(Roma, 28 settembre 2011)
Se esistere nell’oscuro passaggio
Della vita sommo inganno dei sensi
Percepisci vero o falso del caldo
Del sole lontano seguito dal gelo
D’ottobre maldestro solstizio
Di piante già spoglie e invisibile vento
Se la notte trascorre veloce alterna
Al giorno infinito vuoto a prendere
Di cose lasciate o trovate il sorriso
In fondo alla strada e il bacio silenzioso
Memento di sole vicino e caldo
E del mare abisso in cui la volontà scompare.
… non ci rimane – adesso - che raccontare
una storia diversa ai nostri figli
sfidando l’evidenza nera e cruda ma
mai la Ragione nostra che non possono offendere,
che non è neppure in vendita
in qualche luccicante vetrina del centro…
Giuseppe Marchi
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venerdì 18 novembre 2011
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