E non è bastato a consolarci
Quando fuori infuriava la battaglia
E ancora adesso c’è puzzo di morte
Esala dai campi abbandonati
E dalle macerie ricomposte
Pensa quante volte hai visto
Un bambino morire per sbaglio
O deliberatamente fatto bersaglio
Perché il sangue innocente
Lasciasse la sua indelebile traccia
Pensa quante volte ti ho raccontato
Quando vestito da soldato
Sono andato a raccogliere i fantasmi
Delle nostre guerre da telecomando
E non sono più tornato
Pensa all’immane oceano di sofferenza
Che stenta ad inondarci da lontano
Ma è questione di giorni forse di ore
E vedremo le stesse immagini notturne
La nostra guerra già vinta
Una interminabile fila di prigionieri
Con le mani sul capo giunte
Canta e prega l’agonia degli uomini
Continuo a sentire quel lamento
Mi turo le orecchie ma lo sento più forte.
Giuseppe MARCHI
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