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sabato 15 dicembre 2007

Gilgamesh e la lunga vita

Ancora una volta, rileggere fa bene, permette di capire meglio e di più...
Dopo aver letto d'un fiato l'epopea di Gilgamesh, ora sto dedicando un po di tempo ad approfondire... e così comincio a vedere somiglianze che prima non avevo notato con altri testi antichi... parallelismi o stranezze comuni.
E' il caso della Bibbia, chi di voi non ricorda quei passi della Genesi in cui si parla della durata della vita dei patriarchi? Adamo, per esempio visse per novecento trenta anni, Set visse invece per novecento sette anni prima di morire.
E così le generazioni si susseguono fino ad arrivare a Noè.
Noè e forse, dopo Adamo, il più conosciuto dei patriarchi, per via del Diluvio cosiddetto Universale... Allora Noè aveva seicento anni e di li a poco sarebbe piovuto per quaranta giorni e quaranta notti di seguito! Il tempo passava e Noè visse in tutto novecento cinquanta anni!
Ma poi accade qualcosa... Sem, figlio di Noè visse "solo" seicento anni o giù di lì. Suo figlio Arpacsad 438 anni. E' poi la volta di Selach che visse 433 anni, poi Eber visse per 464 anni, Peleg, figlio di Eber, visse 239 anni, come suo figlio Reu. Serug visse 230 anni, suo figlio Nacor visse solo 148 anni e suo figlio Terach visse 205 anni e vide morire uno dei figli, Aran nella città di Ur...
la cosa interessante, oltre alla lunghezza della vita dei patriarchi è come essi, fino a Noè vissero tutti tra i settecento e i mille anni circa ed ebbero il primo figlio intorno ai cento anni o più...
Ma dopo il Diluvio non è più così, la lunghezza della vita si accorcia sempre più e si comincia ad avere figli sempre prima, fino a che la vita si accorcia e diventa più umana...
Ma perché, vi chiederete, vi sono somiglianze con Gilgamesh, Re di Uruk città sul fiume Eufrate, sopravvissuta al Diluvio?
Ebbene, Gilgamesh era il quinto re della città del tempo postdiluviano... e regnò per 126 anni! Non ho notizie di quanti anni in tutto visse, fatto sta che dopo di lui la vita e i regni ebbero durata umana... così si racconta!
Uno dei suoi predecessori, Lugalbanda il terzo re di Uruk dopo il Diluvio, regnò per 1.200 anni!
Si stima che Gilgamesh probabilmente visse intorno al 2.700 a.C., dunque il Diluvio, se si tratta dello stesso di cui ci parla la Bibbia, avvenne quanto meno 4.000 anni prima di Cristo!
La considerazione che posso fare e che, se ciò che leggiamo fosse vero, prima del Diluvio o per lo meno a cavallo del Diluvio, la vita dell'Uomo era più lunga di quanto non è oggigiorno, poi qualcosa ha fatto si che la vita si accorciasse fino ai livelli attuali.
Erodoto ci parla di popolazioni dell'Africa (che lui chiama Libia) che vivevano fino a 120 anni... ma già ai suoi tempi la vita media era molto più corta.
Ma vediamo di fare un passo avanti e a tal fine poniamoci delle domande:
Cosa potrebbe essere accaduto?
Esistono fenomeni fisici o chimico-fisici che possono allungare la vita?
Potrebbe essere il Diluvio, o le sue cause, ad aver provocato dei cambiamenti nella lunghezza della vita Umana?
Se invece dovessimo considerare che le genealogie tramandateci fossero semplici fantasie, allora potremo evitare di farci domande, ma io preferisco pensare che non ci sarebbe stato alcun motivo per inventare vite di centinaia di anni, allora, quale altra spiegazione potrebbe esserci?
Una spiegazione potrebbe essere che a cavallo del diluvio (o poco dopo) vi fu un cambiamento nel modo di calcolare gli anni... ma anche ciò è molto strano. Chi ci tramandò questi nomi sapeva di avere una grande responsabilità sulle spalle, perché non avrebbe dato indicazioni del cambio di calendario?
Bene, io non so cosa sia potuto accadere ne quale sia la verità, ma credo che valga la pena cercare di rispondere alle domande che mi sono posto, scientificamente ma senza pregiudizi...
nella considerazione che dire "é impossibile" spesso è sbagliato e serve solo a nascondere la nostra ignoranza, la nostra mancanza di capacità di comprensione.
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

domenica 9 dicembre 2007

Udine... in foto

Solo pochi scatti...
per ricordare una gita di tanti anni fa,
In una piccola ma graziosa città del nord Italia

Tutto in ordine,
tutto al suo posto...

E cibi saporiti,

e grappe sanguigne...


Semplicemente Udine!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

sabato 8 dicembre 2007

Lucrezio e gli atomi

Tito Lucrezio Caro (98-54 a.C.) ci parla delle conoscenze di alcuni secoli prima, ci parla di tante cose e tra queste degli atomi... ma prima di tutto ci dice...

(Della Natura I, La materia, 149 e seg.)
"che nulla sorge dal nulla per dono divino mai [..] nulla può mai in alcun modo crearsi dal nulla [..] Natura inoltre dissolve di nuovo le cose nei propri elementi e non le disperde nel niente [..] ogni corpo è composto d'eterna materia, fin quando non giunga una forza a colpirlo da fuori, a romperlo, o penetri dentro pei vuoti e riesca a scomporlo [..] Il tempo infinito, trascorso finora, avrebbe consunto ogni cosa mortale; ché se invece per tutto quel tempo passato gli elementi di cui l'universo è composto han potuto durare, vuol dire che certo son fatti d'eterna materia [..] avvinte tra loro con nessi più stretti o più lenti.

In poche pagine Lucrezio ci parla della materia e del vuoto, del fatto che è composta da atomi che durano in eterno, delle forze di diversi tipi che tengono uniti i corpi... e del tempo eterno...

(Della Natura I, La materia, 417 e seg.)
Or dirò completando l'ordito iniziato che gli esseri tutti, esistenti per sé, risultan composti di queste due cose: di vuoto e materia; e accolta nel vuoto sta la materia e pe'l vuoto si muove volgendosi a luoghi diversi.

Dunque tutti gli esseri sono composti da materia e da vuoto. E' il vuoto ad accogliere la materia, che nel vuoto si muove...

(Della Natura I, La materia, 459 e seg.)
Il tempo per se non esiste, ma sono le cose stesse a far nascere il senso del tempo, il pensiero di ciò ch'é compiuto, trascorso da noi, e di ciò ch'é presente e infine di ciò che sarà.

E' interessante questa riflessione sul tempo che non esiste in assenza di cose, di materia...

(Della Natura I, La materia, 482 e seg.)
I corpi del mondo parte son atomi, parte aggregati di atomi; ma questi, eterni primordi dell'essere, forza non c'è che li possa distruggere [..] Non sembra che esistano quindi cose compatte. Eppure, se dentro guardiamo all'essenza del mondo, vedremo che esistono solidi corpi d'eterna sostanza: e tali ora mostro che i semi son delle cose, gli atomi, di cui l'universo risulta formato.

Quindi tutti corpi presenti nell'universo sono composti da atomi e da loro aggregati...

Bene, abbiamo avuto una bella lezione di fisica... da allora sono passati poco più di duemila anni se pensiamo a Lucrezio, circa 2.300 anni se pensiamo a Epicuro, da cui Lucrezio ha ripreso i concetti, circa 2.500 anni se pensiamo invece a Democrito e all'atomismo... cui Epicuro attinse... ma siamo sicuri che ci si debba fermare qui?
Non possiamo andare più indietro nel tempo e trovare ancora conoscenze così avanzate?

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

mercoledì 5 dicembre 2007

Aristotele e le cause prime

Le cause prime sono quattro e analisi delle dottrine dei predecessori a prova della tesi... questo recita il titolo del paragrafo in cui si analizzano le dottrine degli antichi...
Durante la sua analisi delle antiche dottrine, Aristotele ci fa sapere che...
Metafisica (Libro A, 3)
"La maggior parte di coloro che primi filosofarono pensarono che principi di tutte le cose fossero solo quelli materiali. Infatti essi affermano che ciò di cui tutti gli esseri sono costituiti e ciò da cui derivano originariamente e in cui si risolvono da ultimo, è elemento ed è principio degli esseri, in quanto è una realtà che permane identica pur nel trasmutarsi delle sue affezioni. E per questa ragione, essi credono che nulla si generi e che nulla si distrugga, dal momento che una tale realtà si conserva sempre."
Dunque, gli antichi filosofi, non Aristotele sia chiaro, parlano di sotanza alla base degli esseri, sostanza che rimane identica pur cambiando apparentemente...
Dunque gli antichi filosofi credevano che nulla venisse generato e nulla si distruggesse... ricordiamoci sempre che non è Aristotele che crede queste cose ma gli antichi...
ma chi sono questi antichi filosofi?
Aristotele parte da Talete... e ci racconta di quale fosse per lui il principio, l'acqua!
Anassimene e Diogene consideravano l'aria quale elemento primo. Ipparco di Metaponto ed Eraclito di Efeso pensavano fosse il fuoco... Empedocle invece poneva tutti e quattro gli elementi alla base degli esseri... Ma c'era qualcuno che la pensava diversamente...
Metafisica (Libro A, 3)
"Anassagora di Clazomene, che per età viene prima di Empedocle ma è posteriore per le opere, afferma che i principi sono infiniti: infatti egli dice che pressocchè tutte le omeomerie si generano e si corrompono unicamente in quanto si riuniscono e si disgiungono così come avviene per l'acqua o per il fuoco, mentre in altro modo non si generano ne si corrompono, ma permangono eterne."
Per Anassagora di Clazomene (500-428 a.C.) dunque un secolo prima di Aristotele, gli elementi erano infiniti... e ci parla di omeomerie che vengono generate e poi si scompongono... dunque le omeomerie non sono elementi come tanti sostengono... potrebbero essere molecole, se a quei tempi avessero saputo di cosa parlo... o forse lo sapevano?
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

lunedì 3 dicembre 2007

Giamblico e la forza di gravità

Giamblico, nei "misteri dell'Egitto" ci parla della divinazione e nel discutere parla del volo degli uccelli...

"Quanto agli uccelli, essi si muovono per impulso della loro anima particolare, ma anche dal demone protettore degli esseri viventi, come pure dai moti dell'aria e dalla potenza che cala dal cielo nell'aria (medesima): tutto questo muove (gli uccelli ) conformemente alle intenzioni degli dei".

Ebbene, come è possibile spiegare "la potenza che cala dal cielo nell'aria"?
Credo sia chiaro che si parla della forza di gravità... ma come è possibile?
Giamblico visse infatti in Siria nel III secolo dopo Cristo...


Alessandro Giovanni Paolo Rugolo

VITA (1995)

Dio o de io,
ovunque la vita mi porti
dubbi o certezze di pioggia
amo e d’amor vivo
divoratore di sogni
ancora un minuto
di libertà

Giuseppe Marchi

Scioperi, tasse, imposte, aumenti e chi più ne ha più ne metta

Siamo appena passati da un venerdì di passione per il trasporto pubblico e già si preannunciano rincari sulle bollette e sulla benzina per l’anno prossimo.
E gli stipendi … beh quelli non si toccano !!
La storia insegna che nel 1999, quando nasceva l’euro, 1 euro valeva 1,16675 dollari , oggi 1 euro vale 1,4850 dollari. Il dollaro, principale moneta di scambio al mondo si è deprezzato di ben 27% nei confronti dell’euro. Ma ciò non è del tutto positivo, perché se guardiamo l’economia del mondo intero vuol dire che comprare la merce in dollari conviene e comprare la merce in euro non conviene.
Riportato in Europa e ovviamente anche in Italia, le importazioni superano di gran lunga le esportazioni, e quindi gli stati per portare in pareggio i bilanci devono alzare il costo della vita. In effetti, se ci guardiamo in giro, da quando è stato introdotto l’euro anche i vari prezzi hanno avuto un aumento simile se non maggiore. Si badi bene, non è colpa dell’introduzione dell’euro in senso stretto, (anche con la lira sarebbe accaduto una cosa simile); il problema è che gli stati non sono riusciti a fare una politica economica per contenere tale disavanzo.
… e cosa dire dei salari?!, secondo voi i salari hanno subito un aumento del 27% per restare al pari col costo della vita ed avere lo stesso potere di acquisto ??
A livello statistico provate a vedere tra amici e parenti e scoprirete che gli unici stipendi aumentati sono quelli di senatori e deputati. Sono i soli che hanno mantenuto lo stesso potere di acquisto.
E noi si continua con scioperi, aumento delle tasse, imposte.
Ma proviamo ad analizzare un giorno di ordinario sciopero.
Con lo sciopero dei trasporti pochi hanno la possibilità di andare a lavorare …inclusi maestri ed insegnanti. Allora i genitori, da bravi genitori, piuttosto che affidare i figli alla strada ed inviarli in balia di chissacchì decidono di tenere i figli a casa, perché alla fine un venerdì di assenza non ha mai fatto male a nessuno. Però visto che c’è sciopero, anche i genitori non vanno a lavorare e magari prendono 1 giorno di ferie per allungare il ponte. E fin qui tutto regolare.
Quindi tutta la famiglia (che può aderire indirettamente allo sciopero), si alza più tardi, si fa colazione tutti assieme finalmente e ci si organizza per la giornata … come … un giro al parco, si incontrano amici e parenti che non si vedono da tanto tempo e … si va a fare spesa, ma si un po’ di sano shopping non fa di certo male. …magari si pranza fuori casa con un pranzo veloce e si va all’OUTLET perché si dice che lì i prezzi sono più bassi.
Proviamo a fare le tirare della giornata.
Premetto che il diritto di sciopero è sacrosanto perché è una conquista dei lavoratori e che se un lavoratore sciopera, rinunciando ad una giornata di salario un motivo lo avrà (giusto o sbagliato).
Vediamo una famiglia di 3 persone che si muove. Chi ha aderito allo sciopero ha speso almeno 30 euro per il pranzo e per sfizi vari di giornata, almeno 50 euro per regalini e pensierini vari per se e per la tribù di figli che si è portato appresso e non dimentichiamoci di un 10 euro di benzina. Se poi si ha la possibilità di abbondare, il pranzo al ristorante fa 70 euro; le spese almeno 200 e almeno 30 di carburante perché l’OUTLET più in là ha i prezzi più bassi.
In ogni caso 1 giorno di ferie in meno, si pagate ma sempre 1 giorno in meno da fare la prossima estate … per chi le ferie se le potrà ancora permettere.
Quindi alla fine della giornata
Chi ha scioperato ci ha rimesso parte del salario
Chi ha dovuto aderire allo sciopero ci ha rimesso dai 100 ai 300 euro ed oltre.
non male per un paese che si lamenta di tasse, imposte, aumenti ecc ecc
Il governo dice … beh così gira la moneta e l’economia si riprende.
È vero che se gira la moneta si riprende l’economia, ma c’è bisogno di un venerdì di passione per far girare l’economia !! …
Ma allora, il governo piuttosto di accettare questa situazione perché non previene gli scioperi … per esempio stando al pari con il rinnovo dei contratti e mantenendo il potere di acquisto dei salari dei propri lavoratori ???
Tanto se uno i soldi li ha li spende lo stesso e se non li ha non li spende lo stesso.
Ma più soldi si hanno, più se ne spendono e più se ne spendono più gira la moneta e girando la moneta aumenta l’economia. Pensate un po’ si ottiene lo stesso effetto di uno sciopero, ma siamo tutti più contenti.
Sarà questo concetto troppo difficile da far capire a chi ci governa???
Paolo Cartillone