Traduttore automatico - Read this site in another language

sabato 8 febbraio 2020

Cosa bisogna sapere sul cyberspace per vivere bene...

(prima puntata)

Mi capita sempre più spesso che amici o semplici conoscenti mi rivolgano delle domande sul mondo cyber.
Spesso si tratta di domande volte a chiarire qualche aspetto particolare del quinto dominio,  altre volte si tratta di domande che mettono in evidenza la voglia di capire qualcosa di più di un mondo che è ormai necessario conoscere.
Alla prima categoria appartengono per esempio:
"Alessandro, che cos'è una APT*" oppure - cosa pensi della sicurezza del "tale" sistema di messaggistica? o ancora "quale algoritmo di cifratura è più performante?", tutte domande la cui risposta seppure apparentemente semplice non lo è affatto e che richiede una profonda conoscenza degli argomenti ma soprattutto la capacità di spiegare in modo elementare argomenti che facili non sono.
Alla seconda categoria appartengono invece alcune domande di base come "Ma si può sapere cos'è il cyberspace?", oppure  "Mi puoi indicare un corso di cyber per principianti?" o ancora più semplicemente "Mi spieghi qualcosa sulla cyber?". Queste apparentemente semplici domande sono talmente generali che spesso mi trovo invischiato in spiegazioni troppo lunghe e per niente alla portata di chi ho di fronte.
Allora mi rendo conto che ciò che a me sembra scontato, per la maggior parte delle persone con cui interagisco normalmente non lo è affatto!
Riflettendo sulla cosa ho pensato che forse sarebbe opportuno provare a scrivere degli articoli di base da usare a mo' di lezione, articoli brevi che affrontino argomenti complessi mirati al lettore curioso ma assolutamente inesperto o, magari a quello desideroso di apprendere un minimo di nozioni che gli servono per il suo lavoro quotidiano.
Questo tipo di pubblico è a mio parere molto numeroso ma poco propenso a leggere lunghi articoli tecnici o semplicemente sensazionalistici per cui difficilmente trova piacere o interesse nella lettura di un articolo sul mondo cyber.
Cosi ho deciso di cominciare a scrivere qualche breve articolo didattico a loro uso e consumo, questo è il primo e in questo si parlerà di "incidente cyber" e proverò a rispondere in modo chiaro, sintetico e senza alcun tecnicismo (il che in certi casi significa anche con un certo livello di semplificazione e imprecisione che spero mi verrà perdonato!) alle domande:
Cos'è un incidente cyber ?
Chi può essere interessato da un incidente cyber ?
Queste cose succedono anche in Italia ?
Perché dovrebbe succedere proprio a me ? 
Sono al sicuro se ho installato un buon antivirus ?

Certo, per capire fino in fondo di cosa stiamo parlando dovrei spiegare cos'è il cyberspace, ma non lo farò, lo darò per scontato nel senso che pian piano il lettore sarà portato a comprendere cosa sia il cyber space senza perdersi in definizioni che lasciano il tempo che trovano anche perché non consolidate.
Invece tutti sono interessati a capire cosa sia un incidente cyber, perché tutti possono subirlo, esattamente allo stesso modo in cui tutti gli automobilisti, ciclisti e pedoni sono interessati a sapere cosa sia un incidente stradale senza per questo dover conoscere l'intera rete stradale o la composizione dell'asfalto drenante o ancora il funzionamento della rete semaforica della propria città.
Allora diciamo subito che un incidente cyber è qualcosa che può accadere a tutti coloro che utilizzano uno strumento tecnologicamente avanzato senza prendere alcune minime precauzioni per la propria sicurezza, e quando parlo di strumento tecnologicamente avanzato parlo di smart phone, di smart watch, di tv connessa a internet o qualunque strumento, oggetto, robot, protesi, veicolo o "cosa" capace di ricevere dati dall'esterno, di elaborarli, di inviarne a sua volta e di compiere una qualunque azione. Una buona approssimazione di questo mondo è data da Internet.
Ma cominciamo dall'inizio, un incidente cyber può essere il blocco del cellulare a causa di un virus, il furto dei dati personali da un social network, il furto di identità avvenuto su Facebook, il rallentamento del pc con cui gioco la sera per rilassarmi dopo una giornata di lavoro, l'incidente d'auto causato da un problema alla centralina di controllo del motore, il furto di informazioni confidenziali o di brevetti, l'inefficienza di un sistema di controllo della produzione di una fabbrica di scarpe, il blocco di un software gestione delle fatture aziendale o il malfunzionamento dell'impianto dell'aria condizionata. Come vedete c'è un po' di tutto in quanto la tecnologia è impiegata ormai in tutti i campi.
La risposta alla seconda domanda, se avete capito il concetto, è semplicissima: chiunque può essere interessato ad un incidente cyber. Notate bene, ho detto chiunque, non ho detto "chi impiega strumenti tecnologici". Infatti, se un tempo chi non faceva uso della tecnologia (informatica in particolare) poteva salvarsi, da quando la società e i governi hanno cominciato a rendere i servizi al cittadino attraverso sistemi sempre più complessi e interdipendenti, tutti i cittadini possono subire un danno da un incidente cyber. Un esempio? Un vecchietto che si reca alla posta a ritirare la pensione potrebbe rientrarsene a mani vuote perché i sistemi sono bloccati (da un ransomware per esempio, più avanti vedremo di che si tratta).
Ma si pensa sempre positivo, per cui queste cose non capitano a me e non succedono in Italia. Invece no, queste cose capitano a tutti e possono accadere anche in Italia.
Sono in molti a pensare, sbagliando, di non avere niente che possa interessare un hacker per cui "io sono al sicuro".
Purtroppo questo modo di pensare porta a commettere errori molto gravi, per cui il mio consiglio è: siate sempre sospettosi… non date niente per scontato e non vi fidate mai di chi stà dall'altra parte di un computer, di una linea telefonica o di un servizio non richiesto, come da piccoli non vi fidavate di chi vi offriva una caramella!!!
In molti casi io, come chiunque di voi, non sono altro che una vittima inconsapevole di cose molto più grandi di me. Per esempio il mio computer (o il mio smart phone) potrebbe essere impiegato a mia insaputa da un hacker che sta conducendo un attacco contro una organizzazione che si trova dall'altra parte del mondo. Probabilmente io non mi renderei neppure conto della cosa se non fosse che negli ultimi giorni il mio computer è diventato molto più lento del normale… mi sarò preso un virus? La domanda sorge spontanea. Eppure, il mese scorso ho installato un ottimo antivirus che mi ha suggerito un caro amico che se ne intende, ed è pure gratis!
Non nascondo che anche io installo spesso antivirus gratuiti, o a pagamento, ma so a cosa vado incontro!
Ogni cosa che apparentemente non si paga ci costa comunque qualcosa senza che ce ne rendiamo conto. Spesso questo "qualcosa" non è altro che un pezzo di "informazione sul nostro comportamento".
Ma allora che facciamo, niente antivirus?
A questa domanda rispondo sempre che l'antivirus è utile… ma non è una soluzione se abbiamo qualcosa da difendere e ne siamo consapevoli. L'antivirus per essere efficace, anche in una azienda, deve essere solo una parte della sicurezza.

Per oggi mi fermo qui.
Qualcuno potrebbe pensare che ho detto delle banalità, delle cose ovvie. Rispondo in anticipo: si, ho detto delle cose ovvie, per chi le sa, ma non per tutti!
Spesso però dire delle banalità, come il "non accettare mai caramelle dagli sconosciuti", puo' salvare la vita per cui forse vale la pena dirle le banalità!
In ogni caso, se qualche lettore di questa nuova rubrica non ha paura a fare domande banali per soddisfare la propria curiosità, allora lasciate un commento, vi risponderò nel prossimo articolo, o quanto meno cercherò di rispondervi.
Dimenticavo, non fatevi problemi, non ci sono domande stupide, ma solo risposte stupide.

Alessandro Rugolo 

* Una APT è una forma particolarmente pericolosa di attacco, l'acronimo significa Advanced Persistent Threat. Una APT è di solito collegata ad un gruppo che agisce per conto di una organizzazione potente, spesso uno stato. Ma ne parleremo meglio più avanti...

4 commenti:

  1. Alessandro, articolo interessante e tematica da non sottovalutare. Mai come oggi la disinformazione e soprattutto la presunzione di sapere porta alla divulgazione, a volte inconsapevole, delle problematiche da te trattate. Se può servire... vai avanti con gli articoli tematici. Grazie Domenico

    RispondiElimina
  2. Carissimo Alessandro grazie di cuore di queste lezioni. Per lavoro opero di riflesso nel campo dell'informatica da diverso tempo ma mi ritengo in materia abbastanza ignorante. Spero che come per me queste chiacchierate siano molto utili per molti altri. Buon lavoro.

    RispondiElimina
  3. Carissimo Alessandro grazie di cuore di queste lezioni. Per lavoro opero di riflesso nel campo dell'informatica da diverso tempo ma mi ritengo in materia abbastanza ignorante. Spero che come per me queste chiacchierate siano molto utili per molti altri. Buon lavoro.

    RispondiElimina
  4. Alé la tua iniziativa mi sembra ottima e molto utile soprattutto per chi è completamente digiuno di questi argomenti. Immagino che queste "pillole" di cultura ICT tu li abbia strutturate secondo uno schema che segua un successione logica tale da portare chi legge ad acquisire una conoscenza minima di base. Io non escluderei un articolo su cosa sia una "rete" e su cosa succede quando su Google lancio una ricerca su un qualcosa di interesse.
    Vincenzo

    RispondiElimina