(Libro III, 22)
Quando però si venne al vino e fu informato sul modo di produrlo, rimase incantato per questa bevanda: chiese allora di cosa si cibasse il re e quale fosse, per un persiano, la durata più lunga della vita. Gli Ittiofagi dissero che il re si nutriva di pane, spiegandogli come nascesse il grano e che, per un uomo, il termine massimo della vita era ottanta anni. Al che l'Etiope osservò che non c'era nulla da meravigliarsi se essi, nutrendosi di letame, vivevano pochi anni, anzi neppure quei pochi sarebbero in grado di viverli, se non avessero il ristoro d'una tale bevanda, intendendo il vino, in questo, senza dubbio, gli etiopi erano separati dai persiani.
(Libro III, 23)
Alle domande, poi, che a loro volta gli Ittiofagi gli rivolsero intorno alla durata della vita e al sistema alimentare degli etiopi, il re disse che la maggior parte di loro giungeva fino a centoventi anni, anzi alcuni li superavano. Il loro nutrimento era costituito da carni cotte e la bevanda era il latte. E siccome gli osservatori si meravigliavano per il gran numero di anni, li avrebbero condotti a una fonte, nella quale si bagnavano e ne uscivano più lucidi, come se fosse d'olio: emanava, poi, da essa un profumo come di viole. L'acqua di questa fonte era così leggera. Dicevano sempre gli osservatori, che nessuna cosa vi poteva sopra galleggiare, né schegge di legno, né quanto è più leggero del legno; tutto ciò colava a fondo. Se veramente essi possiedono quest'acqua, tale quale si dice, è per questo, forse, che, facendone uso costante, sono cosi longevi.
Che dire... poco credibile la storia della fonte...
chissà se é mai esistita una tal fonte miracolosa...
Ma cosa pensare della dieta e di quanto sostenuto dal re degli etiopi?
Carne cotta e latte...
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
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