Anche stamattina, come tutte le mattine, prendendo il solito trenino dei pendolari, il solito ragazzo mi mette in mano il solito quotidiano di turno da leggere in treno.
Oggi non mi ricordo a chi è toccato, ma i nomi si ripetono e sono LEGGO, CITY o 24MINUTI per citarne alcuni.
Oggi in modo particolare mi ha colpito un annuncio che parla di inquinamento, ma vedendo oltre l’articolo mi sono accorto che non c’è nulla di più inquinante del giornale su cui è scritto.
La carta è di pessima qualità. L’inchiostro resta appiccicato sulle dita, tanto che se non ci pensa il treno a trasmettermi qualche malattia, il giornale sicuramente si impegna.
…e poi, alla fine, arrivati alla stazione, non ci sono cestini dove buttare il giornale! Così qualche volta questo quotidiano finisce in borsa per buttarlo al lavoro, spesso resta sul treno nella speranza che qualche altro passeggero lo legga e si trastulli per il suo viaggio, ma altre volte, ahimè!, finisce in terra ed aumenta il tasso di inquinamento del nostro povero paese.
E tutto questo per vedere tanta pubblicità sulle solite cose e qualche notizia trita e ritrita di nulla. Giusto l’oroscopo per chi ci crede, il sudoku per chi ha voglia e le previsioni del tempo fatte ad uso e consumo di qualche casa venditrice di ombrelli possono contribuire a far ricordare il giornalino del trenino. Mia mamma una volta ci ha incartato il servizio bello, quello delle feste, per conservarlo in modo da non rompersi, per poi scoprire la volta successiva che era diventato nero, un po’ fumo di Londra ed ha dovuto lavarlo per ben 3 volte prima di rimetterlo a tavola.
Non sarebbe più facile ripulirlo dalla pubblicità o limitarlo a degli annunci ridotti e dare un po’ di sostanza alle notizie. …magari qualcuno lo conserva pure.
Oggi non mi ricordo a chi è toccato, ma i nomi si ripetono e sono LEGGO, CITY o 24MINUTI per citarne alcuni.
Oggi in modo particolare mi ha colpito un annuncio che parla di inquinamento, ma vedendo oltre l’articolo mi sono accorto che non c’è nulla di più inquinante del giornale su cui è scritto.
La carta è di pessima qualità. L’inchiostro resta appiccicato sulle dita, tanto che se non ci pensa il treno a trasmettermi qualche malattia, il giornale sicuramente si impegna.
…e poi, alla fine, arrivati alla stazione, non ci sono cestini dove buttare il giornale! Così qualche volta questo quotidiano finisce in borsa per buttarlo al lavoro, spesso resta sul treno nella speranza che qualche altro passeggero lo legga e si trastulli per il suo viaggio, ma altre volte, ahimè!, finisce in terra ed aumenta il tasso di inquinamento del nostro povero paese.
E tutto questo per vedere tanta pubblicità sulle solite cose e qualche notizia trita e ritrita di nulla. Giusto l’oroscopo per chi ci crede, il sudoku per chi ha voglia e le previsioni del tempo fatte ad uso e consumo di qualche casa venditrice di ombrelli possono contribuire a far ricordare il giornalino del trenino. Mia mamma una volta ci ha incartato il servizio bello, quello delle feste, per conservarlo in modo da non rompersi, per poi scoprire la volta successiva che era diventato nero, un po’ fumo di Londra ed ha dovuto lavarlo per ben 3 volte prima di rimetterlo a tavola.
Non sarebbe più facile ripulirlo dalla pubblicità o limitarlo a degli annunci ridotti e dare un po’ di sostanza alle notizie. …magari qualcuno lo conserva pure.
Paolo Cartillone
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