Roma,06.40 del 30 ottobre 2016.
Ancora una volta, questo mese, siamo costretti a correre sotto il tavolo della cucina.
Stavamo dormendo quando abbiamo sentito i mobili tremare, accendiamo la luce e vediamo che l'armadio trema violentemente.
Si tratta dell'ennesima scossa di terremoto.
Mentre ci mettiamo al riparo il pensiero va a coloro che si trovano nella zona dell'epicentro.
Qualche minuto dopo scopriamo che ancora una volta il terremoto è stato nella zona di Norcia.
In tv trasmettono le immagini dei territori colpiti.
Mi affaccio al balcone e vedo tante persone per strada, al cellulare. Questa volta la scossa è stata forte e nonostante l'ora e la distanza dall'epicentro, nei piani alti delle palazzine l'effetto è stato rilevante.
Certo che in Sardegna queste cose non mi erano mai capitate.
Mi chiedo come mai quest'anno vi siano tutte queste scosse. Ricordo che qualche giorno fa hanno parlato di una nuova faglia apertasi nel territorio italiano, speriamo si sbaglino altrimenti si continuerà a ballare.
Alcuni siti danno una magnitudo di 6.9 e 6.6. In tv hanno detto prima 7.1, pochi minuti fa invece 6.1, vedremo qual'è la verità.
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
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domenica 30 ottobre 2016
sabato 4 agosto 2012
Dialogo dei massimi sistemi: sull'apertura dello stretto di Gibilterra
Il Dialogo tra Salviati, Simplicio e Sagredo, talvolta riporta delle notizie interessanti, quasi scomparse dalle nostre conoscenze perchè parte di ipotesi non pronunciabili sul passato dell'uomo.
Tempo addietro, parlandovi di Seneca e della sua opera riportai una curiosa notizia attribuita agli antichi storici ebbene, la stessa cosa (e magari tratta proprio da Seneca) la riporta Galileo mettendola in bocca a Simplicio, ma vediamo di che si tratta dalle parole di Simplicio:
"Io vi troverò delle mutazioni seguite in Terra così grandi, che se di tali se ne facessero nella Luna, benissimo potrebbero esser osservate di qua giù. Noi aviamo, per antichissime memorie, che già, allo stretto di Gibilterra, Abile e Calpe erano continuati insieme, con altre minori montagne le quali tenevano l'oceano rispinto; ma essendosi, qual se ne fusse la causa, separati i detti monti, ed aperto l'adito all'acque marine, queste scorsero talmente in dentro, che ne formarono tutto il mare Mediterraneo..."
Per chi non ha dimestichezza con l'Italiano di quei tempi, ecco una mia libera interpretazione in Italiano moderno:
"Io vi indicherò dei cambiamenti della superficie terrestre di tali dimensioni, che se si verificassero sulla Luna, potremmo osservarli da quaggiù. Noi sappiamo, grazie ai racconti degli storici antichi, che un tempo Abile e Calpe (località oggi conosciute come la rocca di Gibilterra e Jebel Musa) sullo stretto di Gibilterra, erano unite tra loro da alcune montagne di dimensioni minori che tutte assieme tenevano lontane dalla terra interna le acque dell'Oceano; ma un giorno, quale fosse la causa non si sa, le montagne si aprirono e le acque marine corsero all'interno formando il mare Mediterraneo..."
E' pur vero, direte voi, che Simplicio nei Dialoghi fa la parte del sempliciotto credulone, ma normalmente Sagredo e Salviati lo correggono, non in questo caso però! Forse che anche Galileo credeva la cosa possibile? Come vi ho già detto, non è impossibile il fatto in se quanto che gli storici antichi lo tramandino come un fatto vissuto tragicamente della razza umana che allora abitava l'Europa!
Meditate gente, meditate!
Tempo addietro, parlandovi di Seneca e della sua opera riportai una curiosa notizia attribuita agli antichi storici ebbene, la stessa cosa (e magari tratta proprio da Seneca) la riporta Galileo mettendola in bocca a Simplicio, ma vediamo di che si tratta dalle parole di Simplicio:
"Io vi troverò delle mutazioni seguite in Terra così grandi, che se di tali se ne facessero nella Luna, benissimo potrebbero esser osservate di qua giù. Noi aviamo, per antichissime memorie, che già, allo stretto di Gibilterra, Abile e Calpe erano continuati insieme, con altre minori montagne le quali tenevano l'oceano rispinto; ma essendosi, qual se ne fusse la causa, separati i detti monti, ed aperto l'adito all'acque marine, queste scorsero talmente in dentro, che ne formarono tutto il mare Mediterraneo..."
Per chi non ha dimestichezza con l'Italiano di quei tempi, ecco una mia libera interpretazione in Italiano moderno:
"Io vi indicherò dei cambiamenti della superficie terrestre di tali dimensioni, che se si verificassero sulla Luna, potremmo osservarli da quaggiù. Noi sappiamo, grazie ai racconti degli storici antichi, che un tempo Abile e Calpe (località oggi conosciute come la rocca di Gibilterra e Jebel Musa) sullo stretto di Gibilterra, erano unite tra loro da alcune montagne di dimensioni minori che tutte assieme tenevano lontane dalla terra interna le acque dell'Oceano; ma un giorno, quale fosse la causa non si sa, le montagne si aprirono e le acque marine corsero all'interno formando il mare Mediterraneo..."
E' pur vero, direte voi, che Simplicio nei Dialoghi fa la parte del sempliciotto credulone, ma normalmente Sagredo e Salviati lo correggono, non in questo caso però! Forse che anche Galileo credeva la cosa possibile? Come vi ho già detto, non è impossibile il fatto in se quanto che gli storici antichi lo tramandino come un fatto vissuto tragicamente della razza umana che allora abitava l'Europa!
Meditate gente, meditate!
Alessandro Giovanni Paolo Rugolo
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