Vi sono libri che sono stati scritti per essere letti una volta e poi dimenticati sul ripiano di una libreria, altri sono stati scritti per essere usati, di tanto in tanto, per reperire informazioni utili. Infine, una piccola parte, sono stati scritti per essere immortali, per essere letti ogni estate e posati nuovamente sullo scaffale già sapendo che un anno passa presto. Non c'è bisogno di dire che, per quanto mi riguarda, "Il vecchio e il mare" appartiene a quest'ultima categoria!
Non ricordo quando lo lessi per la prima volta, forse una decina d'anni fa, in ogni caso da allora l'ho riletto ogni volta che mi è passato per le mani.
Ieri sera, frugando tra i miei libri alla ricerca di qualcosa da leggere, ho ritrovato "il vecchio e il mare" e non c'è stato bisogno di andare oltre.
Un vecchio pescatore, un ragazzo che se ne prende cura come può, il mare e la lotta per la vita tra l'uomo e la natura, questi gli ingredienti di uno dei più bei romanzi mai scritti.
Hemingway è riuscito, con il suo racconto, a far vivere i suoi personaggi. L'enorme marlin, i pescecani, il tuna, la stessa lenza da pesca, ci parlano attraverso le parole e i pensieri del vecchio Santiago.
Ottantacinque giorni di sfortuna e poi, finalmente, l'avventura della vita, la lotta tra un vecchio pescatore e la sua preda, un marlin di cinque metri e mezzo di lunghezza. Lotta che si consuma nel Golfo, nell'Oceano Atlantico, al largo de L'Avana, tra le profondità immense del mare.
Il vecchio non ha paura del mare, è il suo elemento e lo rispetta, come rispetta tutte le creature, anche e soprattutto quelle che è costretto ad uccidere per vivere (e talvolta per sopravvivere!).
Forse non apprezza troppo i pescecani, che dopo la lotta gli portano via la sua preda.
Il vecchio pescatore ha vinto la sua battaglia, forse l'ultima. Tornato al porto riacquista però il rispetto di tutti i giovani pescatori che osservando ciò che resta del grande pesce possono solo immaginare la lotta che si è svolta in mare.
Il giovane Manolin ritorna ad assistere il vecchio, consapevole che ha ancora tanto da imparare...
Un libro stupendo cui le mie poche righe non rendono certo il giusto merito.
Hemingway col suo "Il vecchio e il mare" ci ha lasciato un ricordo indelebile di se. Nel leggerti, un pensiero va anche a te, reso immortale dal tuo vecchio e dalla sua preda, il marlin.
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO