Traduttore automatico - Read this site in another language

Visualizzazione post con etichetta Storia della Sardegna. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Storia della Sardegna. Mostra tutti i post

domenica 5 maggio 2013

Procopio, la guerra gotica: sulla Sardegna

Ancora una piccola curiosità sul testo di Procopio sulle guerre gotiche.
Riguarda la Sardegna e alcune tradizioni quali il nome antico e il riso sardonico.
Voglio riportarvi il testo di Procopio, sicuro che troverò qualche curioso che andrà a leggersi l'intero libro. Siamo intorno al 552 d.C. e la guerrra contro i Goti di Totila è ormai al termine.
Procopio dice che intorno all'anno 17 dall'inizio della guerra...
 
        "Totila, proponendosi di occupare le isole attinenti all'Africa" - in quel periodo infatti Sardegna e Corsica dovevano essere inserite nella provincia romana dell'Africa - "radunata una flotta e postovi sopra un esercito conveniente, la spedì verso la Corsica e la Sardegna.
Coloro dapprima approdarono in Corsica e, niuno facendo resistenza, s'impadronirono dell'isola. Poscia occuparono anche la Sardegna. Ambedue le isole Totila fecesi tributarie. Saputo ciò, Giovanni che comandava le truppe romane d'Africa, spedì una flotta con molti soldati in Sardegna.  
Questi, giunti presso la città di Cagliari e accampatisi, proponevansi di porvi assedio, poichè non si credevano in grado di darvi assalto essendo colà un considerevol presidio di Goti. Appena sepper la cosa, i barbari, sortiti dalla città, improvvisamente piombarono addosso ai nemici e, messili facilmente in fuga, molti ne uccisero. I rimanenti fuggiti via ripararono pel momento sulle navi e poco dopo, salpati di là, recaronsi a Cartagine con tutta la flotta. Ivi rimasero a svernare, proponendosi di tornare al principio di primavera con maggiore apparato contro la Corsica e la Sardegna..."
 
In questa prima parte Procopio ci racconta uno spaccato della guerra combattuta dai romani (d'Oriente, in quanto l'Occidente era ormai scomparso sotto le macerie delle guerre!) contro i Goti che avevano occupato anche le isole. La Sardegna non doveva essere troppo abitata, anch'essa era stata teatro di guerre. Pochi anni prima, intorno al 535 d.C., era stata invasa dai Vandali...
Ma ora proseguiamo a leggere Procopio, che ci da alcune informazioni sulla Sardegna antica...
 
      "Sardò è il proprio nome di questa che chiamasi ora Sardegna."
 
Ecco che dalle nebbie sorge il ricordo di un antico nome dell'Isola...
 
       "Ivi nasce un'erba che agli uomini che la gustano produce subito letal convulsione di cui muoion poco dopo. E la convulsione produce in essi l'apparenza di certo riso che, dal nome del paese, vien chiamato sardonico."
 
E questo è quanto!
Finisce con la spiegazione del detto "riso sardonico" la digressione di Procopio sulla Sardegna...

E per ora anche per me è tutto!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

venerdì 29 agosto 2008

Pausania il periegeta (110-180 d.C.)e la storia della Sardegna

La lettura del libro di Ettore PAIS, "Storia della Sardegna e della Corsica" e di "Le colonne d'Ercole un'inchiesta" di Sergio FRAU, mi hanno spinto alla ricerca del testo di Pausania "Periegesi della Grecia"...
Pausania (Παυσανίας / Pausanías)) fu uno scrittore e geografo greco del II secolo dopo Cristo, nato probabilmente a Magnesia di Sipile nella Lidia, detto il periegeta in quanto si occupava, diremo noi, di scrivere "guide turistiche".
La sua opera più importante è, per l'appunto, "Periegesi della Grecia", da lui visitata in lungo e in largo e descritta con dovizia di particolari anche storici. L'opera è articolata in dieci libri. L'Attica (libro I), Corinto (Libro II),Laconia, (Libro III), Messenia (Libro IV), Elide (Libri V e VI), Acaia (Libro VII), Arcadia (Libro VIII), Beozia (Libro IX) e la Focide (Libro X). Perché questo interesse? Direte voi...
Perché è un testo antico, in primis, e dunque mi interessa... perché il libro X parla della Sardegna antica (perché poi ne parla se il titolo è Periegesi della Grecia?) e dunque ancor più interessante! Tanto interessante che mi reco in alcune librerie a Roma, e non le più piccole per vedere cosa riesco a trovare... cerco tra i libri ed ecco che salta fuori Pausania, quasi subito... Certo che potrebbero fare anche una edizione completa, invece che costringere il lettore a comprarsi tutti i singoli volumi... io sono interessato al volume decimo, vediamo se c'è...
Niente da fare... i volumi arrivano fino all'VIII! Gli ultimi due non ci sono! Stessa storia poco lontano, in un'altra grossa libreria di Roma... ed è uguale anche nella terza! Mi arrendo. Torno a casa e cerco su internet,Wikipedia di solito non mi delude... ed è così infatti! Basta un po di pazienza e la conoscenza di alcune lingue oltre l'italiano e di solito si trova tutto!
Seguo il link per una edizione completa in doppia lingua, francese e greco, e riesco così a leggere il X libro... L'indice mi indica che la Sardegna è trattata alcap. XVII e così... inizio la lettura... perdonate la traduzione "barbara" ma il mio francese è abbastanza maccheronico...

[1] "I Barbari che abitano la Sardegna, isola situata ad ovest, hanno inviato a Delfi la statua in bronzo di colui dal quale hanno presso il nome..."

Dunque i Sardi della Sardegna si chiamano cosi dal nome del loro fondatore... o Re, presumibilmente si doveva chiamare "Sardo"... ma andiamo avanti...

"La Sardegna, per la sua estensione e la sua fertilità, può essere comparata alle isole più rigogliose... "

ci dice Pausania... e ciò mi fa piacere, non come ne parlava Cicerone...

"Io non so quale fosse l'antico nome con cui la Sardegna è chiamata dai suoi abitanti, ma i Greci che vi navigavano per il commercio, la chiamavano Ichnusa perché essa ha assolutamente la forma del piede d'un uomo; essa è lunga 1120 stadi e 470 stadi di larghezza."

[2] Si dice che i Libici furono i primi che vi arrivarono con i propri vascelli: il loro capo si chiamava "Sardus"...

Ecco, lo sapevo...

"... figlio di Maceris, chiamato Ercole dagli Egiziani e dai Libici"

Ercole... ecco che si comincia a parlare di Ercole... un nome ed un mito, anzi, un nome e tanti miti...

"il viaggio più celebre che ha compiuto questo Maceris è stato quello di Delfi. Sardus aveva il comando dei Libici che si erano stabiliti a Ichnusa, così l'Isola cambiò nome e prese da lui quello di Sardegna."

Libici e isolani vissero assieme dividendosi l'Isola... poi arrivarono i Greci:

[3] "Diversi anni dopo, Aristeo e i Greci che erano con lui, approdarono nell'Isola. Aristeo, a quel che si dice, era figlio di Apollo e di Cirene..."

Aristeo decise di stabilirsi in Sardegna...

"e c'è chi dice che Dedalo in quello stesso periodo si trovasse obbligato a lasciare "Camicus" a causa della spedizione dei Cretesi e così si sia associato ad Aristeo per questa colonia.

[4] Ma non è per niente probabile che Dedalo, per la colonia o per altri fatti, avesse potuto associarsi ad Aristeo sposo di Autonoe figlia di Cadmo; Dedalo in realtà visse all'epoca del regno di Edipo a Tebe. Del resto, coloro che arrivarono con Aristeo non fondarono alcuna città, non essendo, per quel che io credo, ne forti ne numerosi per poterlo fare.

[5] Dopo Aristeo, gli Iberici passarono in Sardegna guidati da Norax (
Νώρακι), ed essi fondarono la città di Nora (Νώρα), che fu, a quel che si dice, la prima città dell'Isola. Norax era, si dice, figlio di Mercurio e di Eritia, figlia di Gerione.
La quarta spedizione, composta da Tespiesi e Ateniesi, arrivò in Sardegna agli ordini di Iolao (
Ἰόλαος)..."

Lo Iolao da cui ebbe origine il popolo degli Iolei o Ilienses di cui parla il Pais, sicuramente.

"e fondarono la città di Olbia (
Ὀλβίαν)."

Pare che tra gli Ateniesi ci fosse un tale "Grillus" dal quale deriverebbe una località chiamata "Ogryllé"... ma non sono sicuro di aver capito bene...

"Si possono trovare ancora in Sardegna, dei luoghi chiamati Iolai, e gli abitanti di quest'Isola rendono gli onori a Iolao..."


[6] Quando Troia fu conquistata molti Troiani fuggirono ed alcuni di questi , scappati assieme ad Enea, furono scaraventati in Sardegna dai venti, e qui si mescolarono con i Greci che vi si erano stabiliti in precedenza; i Barbari non fecero mai la guerra contro i Greci e i Troiani siaperché le forze militari erano pressoché le stesse sui due fronti, sia perché nessuno osava attraversare il fiume Thorsus ( Θόρσος) che separava i loro territori.

[7] Molti anni dopo, i Libici passarono nuovamente nell'Isola con forze considerevoli e cominciarono a fare la guerra contro i Greci che morirono pressoché tutti in questo periodo o comunque ne sopravvissero ben pochi. I Troiani si rifugiarono sulle alture dell'Isola, nelle montagne inaccessibili a causa delle pareti di roccia e dei precipizi e portano ancora oggi il nome diIliensi, nonostante assomiglino in tutto ai Libici dei quali hanno adottato le armi ed il genere di vita..."

Ecco tutta la spiegazione secondo Pausania... e perché mai non dargli retta? Sono forse meglio le Carte di Arborea (che non conosco... ancora) o il "nulla" che si dice contraddistingua la storia dei Sardi?

[8] "Di seguito alla Sardegna c'é un'Isola, chiamata Cyrnos (
Κύρνος) dai Greci e Corsica (Κορσική) dai Libici che vi abitano. Una grossa parte della popolazione a causa di disordini civili passò in Sardegna e si impadronì della parte di montagne in cui si stabilì. I Sardi chiamarono questi abitanti Corsi (Κορσοί) dal nome della loro patria."

[9] "I Cartaginesi (
Καρχηδόνιοι), nel periodo della loro massima potenza sul mare, soggiogarono i popoli della Sardegna, ad eccezione degli Iliensi e dei Corsi, che ritiratisi nelle loro montagne, fuggirono dalla schiavitù. I Cartaginesi fondarono anche essi nell'Isola due città, Caralis (Κάραλίν) e Sulcis (Σύλκους). Alcuni alleati dei Cartaginesi, Libici o Iberici, entrarono in discussione per la spartizione del bottino, li abbandonarono in un momento di collera e si spostarono a vivere nella parte più elevata dell'Isola equi presero il nome di Balari che, nella lingua dei Cyrniensi (Corsi) significa "fuggitivi"."

Caspita! Così i Balari, secondo Pausania, erano un popolo che arrivò da fuori assieme ai Cartaginesi... Peccato che Pausania ci abbia riferito il significato di Balari ma non faccia cenno del significato di Caralis e Sulcis, chissà...

[10] "Queste sono le razze che abitano la Sardegna ed è così che vi si stabilirono.
Sul lato Nord e dalla parte del continente dell'Italia quest'Isola è bordata di montagne inaccessibili... Seguendo la costa troverete dei porti per ivascelli, ma dei venti irregolari e molto violenti soffiano perennemente dall'alto delle montagne verso il mare."

[11] Nel centro dell'Isola si trovano delle altre montagne meno alte; l'aria, in questi luoghi è per la maggior parte del tempo carica di vapori e malsana, a causa di concrezioni saline e di un vento del sud, sporco e violento. che vi domina: le montagne sul lato dell'Italia impediscono ai venti del Nord di penetrarvi e di rinfrescare l'aria... Altri pensano che l'Isola diCyrnos (sempre la Corsica!) che è separata dalla Sardegna per mezzo di un tratto di mare di circa otto stadi e che è montagnosa e molto elevata per tutta la sua estensione, impedisca ai venti del nord ed allo Zefiro di farsi sentire

[12] I serpenti di quest'Isola non sono pericolosi per l'uomo in quanto non sono velenosi, non si vedono lupi. Gli arieti selvatici non sono più grandi che altrove ma hanno la stessa forma degli arieti che si possono trovare nelle opere di fabbricazione Egineta. Essi hanno il tronco più villoso e le corna si ricurvano di colpo verso le orecchie, essi sorpassano in velocità tutti gli animali selvatici."

[13] "In tutta l'Isola non c'è che una sola specie di pianta il cui veleno è mortale. Assomiglia al sedano e chi ne mangia muore, a quanto si dice, ridendo: è perciò che Omero e quanti l'hanno seguito, hanno chiamato "riso sardonico" quello causato da qualcosa di sgradevole... "

Ed ecco il significato di "riso sardonico"...

"Questa pianta cresce particolarmente attorno alle fontane senza per questo comunicare all'acqua qualità velenifere."

E così Pausania ci lascia, dopo queste righe di storia della Sardegna, spiegandoci i motivi che l'hanno spinto a scrivere sulla Sardegna... "principalmente perché quest'Isola è molto conosciuta dai Greci..."

Quanto mi avrebbe fatto piacere sentire questa storia quando, ragazzino, frequentavo la scuola in un piccolo paese della Sardegna...

Meglio tardi che mai!


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

venerdì 8 agosto 2008

Storia della Sardegna e della Corsica... le antiche popolazioni

Una delle domande che mi sono posto relativamente ai nomi delle popolazioni sarde riguarda il significato e la provenienza del termine "Barbagia", utilizzato per indicare la parte centrale della Sardegna, e "barbaricini" riferito ai suoi abitanti. Nel corso delle mie letture non mi era mai capitato di trovare riferimenti al significato. L'assonanza con il termine "barbaro" mi aveva fatto pensare che potesse avere un significato simile... ma niente di certo fino a ieri.
Nel libro "Storia della Sardegna e della Corsica" di Ettore Pais ho trovato risposta alla domanda.
I termini derivano effettivamente dal termine "barbaro" e furono utilizzati dai romani per descrivere le popolazioni rozze e "vestite di pelli" (da cui anche il termine "Pelliti") responsabili di atti vi brigantaggio condotti contro le popolazioni delle pianure sarde. I romani, dopo aver sconfitto le forze cartaginesi presenti sull'isola nel corso della prima e seconda guerra punica e nei periodi successivi, furono impegnati in continue lotte con le popolazioni interne, eredi degli antichi popoli conosciuti come Iolei o Ilienses, talvolta considerati due popoli distinti. La Sardegna era diventata una provincia di Roma ma la povertà delle terre spinse Cesare Augusto a darne il comando ad Ufficiali di grado equestre (inferiori rispetto ai magistrati), chiamati prefetti.
Da allora i popoli interni non ancora domati vennero chiamati "barbari" o "barbaricini" e gli antichi nomi pian piano furono dimenticati, al pari delle loro origini che, a quanto sembra, gli antichi storici greci facevano risalire a popolazioni di origine ellenica forse stanziatesi in Sardegna ai tempi del mitico eroe greco Ercole...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

lunedì 4 agosto 2008

Storia della Sardegna e della Corsica... le guerre puniche

Cosa c'entrano le guerre puniche con la Sardegna direte voi... non interessarono i Romani e i Cartaginesi? Si, ma...
In questi giorni sto leggendo un volume acquistato alcuni anni addietro e appena sfogliato, l'autore è Ettore Pais, Accademico dei Lincei e Senatore a vita del Regno d'Italia nonché fondatore del Museo archeologico dell'Università di Sassari ma soprattutto grande conoscitore della storia antica romana e della Sardegna. Ebbene, senza tirarla troppo per lunghe, le guerre puniche furono combattute probabilmente per il dominio sul mediterraneo e molte delle battaglie furono combattute sulla terra di Sardegna o nei mari limitrofi...
Pare che i Cartaginesi (talvolta chiamati Puni, da cui guerre puniche!) dal 500 a.C. circa avessero la supremazia sul mar mediterraneo ed in particolare commerciavano con la Sardegna lungo le coste e forse anche all'interno. I problemi con i romani dovettero iniziare già in quei tempi, se non in Sardegna, sicuramente in Sicilia, altra isola quasi per intero sotto l'influenza cartaginese...
In quei tempi lungo le coste della Sardegna vi erano alcune importanti città... Carales (Cagliari), la più nota e popolosa... ma anche Olbia (chiamata Terranova... perché poi? Forse perché si trattava di una colonia etrusca? Oppure fenicia? Questi due popoli erano talvolta alleati nelle loro guerre... come fossero genti della stessa stirpe!) e poi sulla costa occidentale vi era la città di Cornus (oggi Santa Caterina di Pittinuri, vicino a Cuglieri) e nel sud-ovest si trovava invece Sulci, mentre nel centro si trovava la città di Macopsisa, oggi conosciuta col nome di Macomer... tutte città sotto l'influenza dei Cartaginesi...
E così la guerra tra Cartaginesi e Romani per il controllo del Mediterraneo venne combattuta, come ancora oggi spesso accade, su altre terre che furono messe sotto sacco...
Due guerre, quelle Puniche che videro alla fine il prevalere di Roma che poté estendere la sua influenza in tutto il mediterraneo.

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO