Il vuoto interposto agli attimi
Il relativo silenzio interrotto
Dal brusio di fondo
Lontana reminescenza d’altri
Voci confuse e di notte
Bagliori di luminescenza
La nave salpata dal porto
Ha reciso qualcosa di invisibile
Ma rimane sugli avambracci
Chiusi all’aria fredda della sera
L’indelebile cicatrice delle ferite
Inferte dalla memoria.
Il ciclo delle nostre lune
ha inghiottito in un’eclissi
tutti i pensieri inespressi
le parole dette e ripetute
a noi stessi, tutto lo spazio
della lontananza.
Un’onda di chiara schiuma
Ha inabissato la vita un attimo
Prima poi domani sarà
Il sereno risveglio del ritorno.
Non avrò paura di rivederti
Del mio viso allo specchio
Del perduto tempo e di quello ritrovato
Dell’amore sopito abbandonato
In fondo allo sguardo
Nell’angolo segreto delle mani.
Domani ti abbraccerò di baci
Giuseppe MARCHI
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