Pietà per il nero assassino ho chiesto
Aveva il corpo divorato dai vermi
E lo scalpo trascinato nella polvere.
Ho visto una guerra ed è stata mia
Miei i bambini senza voce
Mia la tristezza del vecchio davanti
Alle macerie che furono casa.
Mio il dolore della sposa bambina
E il suo calice di soda caustica da bere.
Deponete le armi dell’odio
Ho percorso i chilometri della vostra terra
Montagne innevate e boschi d’abete
Ho salito come fosse il mio Abruzzo
Per trovare una casa isolata
E le sue dodici tombe.
Non chiedevano vendetta per loro
Il vento le aveva già nettate
Del sangue degli uomini e del pianto
Delle donne sole.
Chissà chi di voi avrà speranza o futuro
Ho visto le immense solitudini
Lo sguardo della violenza e la voce dell’odio
Ho voluto guardare fino in fondo
La guerra e la sua rovina
Non ho trovato risposte né ragioni
Non c’erano e non ci saranno vincitori.
Giuseppe MARCHI