Ricordo ancora quel giorno... e quelli seguenti. Era un bel micio e giorno dopo giorno cresceva con noi. Aveva degli artigli delicati ma affilatissimi, come i dentini.
Si riconosceva da lontano per il miagolio, aveva infatti una voce sottile e delicata... così micio divenne uno di famiglia.
Ci seguì in giro per l'Italia, durante i nostri trasferimenti, viaggiò in macchina, treno, nave... era il nostro micio!
Quando uscivamo a passeggio la sera veniva con noi. Ci seguiva senza allontanarsi, correndo tra i nostri piedi senza mai inciampare, sembrava volasse... ci capiva e noi capivamo lui!
Poi un giorno, forse inconsapevolmente, ha scelto la libertà. E' uscito, come faceva sempre, ma non è tornato a casa. Noi la mattina dopo partimmo per il Continente, lui restò in Sardegna, solo, per tutto l'inverno.
Dovette arrangiarsi, non fu facile, ma sopravvisse.
L'estate dopo tornammo a casa. Poche ore dopo il nostro arrivo micio si presentò di fronte a casa, ci vide, ci riconobbe... era arrabbiatissimo e ce ne accorgemmo subito. Si avvicinò e ci guardò come ti guarderebbe una persona di famiglia che tu hai tradito e abbandonato... ma poi tornò ad essere micio, anche se gli ci volle un po di tempo a recuperare la fiducia in noi. Ogni giorno veniva a trovarci, mangiava qualcosa, si sdraiava in terra sotto la macchina. Di tanto in tanto ci permetteva di coccolarlo, come facevamo quando era piccolo.
Poi, in autunno partivamo, lui passava l'inverno da solo, da gatto libero come ormai era. Faceva le sue esperienze, litigava con altri gatti, soffriva, dimagriva, si faceva una sua posizione tra i gatti del quartiere, cresceva, viveva.
Poi, l'anno scorso, micio mostrava di essere diventato vecchio, zoppicava vistosamente, era dimagrito e non aveva più voglia di farsi coccolare. Sapevamo che forse sarebbe stata l'ultima estate assieme e forse se ne rendeva conto anche lui.
Quest'anno micio non è venuto a trovarci, non c'è più!
Siamo dispiaciuti, ma è la natura, si nasce, si cresce, si vive e si muore.
Se sei fortunato lasci qualcuno al mondo che si ricorderà di te, di tanto in tanto, con una lacrima sugli occhi ed un nodo in gola, magari...
Poi stasera mia moglie mi ha detto che rientrando a casa ha sentito un miagolio, sembrava micio...
Un gattino piccolo ma identico al nostro sbuca fuori dal cortile dei vicini, piccolo, vispo, sembrava micio come l'avevamo conosciuto noi, tanti anni prima. Corre, salta tra le gambe, fa le feste, miagola... sembra proprio lui. Forse la natura ha fatto il suo corso e di fronte c'era il ricordo più bello che ci ha potuto lasciare, un piccolo "micio"...
Ciao, micio, dovunque tu sia noi ci ricorderemo sempre di te...
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO