Traduttore automatico - Read this site in another language

domenica 16 agosto 2015

Hitler il figlio della Germania, di Antonio Spinosa

La Seconda Guerra Mondiale è stata probabilmente la più grande catastrofe cui l'Uomo abbia assistito.
Hitler, se non l'unico colpevole, è stato però uno dei suoi protagonisti principali.
Ho letto diversi libri sulla Seconda guerra mondiale, libri in cui la figura di Hitler è normalmente descritta a tinte fosche.

Spinosa, con questa biografia, racconta la vita di un uomo molto particolare, cercando di mettere in rilievo il suo profilo di statista, di stratega, di fomentatore di folle ma anche di essere umano, con tutti i suoi problemi. 
E' interessante cercare di capire come determinati avvenimenti possano aver avuto luogo, cosa abbia spinto il popolo tedesco a seguire Hitler nella sua follia e come i più grandi statisti del tempo abbiano consentito tante atrocità prima di intervenire con la forza.
Adolfus Hitler nacque a Braunau, cittadina austriaca ai confini con la Germania, il 20 aprile 1889. Il padre non riusciva a stare fermo nello stesso posto per più di un paio d'anni per cui Hitler, e il resto della famiglia, passò da un paese all'altro, fino ad arrivare a Linz. 
A scuola non era un granché, il suo rendimento era appena sufficiente ma lui pensava fosse colpa dei professori, diciamo pure che si sentiva un genio incompreso, si sentiva un artista e non aveva intenzione di finire i suoi giorni dietro una scrivania con un lavoro normale.
Il padre morì quando lui aveva appena quattordici anni!

Negli anni successivi non combinò niente di buono e cominciò a girovagare facendo lavoretti quali il facchino o lo spalatore di neve, inoltre arrotondava vendendo i suoi disegni. Viveva molto frugalmente e in più di una occasione dovette adattarsi a vivere nelle case per poveri. Si trasferì a Vienna dove cercò di farsi ammettere all'Accademia di belle arti senza successo. Già da allora passava momenti di grande forza di spirito a momenti di buia depressione, altalenanza che lo perseguitò per tutta la vita.

Oltre alla predilezione per l'architettura era amante della musica, tra i suoi preferiti vi era Wagner.
Fin da allora cominciò a formare il suo pensiero politico, ritenendo che Vienna fosse avvelenata dalla presenza degli ebrei e dei Marxisti. Da Vienna passò a Liverpool, dove si stabilì per un certo periodo a casa del fratello Alois. Anche li non combinò niente e così decise di tornare a Vienna, era il 1914 e Adolf aveva allora 24 anni. Negli anni precedenti aveva evitato di presentarsi al servizio di leva, ora, rintracciato, si dovette presentare di fronte alla commissione che però lo giudico inabile al servizio in quanto troppo gracile.
Qualche mese dopo però, il richiamo della guerra cambierà la sua vita. Hitler, inquadrato nelle file del 16° Reggimento di fanteria della riserva bavarese, partì per il fronte...

Spinosa prosegue il racconto della vita di Hitler che sempre più si intreccia con la storia dell'Europa e del mondo, percorrendola fino alla sconfitta finale del 1945.

Un libro veramente interessante e che mette in evidenza quanto possa influire, sulla vita di una intera nazione e di tutto il genere umano, un solo uomo!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

domenica 2 agosto 2015

Cognitive Computing, un mondo nuovo



TrueNorth, immagine tratta dal sito IBM
Le Scienze, luglio 2015, l'articolo che mi ha più colpito è "Alla ricerca di una nuova macchina", di John Pavlus. L'articolo inizia con una carrellata sulle tecnologie informatiche per giungere alle ultime scoperte effettuate presso i laboratori dei grandi gruppi informatici, Intel, IBM, HP... Lasciamo stare le considerazioni sulla validità della Legge di Moore (per chi non la conoscesse si tratta di quella legge che prevede che ogni due anni si raddoppia il numero di transistor per unità di superficie del chip!) per andare dritti al sodo: l'architettura dei microprocessori si sta evolvendo.L'architettura standard dei microprocessori è nota col nome di architettura di von Neumann dal suo inventore, John von Neumann, ed è basata su tre "oggetti", una unità di elaborazione, una memoria e un bus. L'unità di elaborazione esegue i calcoli secondo le istruzioni date, la memoria immagazzina istruzioni e dati, il bus trasporta istruzioni e dati dalla memoria all'unità di elaborazione e viceversa.Questa semplice architettura si è evoluta da quando è stata inventata, ma ora l'IBM ha deciso che è arrivato il momento di metterla in pensione. Un nome, TrueNorth, ci farà conoscere la nuova frontiera dell'informatica.Abbandono ora Le Scienze e l'articolo di John Pavlus per continuare la mia ricerca attraverso internet: parola chiave TrueNorth.In un attimo sono sul sito dell'IBM e mi trovo davanti l'articolo di Dharmendra S. Modha: Introducing a Brain-inspired Computer TrueNorth's neurons to revolutionize system architectureTrueNorth è un nuovo tipo di processore, costruito secondo una nuova architettura, che è stata sviluppata a partire dalle più avanzate conoscenze sulla struttura e sul funzionamento del cervello. Alcune domande necessitano di risposta. La prima è:

Dharmendra Modha,
immagine tratta dal sito IBM
Chi è Dharmendra Modha? Dharmendra Modha è' un IBM Fellow, uno dei più importanti scienziati dell'IBM, a capo del progetto di Cognitive Computing della IBM, progetto che ha ricevuto finanziamenti dalla DARPA, la Defence Advanced Research Project Agency statunitense, quella stessa agenzia che ha sviluppato ARPANET diventata poi internet.
E subito dopo dobbiamo chiederci: cosa significa Cognitive Computing?
Qui la risposta è più complessa. Per essere brevi, cercando di non banalizzare troppo, si potrebbe dire che la disciplina del Cognitive Computing è quella disciplina che si occupa di studiare e risolvere problemi di elevata complessità, caratterizzati da ambiguità ed incertezza, problemi che normalmente vengono "risolti" dagli esseri umani, è il caso del riconoscimento di un volto, per esempio. 
Per l'IBM un sistema di Cognitive computing" svolge i seguenti compiti: "learn and interact naturally with people to extend what either humans or machine could do on their own. They help human experts make better decisions by penetrating the complexity of Big Data".
Ma perchè tutto questo interesse nel costruire una macchina che abbia delle capacità che già hanno gli uomini?
PEr lo stesso motivo per cui sono nati i computer che già conosciamo. L'uomo era in grado di far di conto anche prima dell'arrivo dei computer, ma se le operazioni sono ripetitive e lunghe è difficile trovare qualcuno che se ne occupi e che, magari, non commetta errori.
Ecco che un computer, ottimizzato per fare calcoli, prende il posto di uno o più uomini, che in vece che far calcoli si preoccupano di scrivere le istruzioni per il computer e di verificare che funzioni bene.
Allo stesso modo, se abbiamo da controlla re milioni di volti su un monitor e confrontarli con delle schede per verificare l'identità delle persone, possiamo mettere 100.000 persone dietro i  monitor a verificare chi sta passando sotto di noi, oppure possiamo creare dei software che, eseguendo un numero molto grande di operazioni semplici, siano in grado di "riconoscere" le persone già schedate. Questo è già stato realizzato. esistono tanti sistemi di riconoscimento in funzione che si basano su computer costruiti secondo l'architettura von Neumann.
E' facile rendersi conto, se si è mai entrati in un data centre, della enormità di risorse occorrenti per fare certe operazioni e salta subito all'occhio che i computer classici, mentre sono molto veloci nel fare operazioni semplici ripetitive, sono molto inefficienti nel trovare soluzioni a problemi complessi, come quello indicato prima. L'inefficienza si riflette sulle risorse necessarie per svolgere il compito, risorse che possiamo misurare in vari modi, uno di questi è il consumo di energia.
Un computer, da questo punto di vista, è molto meno efficiente di un cervello.
Ecco da cosa nasce l'idea (a mio parere) di costruire nuovi computer di struttura simile al cervello.
L'accoppiata di computer classici e computer di tipo Cognitive, potrebbe essere in grado di creare nuovi super computer in grado di svolgere velocemente calcoli ripetitivi e anche di riconoscere velocemente nella persona affianco a noi, il volto di un caro amico.
Vedremo cosa ci aspetta il futuro prossimo. 
Per ora cerchiamo di capire meglio come è fatto e quali nuovi campi di ricerca e studio ci apre il nuovo processore IBM: TrueNorth. Infatti la nuova architettura necessita di nuovi linguaggi di programmazione, di nuove logiche di memoria, nuove tecnologie... insomma, un mondo nuovo si sta aprendo agli ingegneri e agli informatici, un nuovo mondo che necessita di esploratori capaci e curiosi...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO