Traduttore automatico - Read this site in another language

sabato 11 novembre 2017

Radioattività elevata sull'Europa? Colpa del Rutenio-106, ma da dove proviene?

La notizia è apparsa i primi di ottobre, ma come al solito in Italia è passata sotto riga.
Fatto stà che da ieri se ne riparla sui giornali esteri, Gran Bretagna e Germania in testa.
Sembra infatti che la nube tossica che ha interessato l'Europa sin dal 29 settembre possa avere tra le probabili cause un incidente nucleare.
Secondo un articolo pubblicato ieri su "The Telegraph" infatti sembra possa essere stata originata da un incidente presso una centrale nucleare in Russia o in Kazakistan.
Interessante notare come in Italia l'Arpa abbia affermato che il Rutenio-106 è un elemento utilizzato per il trattamento di alcuni tumori oculari e come fonte di energia per i satelliti e che l'assenza di altri elementi radioattivi sembri escludere un incidente presso una centrale nucleare.
Ma allora cosa può essere successo?
E perchè ora, a distanza di quasi un mese e mezzo, fonti francesi affermano il contrario?
Sembra comunque che non vi siano pericoli per la salute, e questo è un buon punto di partenza, ma allora cosa può essere accaduto?
Sembra che le rilevazioni abbiano avuto luogo in Francia ma non in Inghilterra.
E' presumibile che l'incidente sia avvenuto in un sito che si occupa di ricerche o studi sulla salute ma non si sa niente di più.
Ma quanto è credibile che in un'era in cui ci arriva una multa per divieto di sosta direttamente a casa grazie alla rilevazione di una telecamera, non si sia in grado di capire cosa sia accaduto e dove?
L'IRSN (Institute de Radioprotection e de Sureté Nucléaire) ha anche ipotizzato, inizialmente, che il Rutenio possa provenire dalla distruzione di un satellite, aggiungendo però che la cosa è poco probabile, ma è veramente "poco probabile"?
Cerchiamo di capirne di più.
Vi sono cose che accadono intorno a noi ma delle quali non si parla, tra queste non è un segreto che la stazione cinese Tiangong-1 (ovvero il Palazzo del Paradiso) sia da tempo fuori controllo ed è atteso con paura il suo impatto sulla Terra. Sembra infatti che gli scienziati non siano in grado di guidarne la caduta in un luogo disabitato ne di prevederne il luogo dell'impatto. Possibile mai, direte? Il  The Guardian non sembra avere dubbi.
Ma non è l'unica ipotesi, infatti se si leggono con attenzione le manovre cinesi e americane nello spazio è possibile capire che è in atto una prova di forza tra le due superpotenze, prova di forza che come al solito potrebbe avere delle conseguenze, cosiddetti effetti collaterali, dei quali nessuno sta tenendo conto.
E' di agosto la notizia, riportata sul Dailymail, che la Cina ha testato un nuovo missile (Dong Neng-3) che sembra essere stato distrutto per un malfunzionamento.
Ma qualcuno potrebbe aver letto la notizia come un avvertimento agli US: "Noi siamo in grado di colpire anche nello spazio...". Non è certo la prima volta che la Cina dimostra le sue capacità nello spazio.
Ma quali le conseguenze?
In un caso o nell'altro sembra chiaro che i residui della stazione spaziale o del missile prima o poi finiranno per ricadere sulla Terra.
Potrebbe essere il caso che la nube di Rutenio-106 provenga dai resti di uno di questi oggetti?
L'ipotesi sembra consistente e spiegherebbe il perchè non si sia in grado di trovare il luogo sulla terra in cui dovrebbe essersi verificato l'incidente. Forse perchè si è verificato nello spazio...

Alessandro RUGOLO


Per approfondire:
- http://www.tgcom24.mediaset.it/green/rutenio-106-nell-aria-il-mistero-delle-tracce-radioattive-rilevate-nel-nord-italia_3099147-201702a.shtml;
- http://www.telegraph.co.uk/news/2017/11/10/harmless-radioactive-cloud-europe-may-have-come-nuclear-accident/?WT.mc_id=tmgoff_fb_tmg;
- https://www.theguardian.com/science/2016/sep/21/chinas-tiangong-1-space-station-out-of-control-crash-to-earth;
- https://www.theguardian.com/science/2016/sep/21/chinas-tiangong-1-space-station-out-of-control-crash-to-earth;
- http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-4753602/China-tests-new-missile-capable-destroying-satellites.html;
- http://www.irsn.fr/FR/Actualites_presse/Actualites/Pages/20171109_Detection-Ruthenium-106-en-france-et-en-europe-resultat-des-investigations-de-l-IRSN.aspx#.WgRglqPLSHs;
- https://www.theguardian.com/science/2017/oct/13/tiangong-1-chinese-space-station-will-crash-to-earth-within-months

sabato 4 novembre 2017

Materiale genetico caucasico per Bio Weapons? Preoccupazione del presidente Putin...

Secondo le notizie riportate in questi ultimi giorni dalla stampa russa, non meglio identificati "agenti statunitensi"
starebbero raccogliendo materiale genetico dei gruppi etnici russi di origine caucasica.
Lo stesso presidente Putin ha parlato della questione nel corso di un incontro del "Consiglio per lo sviluppo della società civile e dei diritti umani". 
Su "Russia Oggi" è stato riportato quanto accaduto nel corso di un incontro tra Igor Borisov e il presidente Putin a proposito della raccolta di immagini condotta ai danni dei cittadini russi. In questa occasione Putin avrebbe rivelato che la raccolta di immagini è niente in confronto a quanto sta accadendo: la raccolta di materiale genetico. 
Sembra che tale raccolta sia mirata verso le popolazioni caucasiche e si fa sempre più insistente la voce che la raccolta sia sponsorizzata dagli Stati Uniti d'America. 
Giunge dalla US Air Force la spiegazione delle parole di Putin. 
Sembra infatti che siano in corso ricerche sul sistema muscolo scheletrico e la raccolta di materiale genetico è legata alla ricerca in corso e non è mirata a raccogliere informazioni sui gruppi caucasici. Il Vice Ministro degli Esteri Sergei Alexeyevich Ryabkov ha commentato le parole del DoD dichiarando di non credere alle dichiarazioni del DoD americano.
La polemica prosegue ed anche oggi su The Moscow Time, rivista gratuita in lingua inglese distribuita a Mosca è stata pubblicata la notizia dal titolo inquietante: "Is  the U.S: Really targeting Russian With Bio Weapons?", riprendendo probabilmente la notizia apparsa alcuni mesi fa su siti di informazione alternativa. 
Interessante notare come i principali giornali occidentali non parlino di quanto sta accadendo.
Certo è che la notizia è particolare e l'ipotesi di armi biologiche costruite appositamente per eliminare un gruppo etnico, anche se dovesse rivelarsi totalmente infondata (ed è questo il nostro auspicio) in questo periodo di tensione tra USA e Russia non serve certo a placare gli animi.

Alessandro RUGOLO

Per approfondire:
-https://translate.google.it/translate?hl=it&sl=ru&u=https://ria.ru/society/20171030/1507844722.html&prev=search;
-http://www.rosbalt.ru/like/2017/10/30/1657077.html;
-http://www.rosbalt.ru/russia/2017/11/02/1657875.html;
-http://www.zerohedge.com/news/2017-11-01/us-air-force-admits-harvesting-russian-tissue;
-https://off-guardian.org/2017/11/03/why-is-the-us-air-force-collecting-samples-of-russian-dna/;
-https://themoscowtimes.com/articles/is-the-us-suddenly-targeting-russians-with-bio-weapons-59464;
-https://www.militarytimes.com/news/pentagon-congress/2017/11/02/how-a-pentagon-research-project-convinced-vladimir-putin-of-a-coming-biowar/.

mercoledì 1 novembre 2017

Non esistono scorciatoie nel mondo della Cybersecurity!

Nel mio ultimo articolo: Intelligenza Artificiale: opportunità o rischio?, ho
cercato di evidenziare alcuni aspetti di ciò che sta accadendo nel campo della Intelligenza Artificiale nel mondo questo perchè, come tutte le novità, presenta degli aspetti positivi ma anche degli aspetti potenzialmente pericolosi E QUINDI DA CONOSCERE E TENERE A MENTE PER IL FUTURO!
Ora, per lo stesso motivo intervengo in una discussione portata avanti principalmente dai produttori di software legati alla Intelligenza Artificiale e utilizzati soprattutto per agevolarne la diffusione: l'impiego dell'Intelligenza Artificiale per la Sicurezza Informatica o meglio Cybersecurity.
Ho letto questa mattina sul sito Tom's Hardware Italia un articolo dal titolo accattivante "Cybersecurity: pochi talenti, meglio ricorrere alla IA" in cui si sostiene la tesi secondo cui l'Intelligenza Artificiale sarà una scelta "quasi obbligata" per il mondo della Cybersecurity a causa del fatto che gli esperti del settore cybersecurity sono troppo pochi e non sono in grado di coprire le richieste provenienti dalle società.
La scelta di soluzioni basate sulla intelligenza artificiale è presentata come una soluzione a basso costo al problema.
NIENTE DI PIU' SBAGLIATO a mio parere!
Ora, è sicuramente vero che gli esperti di Cybersecurity in Italia sono pochi, è altrettanto vero che la richiesta di esperti è superiore all'offerta (almeno così si dice... ma sarei curioso di vedere gli stipendi/compensi dei cosiddetti "esperti" per verificare la verità di questa affermazione!), però ci sono alcune cose che non vengono dette ed è su queste che vorrei attirare l'attenzione.
Chi ha una minima idea di come funzioni l'Intelligenza Artificiale (non parlo di chi si è fatto una idea leggendo romanzi o guardando i film di fantascienza!) sa bene che un qualunque robot necessita di essere istruito, anche quelli che sono in grado di imparare dai propri errori!) e per essere istruito occorre un esperto di Intelligenza Artificiale. Per istruire un robot nel campo della Cybersecurity, cosa ci occorre?
Primo punto: non troviamo esperti di Cyber e dunque cerchiamo un esperto di Intelligenza Artificiale su cui spostare il problema?
Secondo punto: gli esperti di Intelligenza Artificiale sono ancor meno (molti meno, oserei dire, soprattutto in Italia!) degli esperti di Cyber!
Risultato?
Se oggi abbiamo una richiesta di esperti di Cyber molto alta e una offerta bassa, sposando la tesi di Tom's Hardware Italia, in un prossimo futuro avremo una elevata richiesta di esperti di Cybersecurity e di Intelligenza Artificiale, esperti che, essendo ancor meno numerosi costeranno molto di più e, badate bene, non ne potremo fare a meno.
Ricordiamoci che non si crea un esperto di Intelligenza Artificiale in cinque minuti, ne tanto meno ci si improvvisa tale.
Leggendo queste mie parole qualcuno potrebbe essere tentato di chiedersi: e dunque? Cosa proponi?
In questo caso propongo di aprire gli occhi e le orecchie!
Tom's Hardware è una catena di giornali on line che si occupa di tecnologia, è una catena statunitense e, come sappiamo, gli Stati Uniti sono all'avanguardia nello sviluppo della Intelligenza Artificiale e delle tecnologie di sicurezza quindi è logico che si cerchi di creare nel mondo quella sensazione di non poter fare a meno di una nuova tecnologia.
Ed effettivamente non se ne può fare a meno a meno di (perdonate il gioco di parole) staccarsi dal mondo reale.
Ciò che intendo dire è che occorre fare attenzione e non pensare che esistano scorciatoie dove non esistono: se occorrono esperti di Cybersecurity occorre fare in modo che la scuola e le Università preparino (seriamente) i giovani alle nuove esigenze della società.
L'Intelligenza Artificiale è un nuovo mondo in cui occorre entrare con la consapevolezza dei rischi che corriamo e le Università italiane dovranno prendere atto (credo che lo stiano facendo!) delle nuove necessità preoccupandosi che vi sia un maggior numero di esperti di Intelligenza Artificiale e tra questi un certo numero di esperti di Cybersecurity perchè questo è l'unico modo serio di procedere, a meno di avere una montagna di soldi e rivolgersi alle grandi società ed affidarsi completamente ad esse!

Alessandro Rugolo

Per approfondire:
-https://www.tomshw.it/cybersecurity-pochi-talenti-meglio-ricorrere-ia-89355#disqus_thread;
-https://www.technologyreview.com/the-download/609275/a-lack-of-cybersecurity-talent-is-driving-companies-to-use-ai-against-online/