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lunedì 24 settembre 2007

Le tasse ingiuste...

Come sono sentite le tasse dagli italiani?
Ecco una domanda che tutti ci siamo posti tante volte... magari senza rendercene conto ma...
Come è sentita la tal tassa o la tal altra?
Io per esempio trovo assolutamente ingiusta l'ICI... imposta comunale sugli immobili... per non parlare poi del Canone RAI e del bollo auto!
Voi che ne pensate? Qual è la tassa più odiata dagli italiani?
Lasciate un commento se volete...
Alessandro Giovanni Paolo Rugolo

sabato 22 settembre 2007

L'ultima di Pierino...

A scuola, la maestra interroga...
"Allora ragazzi, mi sapete dire come arrivò la peste a Roma?
Chi mi sa rispondere?"
"Io, signora maestra..."
"Tu!?! Pierino?... Dimmi..."
...
"Con il ratto delle Sabine... signora maestra!"

Francesco Rugolo

venerdì 21 settembre 2007

SRIMAD BHAGAVATAM - Le armi antiche



La guerra accompagna il genere umano da sempre...
Le armi, col tempo si sono evolute, si pensa...
Guerra o "divertimenti del Signore"?
Cosa pensare di questi versi?

[Canto 1, cap. 7, ver. 12]
Suta Gosvami si rivolse ai rsi guidati da Saunaka:
Inizierò ora il sublime racconto dei divertimenti del signore, Sri Krsna, che sono legati alla nascita, alle imprese e alla liberazione dell'Imperatore Pariksit, saggio tra i re, e alla rinuncia al mondo da parte dei figli di Pandu.

Gli avvenimenti che seguono parlano della fine di una guerra, la battaglia di Kuruksetra, che vede il figlio di Dronacarya, Asvatthama il figlio di un Brahmana, commettere un crimine terribile, decapita infatti nel sonno i figli di Draupadi per donarne le teste al suo maestro. Arjuna giura di vendicare la morte dei figli della sua sposa e...

[Canto 1, cap. 7, ver. 17]
Arjuna [..] indossa quindi la sua armatura, si munisce di armi terribili, sale sul carro e parte all'inseguimento di Asvatthama...

Così inizia una lotta a due... Arjuna contro Asvatthama... quest'ultimo, sentendosi perduto gioca la sua ultima carta... decide di ricorrere all'arma ultima... il brahmastra...
Ma cosa é il brahmastra? E' l'arma più potente che esisteva ai tempi della battaglia di Kuruksetra.

[Canto 1, cap. 7, ver. 20]
Vedendo la sua vita in pericolo si purifica toccando l'acqua secondo il rito, e fissa la sua attenzione sul canto dei mantra che servono a lanciare i brahamstra, sebbene ignori come controllare queste armi.

Il brahmastra è un'arma che si controlla col canto dei mantra... è potentissima e direzionale... potente quanto e più di un'arma atomica... o almeno così si dice nelle spiegazioni...
Solo un brahmana è in grado di lanciare e richiamare l'arma, ma Asvatthama è un figlio di brahmana e non conosce tutto! in ogni caso Asvatthama lancia il brahmastra...

[Canto 1, cap. 7, ver. 21]
Una luce abbagliante si diffonde allora in tutte le direzioni, così ardente che Arjuna crede che la sua vita sia in pericolo e si rivolge al Signore, Sri Krsna.

Arjuna è confuso... non capisce cosa stia accadendo e allora si rivolge al Signore che...

[Canto 1, cap. 7, ver. 27]
Il Signore supremo disse: sappi che è opera del figlio di Drona. Egli ha pronunciato i mantra che servono a lanciare il brahmastra , ma ignora come controllare tale arma. Ha agito per disperazione, nella paura della morte imminente.

Un'arma controllata dai mantra... un'arma potentissima che provoca una luce abbagliante e intenso calore...

[Canto 1, cap. 7, ver. 28]
Soltanto un altro brahmastra potrà neutralizzare quest'arma. O Arjuna, tu che sei esperto nell'arte militare, vinci con la tua arma questa potente radiazione.

Allora Arjuna, sentite le parole del Signore lancia la sua arma per neutralizzare quella del suo nemico. Ma qual'è l'effetto di queste armi? Ce lo dice il cronista poco dopo...

[Canto 1, cap. 7, ver. 30]
Quando le radiazioni dei due brahmastra si fondono, un grande cerchio di fuoco, simile al disco solare, avvolge tutti gli astri del firmamento e gli spazi intersiderali.

Ma la sofferenza del mondo è troppa e così Arjuna ritrae i due brahmastra, il suo e quello del suo avversario... che viene catturato e condotto via legato come un animale...



Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO
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L'immagine è tratta da wikipedia, dove, se volete potete leggere tante notizie interessanti... in ogni caso vi consiglio di fare come me, leggete i testi... e poi allargate la ricerca con internet.

giovedì 20 settembre 2007

MONOLOGO 14.8.07

La morte sta alla vita come la pornografia sta all’amore.
Bastasse dire off.
Evitando le lacrime di quelli che restano.
Perdere lo struggente ricordo e il senso di abbandono.
Ma ricominciare a camminare e a vivere
Perché la morte non è mai esistita.
Anestesia del silenzio.
Bastasse dire on.
Ma la vita è solo miracolo.
Il piacere può essere ricercato o evitato.
Solo la vita c’è quando s’accende al giorno.
Col suo respiro affannoso.
Con la paura della notte.
Il nostro sguardo perduto nel labirinto
Giorni e città.
Non ho paura più.
La coscienza di padre e di uomo
è sopra la morte e il dolore
è seconda solo alla sorgente
meravigliosa che disseta la vita
e la fa splendere.
Quella mattina di sole e inverno.
Quando è bastato dire amore.
Chissà se ce ne ricordiamo più.
La libertà è nei tuoi occhi
Le mie mani piene di denaro
Non valgono un minuto
Davanti al mare.
A riposarci del troppo ridere
Del lungo e periglioso viaggio.
Mangio sapendo di farlo
Bevo il nettare del vino
Mi fumo un avana
Ricordando un posto
Remoto del cuore
Assaporando la speme
Del ritorno
Perché c’è sempre quel momento
In cui la strada curva
Tu guardi il cielo
E non è più lo stesso
Nubi umide hanno coperto il sole
Il vento ha infranto il vetro
E ci siamo rifugiati dentro un bar
A guardare la tempesta lasciare
Il posto di nuovo al sereno.
Così sarà alla fine.
Perché vivere è confondere
Il ricordo col sogno
Ma conoscere benissimo
Il proprio destino.
Che non è parlare
Ma pensare.

Giuseppe Marchi

mercoledì 19 settembre 2007

La filosofia del buongustaio...

E’ difficile immaginare con che gusto mi accingo a cucinare, con quale trepidazione mi avvicino ai fornelli della vecchia cucina a gas di mia nonna…
In mente ho il sapore intenso dei condimenti della carne, delle spezie, dei sughi preparati magistralmente e con tanto amore.
Ora tocca a me cimentarmi con pentole, mestoli, spezie e cibi, capaci se ben preparati, di rendere piacevole la più povera delle mense.
Con che piacere accendo il fornello sfregando lo zolfanello tra due mattonelle della parete della cucina, come ho visto fare tante volte da mia nonna. L’odore dello zolfo è preludio di sontuosi banchetti, è l’anticamera di speziate portate, è l’inizio di un’avventura sempre diversa nelle sue saporite vicende…
Mi danzano davanti agli occhi, stimolando l’appetito, gustosi antipasti di pesce composti da rossi gamberetti insaporiti con maionese, chiara e profumata, sormontata da tre foglie di prezzemolo fresco, artisticamente sistemate...
Mi accorgo di essere pronto a gustare queste delizie, poi mi fermo...
sento che manca qualcosa... Uno spruzzo di limone, come per incanto, riempie l’aria di profumo…
Guarnisco il piatto con sottili fette di cetriolo dalle rotondità perfette! Completamento visivo per il piacere dei sensi…
L’antipasto è pronto, ripongo il piatto sul ripiano in legno della cucina e torno ai fornelli.
Mucchietti ben distinti di verdure attendono, sul tagliere, di essere impiegati!
La pancetta affumicata, condita con pepe nero, attende anch’essa d'esser saltata in padella, felice di nuotare nell’olio bollente... appetitoso olio d’oliva.
Mi richiama alla realtà l’odore dell’olio caldo, vi immergo le verdure cotte a vapore, ancora ricche d’acqua, spinaci dalla foglia larga, fronzuta cicoria selvatica, colorate e saporite carote.
Sbatto due uova in un piatto, due pizzichi di sale e una spruzzata di peperoncino … movimenti ormai naturali per un buongustaio, visti fare tante volte e poi provati e riprovati nel tempo. Le verdure sono quasi pronte, l’acqua è evaporata, la pancetta è ben rosolata. Aggiungo le uova sbattute, il profumo si spande nell’aria, ricordi mi affiorano alla mente. Devo fare attenzione, è ora di spegnere il fornello, il calore della padella, dell’olio e delle verdure faranno il resto. Ora, a fuoco spento, aggiungo le scaglie di parmigiano.
Non ho ancora finito, ma già il profumo intenso e stuzzicante riempie l’aria circostante. Stendo su un piatto da portata delle foglie di lattuga e vi adagio sopra la torta di verdure, guarnisco i bordi con dei ravanelli tagliati a forma di bocciolo di rosa…
E’ giunto il momento di preparare il primo piatto. Immagino già il profumo invitante "dessa fregua cun cocciua" alla mia maniera. Verso in un tegame dell’olio d’oliva, vi taglio dentro il prezzemolo fresco, in abbondanza, e l’aglio quindi aggiungo i frutti di mare, cozze, vongole ed arselle sgusciate.
Attendo per qualche minuto che il profumo si diffonda nell’aria, che si confonda con gli odori forti della pancetta e dell’aglio, quindi aggiungo un pomodoro fresco finemente tagliato.
Ancora qualche minuto… Mescolo di tanto in tanto con un vecchio mestolo in legno trovato sul fondo del cassetto. Quante pietanze potrebbe raccontare, quanti sublimi sapori potrebbe ricordare se solo potesse parlare…
E’ giunto il momento di aggiungere sa fregua, mescolo velocemente e faccio in modo che rosoli leggermente, poi aggiungo il brodo, come quando si prepara il risotto. Assaggio … occorre ancora un pizzico di sale. Pochi minuti di cottura e il primo piatto sarà pronto!
Verso sa fregua cun cocciua in una terrina bassa, guarnita con due foglie di radicchio rosso e poi sopra il tutto poggio due cime di basilico fresco.
Dei crostini di pani arridau conditi con olio, sale e mattuzzu raccolto la mattina, attendono sulla tavola imbandita l’arrivo del buongustaio…

Alessandro Giovanni Paolo Rugolo
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Sa fregua è un tipo di pasta/minestra di grano duro tipica della Sardegna.
Sa fregua cun cocciua è la minestra con i frutti di mare.
Su mattuzzu è un tipo di insalata selvatica amara.
Su pani arridau è il pane abbrustolito.

martedì 18 settembre 2007

SRIMAD BHAGAVATAM - Quattro miliardi trecentoventi milioni di anni...

[Canto 1, cap. 6, verso 31]
Dopo quattro miliardi trecentoventi milioni di anni solari Brahma si svegliò di nuovo per creare secondo la volontà del Signore, e tutti i rsi, tra cui Marici, Angira e Atri, rinacquero dal corpo trascendentale del Signore, e con loro apparvi anche io.
Quattro miliardi trecentoventi milioni di anni solari... è strano pensare che questa cifra sia presente in un testo antico...
E' ancora più strano il fatto che l'Universo, scientificamente parlando, sia vecchio... molto vecchio... approssimativamente quattro miliardi e mezzo di anni solari...
Che coincidenza!
Se poi parlassimo del fatto che i testi sacri dicono che l'Universo si forma e muore ogni, pensate un po, quattro miliardi trecentoventi milioni di anni solari...
Beh, tutte strane coincidenze!
Ne sono convinto anche io... tutte strane coincidenze!
Alessandro Giovanni Paolo Rugolo

lunedì 17 settembre 2007

Beppe Grillo entra in politica...

Certo che siamo messi male in Italia!
Non certo perchè Beppe Grillo entra in politica, non è quello il problema...
Certo, qualcuno potrebbe dire "ma cosa ne capisce un comico di politica... occorrono professionisti!" e, forse, in uno stato serio, avrebbe ragione. Ma in Italia?
E' forse possibile fare peggio dei nostri politici?
Io non sono un politico, ma credo che sia difficile far peggio! per cui, Beppe Grillo, benvenuto... e se riesci a cambiare qualcosa, ironia o meno, meglio così!
Dicevo che c'è da preoccuparsi in Italia, in quanto il Presidente del Consiglio, invece di pensare ai problemi della nostra società si preoccupa di rispondere alle provocazioni di un comico...
E' come dire che la politica ha paura delle ombre...
Ma forse è proprio così... hanno paura...
Cosa accadrebbe se il popolo prendesse coscienza di ciò che accade in Italia... forse i politici rischiano di perdere lo scranno?
E si... forse è proprio ciò che temono!
E allora, dopo aver votato per tutte le correntie i partiti nella speranza che un cambiamento potesse veramente esserci... perchè non provare anche per Lui, il Beppe Nazionale?
Io ci penserò... e chissà... tanto, peggio di così!?!
Alessandro Giovanni Paolo Rugolo
P.S. Beppe, se hai bisogno di una mano a scrivere il tuo programma...
conta pure su di me... tanto, peggio delle cose che già scrivono... è difficile fare, pure impegnandosi!