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giovedì 7 agosto 2008

Porto Torres: ancora al mare...


Come promesso, eccomi ancora con voi... in diretta dallo scoglio di Porto Torres, sede del Club del Ponte...
Oggi, prima di passare a presentarvi un altro abitante dello scoglio devo fare delle puntualizzazioni relative al precedente articolo.
Prima di tutto bisogna chiamare gli abitanti dello scoglio con il loro nome... e cioè "pinguini"... per l'abitudine di stare sempre in piedi a chiacchierare! Abitudine dovuta anche alle rocce taglienti sulle quali è difficile sedersi...
Poi occorre dire che lo scoglio era frequentato da molto prima che arrivasse il signor Gavino... sono stati in tanti a dirmi che era già abitato in tempi "preistorici"... ed è giusto riconoscerlo.
In ogni caso, ora è il momento di passare alla presentazione di un altro abitante, Giovanni Zucca da Porto Torres (detto Giovannino per gli amici). Giovannino abita lo scoglio come pinguino praticamente da sempre... Dopo aver passato la vita tra i mobili ad occuparsi di arredamento d'interni, dopo aver fatto la sua trasferta anche a Roma ed aver lavorato nel mondo del cinema in qualità di "Ebanista bella presenza" , è tornato al suo scoglio come pinguino.
E' lui che ci dice che "con l'arrivo di Gavino Usai il club è cresciuto... grazie al suo modo di fare..."
La giornata estiva di Giovanni è molto semplice, arriva presto allo scoglio e si fa un giro alla ricerca di qualche patella e di qualche piccolo granchio...
Ma, vi chiederete, che fine fanno le prede?
Io sono convinto che vengano liberate dopo averle salutate ma qualcuno dice che finiscono in padella, saltate nell'olio con aglio, prezzemolo e pomodori pachino... chissà chi ha ragione...
Il suo hobby è lo studio di testi sacri, la Bibbia in primo luogo ma anche i testi di altre religioni. Poi la sera esce per una bella passeggiata...
Ma ora è tardi ed è arrivato il momento di sentire se l'acqua del mare è abbastanza calda per il bagno.
Arrivederci a presto...


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

domenica 16 dicembre 2007

I popoli del mare, il paese del mare e... Atlantide

Con il termine "i popoli del mare" ci si riferisce ad alcune popolazioni di cui si sa ben poco, citate dagli egizi nelle fonti del faraone Ramesse III (ufficialmente 1198-1166 a.C.).
Queste popolazioni probabilmente arrivarono via mare e invasero la Siria travolgendo Ugarit, Biblo, Tiro e Sidone. Pare che i Filistei fossero parte di un contingente dei popoli del mare, lasciati lungo la costa a controllare i territori conquistati.
Non si sa bene chi fossero ne da dove venissero ma dovevano essere molto bellicosi.
C'è da dire anche che la parte sud della Babilonia a partire dalla città di Nippur fino al golfo persico era conosciuta con il nome di Paese del Mare.
Non so se vi siano dei collegamenti tra popoli del mare e paese del mare.
In ogni caso l'ultimo re del paese del mare pare sia stato Eagamil, sconfitto dal cassita Ulamburiash intorno al 1.500 a.C..
Nei testi antichi vi sarebbero anche altri riferimenti a fantastici invasori del mare, sono i greci a parlarcene. Pare infatti che una popolazione arrivò dal mare e invase il mondo allora conosciuto, Egitto compreso. Furono i greci a salvare il Mediterraneo se diamo retta a questa storia.
Questa storia, raccontata nel Timeo da Platone nel capitolo III, a mio parere potrebbe essere ricollegata a quella dei popoli del mare.
Si tratta della storia di Atlantide. Non vi sto a raccontare tutto ma, in definitava, così parlò un sacerdote Egizio a Solone: "Molte grandi opere pertanto della città vostra quì trascritte si ammirano, ma a tutte una va di sopra e per grandezza e per valore; perocchè dice lo scritto di una immensa potenza cui la vostra città pose termine, la quale violentemente avea invaso insieme l'Europa tutta e l'asia, venendo di fuori dal mare Atlantico. Infatti allora [..] in questa isola Atlantide era sorto un grande e mirabile impero, il quale la dominava tutta quanta con molte altre isole e alcune parti pure del continente. Ed oltre di ciò anche delle regioni da questa parte nel mare interno signoreggiavano sulla Libia (Africa) fin verso l'Egitto e sull'Europa fino all'Etruria. Or tutta questa forza raccolta in uno tentò una volta con un impeto solo di soggiogare e i luoghi vostri ed i nostri e quanti altri sono di quà dello stretto. E fu allora, o Solone, che la potenza della città vostra diventò illustre presso tutti gli uomini e per valore e per vigoria..."
Dunque, i greci avrebbero salvato il mediterraneo da questa poderosa invasione.
Ma questa storia, se veramente accaduta, risale a prima del Diluvio, o almeno così ci dice sempre Platone per voce dello stesso sacerdote in un altro passo del Timeo:
"Perocchè fu una volta, o Solone, prima della grande distruzione per mezzo delle acque, quella che ora é la città degli ateniesi una città prestantissima, e per la guerra e per tutte le atre cose ben ordinata più che alcun'altra..."
Chiaramente gli storici non attribuiscono alcun valore a quanto raccontato da Platone, come non conta niente ciò che ha raccontato Erodoto oppure ciò che stà scritto nei testi religiosi...
Il Diluvio, nonostante sia presente in tantissimi testi antichi di popolazioni di tutto il mondo, non c'è mai stato...
Eppure, vien da riflettere...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO