiata, quando cominciò a piovere a dirotto. Il tempo passava ma non accennava a smettere così, ad un certo punto, la padrona di casa decise di far stare il ragazzo a casa loro per la notte... La casa era piccola e la famiglia era grande... così il fidanzato fu sistemato nel loggiato, nella stanza adiacente dormivano i genitori della ragazza e nell'ultima stanza dormivano le donne e il nonno.
Il nonno, che tra l'altro era la loro scorta, non si fidava troppo del giovane e così parlò con il padre di lei che era già andato a letto, avvisandolo della presenza dell'ospite e raccomandandogli di far bene la guardia alle donne. Siccome il padre della ragazza ci vedeva da un occhio solo, il nonno gli disse di sistemarsi in modo da poter vedere cosa accadeva nel passaggio tra una camera e l'altra. Le camere erano infatti comunicanti e per andare in bagno o in cucina si doveva attraversare tutte le stanze...
Il nonno, sospettoso per natura temeva infatti che « su mobenti » tentasse di raggiungere la ragazza durante la notte. Così, mentre tutti dormivano, il padre della ragazza si svegliò per la sete e alzatosi avanzò a tentoni, senza accendere la luce per non svegliare nessuno, alla ricerca della bottiglia dell'acqua che solitamente si trovava sul comodino del nonno... Così, per errore, lo toccò e il nonno, svegliato di soprassalto e ricordandosi della presenza del fidanzato della nipote cominciò ad urlare: « Su mobenti s'est fuiu... su mobenti s'est fuiu... » (l'asino è scappato...) svegliando tutti quanti, ospite compreso, per un semplice bicchier d'acqua!
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
Gustosi episodi di antica vita agreste!
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