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martedì 26 febbraio 2008

Stintino e i Ricci dell'Isola Piana

Domenica 24... in quel di Stintino, col super yacht di Giommaria... si salpa verso l'isola Piana, alla ricerca dei prelibati ricci (bogamarin in algherese)...
Armati di tutto punto noi "predatori", sbarchiamo sull'isola...
Inizio raccolta e nell'arco di due ore il bottino è completo...
Da buoni italiani, attenendoci alle leggi vigenti (non si possono prendere più di cinquanta ricci a persona), riprendiamo la navigazione a ritroso, ad attenderci al porticciolo le nostre signore, per il prosieguo le foto parlano da sole...
il tutto con il contorno di una magnifica giornata di sole,
da primavera inoltrata...








Gavino e Paola Fadda

domenica 24 febbraio 2008

Inquinare meno si può!

Monnezza... sempre monnezza...
anche se italica monnezza è meglio!

Ogni giorno ognuno di noi produce chili e chili di resti, organici e non...
Ma possibile che non si possa far niente?!?
Intendo dire, possibile che ognuno di noi non abbia la capacità di produrre meno monnezza?

Analizziamo una classica giornata di ordinaria spesa in un classico centro commerciale dei nostri giorni...
Arrivi al centro commerciale, fai la spesa, vai alla cassa,
chiedi i sacchetti per la spesa (che paghi profumatamente!) e, riempite le buste torni a casa.
Risultato... oltre ai prodotti che ti occorrono, ti sei caricato il cofano di buste di plastica, confezioni monoporzione, pacchi e pacchetti vari...
che finiscono irrimediabilmente all'immondezza dopo un solo utilizzo!

Un tempo era diverso, uscivi da casa, andavi al negozio a comprare il pane con sottobraccio il sacchetto multiuso di stoffa... lo riempivi delle cose che ti occorrevano e rientravi a casa...
Andavi poi dal contadino con la tua bella bottiglia di vetro sotto braccio... la riempivi e te ne tornavi a casa...
Andavi dall'oste con il bottiglione di vino vuoto, prendevi ciò che ti occorreva ed era fatta...

Certo, di tanto in tanto ti capitava l'imprevisto... una bottiglia ti si poteva rompere e allora dovevi cambiarla... ma oggi si butta tutto dopo un solo utilizzo!

E' assurdo...
E allora, come è mio solito... proviamo a cambiare il mondo... dalle piccole cose... e magari risparmiando!
Procuriamoci due o tre sacchetti di stoffa... la mamma sarà felice di cucirli per noi...
e usiamoli per fare la spesa! Se riusciamo a usarli una volta alla settimana, significa un risparmio annuo di almeno 100 sacchetti di plastica, che al prezzo di 5 centesimi fanno 5 euro risparmiati! Ma questo è il minimo... significa infatti 100 sacchetti in meno immessi nel mondo!
Voi direte, cosa vuoi che sia... ma facciamo i conti per l'Italia... supponiamo 1 spesa settimanale da due sacchetti l'una per famiglia, composta da tre persone... cioè circa 40 milioni di sacchetti la settimana che finiscono all'immondezza! Quindi più di 2 miliardi di sacchetti l'anno risparmiati!?!

Pensate che bello... nel giro di qualche anno riusciremo a girare per l'Italia senza più vedere svolazzare le buste dell'immondezza trascinate dal vento!
Ora estendiamo il concetto e chiediamo aiuto alla Grande Distribuzione... perché infatti non progettare e installare presso i loro grandi centri commerciali un punto con i distributori automatici di prodotti?!? Chi vuole il riso va al suo bel distributore e usando il suo sacchetto in stoffa con tanto di ricamo "Riso" in evidenza, si porta via il suo prodotto... poi si sposta al distributore della pasta e fa lo stesso... quindi si reca all'angolo del latte e estratta la sua bella bottiglia di vetro dal carrello fa il pieno di latte vaccino pastorizzato...

Ma non si può fare... mi direte... dove la metti l'igiene? Ed è forse "igienica" la situazione che stà passando Napoli?
"Ma pè piacere..."
Direbbe il grande Antonio De Curtis... in arte Totò!
Chissà che direbbe lui a vedere Napoli in queste condizioni...

A proposito, l'unica cosa che potrebbe convincere la grande distribuzione a far qualcosa del genere è il guadagno... e allora ecco dei suggerimenti che potrebbero farli guadagnare!
Avere dei distributori automatici fa risparmiare perché permette di sfruttare i locali vendita fino al tetto o quasi... gli scaffali scomparirebbero lasciando il posto a dei silos verticali che occupano una superficie minore sviluppandosi verticalmente. Il silos distributore potrebbe essere riempito dall'alto anche in maniera automatica, velocizzando le operazioni di rifornimento... niente scaffali vuoti col negozio pieno di gente e niente grandi manovre per riempire gli scaffali! Eliminare gli involucri significa anche muovere pesi inferiori... gli involucri pesano... eliminare i pacchi della pasta significa movimentare solo il prodotto... e quindi risparmiare in termini di viaggi e di carburante e di spese connesse... ed ho parlato di pasta... ma pensate quanto pesa il vetro delle bottiglie... vino, acqua, succhi di frutta... ogni giorno spostiamo per il mondo un peso enorme... e lo facciamo per niente perché poi buttiamo tutto! E' semplicemente una questione di fisica.
E' più conveniente spostare il prodotto senza involucri e lasciare al consumatore l'onere del contenitore... ci guadagniamo tutti e ci guadagna il mondo che si vedrà di colpo alleggerito dal peso di tanta immondezza!

Sperando di aver convinto almeno qualcuno...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

Gita a Rieti

Rieti, splendida gemma del Lazio.

Umbilicus Italiae...
direbbero gli antichi...

Ai piedi del monteTerminillo,
bagnata dal fiume Velino,













offristi ricovero a chi parlava agli uccelli...
Quel Francesco fatto santo
dal popolo e dalla chiesa
















Rieti e le sue vestigia antiche di un tempo passato...
Rieti e le sue chiese...
e duomi...
















e torri...
costruite ad immagine e ricordo
della maestria dei suoi abitanti!















Rieti ricca di storia e di ricordi...
sfumati dal tempo che,
forse più lento,
comunque scorre...
e come in una immagine surreale di un presepe,

tutto offusca...







Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

sabato 23 febbraio 2008

Strategia - André Beaufre


In questi giorni sto cercando di approfondire nel tempo libero alcuni concetti... e per farlo, il viaggio in treno sulla linea Roma - Nettuno, quando trovo posto a sedere... mi fornisce l'occasione di leggere qualcosa!

In biblioteca (grazie ai bibliotecari...) ho trovato un bel volume in francese del "Centre d'études de politique étrangère, scritto dal Général Beaufre, dal titolo "Introduction a la strategie"...

Il volume, pubblicato nel 1963, mi é sembrato subito interessante e così, rispolverando le mie basilari conoscenze della lingua francese e grazie alla consulenza gratuita di un mio amico (che ringrazio...) mi trovo a procedere attraverso il pensiero dell'autore.

Il Generale Beaufre, nell'introduzione al volume, ci dice che il motivo dei grandi problemi avuti dalla Francia nella politica estera del '900 sono imputabili a suo modo di vedere all'ignoranza della strategia! Ma dice anche che non solo la Francia soffre di questo problema.

Infatti...

"Mais je pourrais tracer un tableau semblable, en noir ou en blanc, pour la Corée, Cuba, Berlin et l'OTAN. La conclusione qui pour moi s'impose, c'est que, pour une grand parte, l'ignorance de la stratégie nous a été fatale."


Ma cosa è la strategia per il Generale?

Beh, sempre nell'introduzione ci dice:

"C'est que en effet, on le verra, la stratégie ne doit pas etre une doctrine unique, mais une méthode de penseé permettant de classer et de hiérarchiser les événements, puis de choisir les procédés plus efficaces. A chaque situation correspond une stratégie particulièr; toute stratégies peut etre la meilleur dans l'une des conjonctures possibles et détestable dans d'autres conjonctures. C'est là la vérité essentielle."

Dunque la strategia non è un'unica dottrina ma un metodo di pensiero che consente di classificare e gerarchizzare gli avvenimenti, quindi di scegliere le procedure più efficaci per le situazioni specifiche...

Chissà cosa mi riserva il seguitò del libro?

Vi terrò informati, promesso!


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

Il sogno preferito di quando eri bambina...

Una foto, un'immagine, un sogno...

Il sogno preferito di quando eri bambina... volare nel cielo, libero!
Guardare la Terra dall'alto...
inseguire l'aquila nel suo limpido mondo,
rincorrere i pensieri, gli amori...

E poi soffiare...
soffiare via il buio che ci separa!

E scoprire la realtà in una carezza...
che non volendo ha interrotto il sogno...
il sogno più bello di quando eri bambina.

Ora sei grande,
ma volare è comunque il tuo sogno...
ed anche il mio...

Ti amo...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

martedì 19 febbraio 2008

Influenza...

E' strano,
si invertono i ruoli,
solo per pochi giorni...
il tempo di guarire!

Dolori d'ossa, tosse, raffreddore...
Le pillole si sprecano
e spesso non servono ad altro che arricchire i farmacisti...
Sciroppi, soluzioni, pomate, antibiotici...
per uccidere qualcosa di cui non si sa niente...
neanche se si tratti di una forma vivente... virus!

Buio tiepido della stanza da letto,
the caldo al limone,
riso in bianco...
per cercare di ridare un po di forze a chi soffre.

Un po di compagnia
per allietare l'animo...
cercando di evitare il contagio
dell'influenza di stagione!

Uno starnuto, un'altro...
ecco, lo sapevo, è arrivata anche per me!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

domenica 17 febbraio 2008

Quante cose si possono fare nell'arco di una vità?

Hai mai provato a elencare le cose che ti piacerebbe fare?
Domanda facile, risposte banali... penso...
Eppure, pensandoci bene... quante cose si possono fare nell'arco di una vita?

Se dovessi rivolgere a me stesso la domanda, mi troverei in imbarazzo!
Tanto per cominciare, direi le cose che mi piacerebbe fare...
Vorrei fare lo scrittore... da grande!
Chissà...

E poi?
Beh, le cose che mi piace fare, bene o male, le faccio già!
Vorrei viaggiare, ecco, si... vorrei vedere il mondo con i miei occhi...
Ne ho trovate già due...
O solamente due, questione di punti di vista... bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, insomma!
Due... pensavo di più!
Viaggiare e scrivere...
si, credo che mi piacerebbe...
Ma ancora devo crescere... e così vado avanti a fare ciò che posso per cambiare il mondo...

Cambiare il mondo... e così siamo a tre!
Nient'altro?
Nessun'altra idea per il futuro?
Si potrebbe obiettare che "cambiare il mondo" potrebbe richiedere più di una vita...
Si, sono d'accordo, ma forse cambiare il mondo è più semplice di quanto si pensi...
Uno nasce e cambia il mondo dei suoi genitori, dei nonni, dei fratelli...
Vive e istante dopo istante cambia il mondo di chi gli stà affianco...
poi magari, nell'era di internet, uno si mette a scrivere le sue riflessioni su di un blog e cambia il mondo di chi lo legge, magari a tremila chilometri di distanza...
E così, con un colpo solo ho realizzato tutti i miei desideri...
Ho scritto, ho viaggiato... e ho cambiato il mondo!
Ed ora che faccio?!?
Un bel viaggio nel passato... magari, con un bel libro di storia tra le mani!

Alessandro Giovanni Paolo Rugolo