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martedì 14 agosto 2007

Una nuova collaboratrice dell'Accademia... Sabrina

Salve a tutti voi, lettori,
solo due righe per presentavi Sabrina Bologni, la nostra nuova collaboratrice... Ma chi è Sabrina?
Sabrina è l'autrice del sito "Antico Egitto di Iside", è Guida Dada di "Storia, Antico Egitto e Piemonte"... e, come già detto, è la nostra nuova collaboratrice... che, spero, ci aiuterà a conoscere meglio l'Egitto e la sua "Storia"... ma ho già usato troppe parole, eccovi il suo primo pezzo!




La leggenda di Iside e Osiride

Iside era sposa e sorella di Osiride.
A lei si doveva l'istituzione della famiglia e l'insegnamento alle donne della tessitura e del ricamo.
I due sposi regnavano felici sull'Egitto. Ma la sorte aveva in serbo una sorpresa per loro.
Il loro malvagio fratello Seth, geloso del loro successo aveva ordito un inganno ai danni del fratello Osiride. Aveva fatto preparare un ricco scrigno, promettendo che ne avrebbe fatto dono a chiunque, entrandovi, l'avesse occupato interamente con il proprio corpo.
Lo scrigno aveva le misure esatte di Osiride. Osiride cadde nel tranello ed entrò nello scrigno-trappola preparato per lui. Subito Seth e i suoi complici serrarono il coperchio e gettarono lo scrigno nel Nilo.
A questo punto cominciarono le peregrinazioni di Iside alla ricerca del corpo del marito. Durante uno dei suoi viaggi venne a sapere che lo scrigno era stato trasportato dalla corrente del Nilo fino al mare. Qui, giunto a Biblo, si era arenato vicino a un cespuglio. Il cespuglio, come per incanto, si era allora trasformato in una splendida acacia, racchiudendo nel suo tronco lo scrigno. Il re di Biblo aveva visto l'albero e l'aveva fatto tagliare, ricavandone una colonna per il suo palazzo. Iside, giunta a Biblo, tutte le notti si trasformava in rondine e svolazzando intorno alla colonna lanciava gridi strazianti a cui però nessuno faceva caso.
Allora, dopo essere divenuta governante del figlioletto del re, riuscì ad avere in dono lo scrigno. Apertolo cercò di ridare vita allo sposo, ma invano. E' in questo momento che rimase fecondata da Osiride, quando, trasformatasi in falco, fece vento con le ali sul corpo senza vita dello sposo. Nascose allora la bara a Buto, in un luogo paludoso. Ma il malvagio Seth, mentre andava a caccia, trovò la bara del fratello e lacerò il corpo in quattordici pezzi che poi disperse.
Iniziò allora la ricerca di Iside delle parti del cadavere dello sposo. Furono tutte recuperate tranne il membro virile, mangiato dall'ossirinco del Nilo. In ognuna delle città dove furono recuperate le parti del corpo di Osiride sorse un tempio. Ricomposto il corpo di Osiride sì cercò di ridargli la vita. Il tentativo riuscì a metà, perché Osiride ricominciò a regnare ma non più sulla terra, bensì sul "Sito che è oltre l'Occidente", l'oltretomba.
Sabrina Bologni

lunedì 13 agosto 2007

Cixireddu e s'ascina...

(ovvero: “non fare agli altri ciò che non vorresti venisse fatto a te stesso...”)

C'era una volta, in paese, un ragazzino piccolo e magro che, per il suo fisico, veniva chiamato cixireddu(1)...
Cixireddu era troppo piccolo per poter fare lavori pesanti e così, in quel periodo, era guardiano di una vigna.
Quando la gente del paese passava la vicino e gli chiedeva un trone(2) lui diceva che non poteva perché il padrone della vigna li aveva contati uno per uno... e la stessa risposta era data a chi gli chiedeva uno scricchillone(3) o un pibione(4).
E la storia era sempre la stessa per tutti. Cixireddu cercava di far bene il suo lavoro ma questo faceva arrabbiare i paesani e, alcuni di essi, cominciarono ad odiarlo...
Così un giorno, uno dei più cattivi, esasperato dalla solita risposta, decise di catturare Cixireddu e di fargliela pagare... Così, con l'aiuto della moglie, catturò Cixireddu e lo rinchiuse dentro una cassa con l'intenzione di ingrassarlo per poi farlo arrosto.
Ogni giorno Cixireddu veniva nutrito, quindi gli veniva chiesto di mostrare un dito dal buco che si trovava su un lato della cassa... dal dito si giudicava se stava ingrassando per decidere quando fosse arrivato il momento di mangiarlo... Un giorno un topolino entrò nella cassa e Cixireddu, acchiappatolo gli staccò la coda. Quando il carceriere venne a controllarlo lui sporse dal buco la coda del topo. Il carceriere, vedendolo così magro si lamentò con sua moglie e gli disse di aumentare le razioni... così Cixireddu veniva nutrito con quanto di meglio i suoi aguzzini potevano permettersi...
Un giorno una medrona(5) entrò nella cassa e Cixireddu, catturatala, le staccò la coda. Quando il suo aguzzino tornò a controllarlo, lui mostrò la coda del ratto. Visto che gli pareva fosse ingrassato, andò dalla moglie e gli disse “Domenica, mentre io sono a messa, lo ammazzi e me lo fai arrosto per pranzo”.
E così arrivò la domenica, la moglie aspettò che il marito uscisse per andare a messa, quindi aprì la cassa per uccidere Cixireddu che però fu più svelto di lei e la uccise, la fece a pezzi e la cucinò arrosto. Apparecchiò la tavola e si nascose in su stabi(6) e attese il ritorno del suo aguzzino che, quando tornò, trovando la tavola imbandita con l'arrosto ancora fumante decise di non aspettare la moglie... avrebbe mangiato da sola!
Così il carceriere cominciò a mangiare di gusto... finché sentì una voce... lontana... che diceva: “pappa... pappa... pappa pezza de pobidda tua...”(7)
L'aguzzino smise di mangiare... si guardò intorno... ma, non vedendo nessuno, continuò a mangiare di buona lena. Passò qualche minuto e la voce tornò più forte di prima...
“pappa... pappa... pappa pezza de pobidda tua...”
Questa volta la voce era chiara e proveniva dall'alto. Alzato lo sguardo, Cixireddu era li, appollaiato tra le travi del solaio...
“Cosa ci fai lassù? E come hai fatto a salire?” Disse con voce fioca... avendo capito cosa era successo... L'idea di salire lassù per vendicarsi... lo faceva sragionare...
Cixireddu gli rispose di aver accatastato delle sedie e di essersi arrampicato... Il carceriere, senza pensarci su due volte, fece lo stesso... ma, giunto quasi alla meta precipitò rovinosamente pestandosi per bene... Sempre più arrabbiato, chiese nuovamente a Cixireddu come avesse fatto ad arrampicarsi fin lassù... Cixireddu, gli disse allora di legare assieme degli spiedi e di arrampicarsi su di essi... Lo stupido, forse rintronato dalla caduta, gli diede retta e così, mentre si arrampicava scivolò e rimase infilzato nello spiedo che voleva usare per cuocere Cixireddu...
______________________________________
1. Cixireddu significa “piccolo cece”.

2. Per trone s'intende un grosso grappolo d'uva.

3. S'intende un piccolo grappolo d'uva.

4. Un acino d'uva.

5. Un grosso ratto.

6. Era il soffitto, vi si trovava di tutto, provviste, paglia, colombi e galline.

7. Mangia... mangia... mangia carne di tua moglie...

Alessandro Giovanni Paolo Rugolo

venerdì 10 agosto 2007

Questioni Naturali... Genetica?

Certo che è strano trovare certi parallelismi tra le conoscenze di due millenni fa e le nostre...
Eppure, come interpretare questo pezzo ?
"Come nel seme è compreso il principio informativo di tutto l'uomo futuro e il bambino non ancora nato racchiude in se il codice che presiede allo sviluppo della barba e dei capelli bianchi (vi sono infatti miniaturizzate e nascoste le linee fondamentali del corpo nel suo insieme e di ogni successivo sviluppo)... (Lucio Anneo Seneca, Questioni Naturali, [libro III-29,3])
Pare che tale osservazione provenisse dai filosofi greci conosciuti come Pitagorici, parliamo dunque di circa tra il VI e il IV secolo a.C.
Possibile?
Credo che non possano esserci dubbi in proposito!

Ma vediamo un'altra osservazione, tratta sempre da Seneca:
"Quella che segue è l'insostenibile opinione di Talete. Egli dice infatti che l'orbe terrestre è sostenuto dall'acqua e che è trasportato come un'imbarcazione e che, allorquando si dice che trema, in realtà fluttua per la mobilità dell'acqua..."
Poco chiaro... direte...
Ma se vi dicessi che quando nel Timeo di Platone si parla di acqua s'intende "stato liquido della materia"... e che con Orbe terrestre s'intende la crosta terrestre... beh, allora diverrebbe...
"Quella che segue è l'insostenibile opinione di Talete. Egli dice infatti che la crosta terrestre è sostenuta da materia fluida e che, allorquando si dice che trema, in realtà fluttua per la mobilità del fluido..."
E' ancora tanto insostenibile? Forse per Seneca ma per noi?
Ma come poteva, Talete, anche solo ipotizzare una cosa del genere?

Mistero...
Tutto ciò non fa che confermare quanto ho già sostenuto... in passato si avevano delle conoscenze scientifiche molto approfondite... conoscenze che poi sono andate perse...
Centra forse qualcosa il Diluvio Universale?
Chissà...
Alessandro Giovanni Paolo Rugolo

giovedì 9 agosto 2007

Io sono...

Io sono come il vento
Quel vento gelido che spira al Nord
E porta da lontano le voci degli avi
E della ricchezza antica
Che racconta al fuoco boreale
Storie d’umili e fiere
Di maghi re e streghe
Che porta al mare
Con le piogge la leggenda
Barche velate di bianco
Che partono e scompaiono
Nel vento nella fantasia

Giuseppe Marchi

mercoledì 8 agosto 2007

Disney, Calipso e la statua della libertà

Tutti sanno che gli Stati Uniti d’America sono nati come atto di ribellione verso gli inglesi. La quasi leggenda sostiene che gli anglofoni delle Americhe ghiotti di tè come i loro cuginastri di oltre oceano erano stanchi di pagare troppe tasse a sua maestà sulla orientale bevanda e così scoppiò la prima guerra civile nella storia dell’uomo tra bevitori di tè. Nella fortunata serie Disney dei pirati dei Caraibi, i cattivi sono proprio gli inglesi della compagnia delle indie (i boss del tè) che tradiscono i vecchi e nobili valori del mare per pura avidità. Fino a qui niente di strano la Disney è per antonomasia la paladina della storia e dei valori americani, ma se ci volessimo spingere oltre?
Cosa ci vuole dire questa divertente saga di quattro pirati spiritati?
Nella mitologia greca Calipso, che nel film è la dea imprigionata dai pirati cattivi, è una ninfa, il cui nome potrebbe derivare dal verbo greco kalyptein (coprire). Secondo Esiodo, era una delle Oceanine, figlie del titano Oceano e della titanide Teti. Secondo il racconto dell'Odissea di Omero invece era figlia di Atlante e abitava in una grotta nell'isola di Ogigia. Un giorno Ulisse, scampato al vortice di Cariddi, approdò sull'isola e Calipso se ne innamorò. Per persuaderlo a rimanere presso di lei, la ninfa gli promise l'immortalità, ma l'eroe rifiutò. Ulisse restò ad Ogigia sette anni, finché Atena chiese a Zeus di intervenire. Il dio allora mandò Ermes per convincere Calipso a lasciarlo partire e lei a malincuore acconsentì.
Calipso e Ulisse in un quadro di Arnold Böcklin
Cosa potrebbe coprire, dunque, Calipso? Quella enorme statua che tutto il mondo chiama “La Statua della Libertà” e che invece si chiama “la statua della Libertà che illumina il mondo”, venne donata dalla Francia agli Stati Uniti per il festeggiamento del centenario dell'Indipendenza dall'Impero Britannico. L’ingegnere che la realizzò su disegno di Frédéric Bartholdi fu Alexandre Gustave Eiffel, lo stesso che pochi anni prima aveva realizzato la torre Eiffel di Parigi per festeggiare il centenario della rivoluzione Francese (quando si dicono le coincidenze). La statua posta sulla Liberty Island, raffigura una donna che indossa una lunga toga e sorregge fieramente in una mano una fiaccola e nell'altra stringe un libro recante la data del 4 luglio 1776, mentre ai piedi vi sono delle catene spezzate (simbolo della liberazione dal potere del sovrano dispotico) e in testa vi è una corona, le cui sette punte rappresentano i sette mari e i sette continenti. Anche Calipso, come figlia di Atlante re dei mari, è a sua volta una regina dei sette mari. Nel film di Disney una congiura di pirati traditori e di inglesi perfidi la tiene prigioniera con un incantesimo e solo una misteriosa “fratellanza”, non del tutto onesta ma dal cuore sincero e cavalleresco, con l’aiuto di una bellissima donna inglese figlia di colui che a sua volta fu schiacciato dall'avidità della compagnia, riuscirà a liberarla e di conseguenza a liberare il mondo dalla tirannide dei perfidi inglesi. Anche qui niente di strano, o perlomeno non più di tanto, ma resta da discutere che cosa rappresenta la “fratellanza”, al mondo solo una è la fratellanza che dice di operare per la costruzione della Libertà che illumina il mondo fatta di riti strani, sempre sul filo della legalità e che si rifà a valori cavallereschi, ed è la fratellanza massonica. Del resto personaggi come Washington, Thomas Jefferson, Benjamin Franklin e lo stesso Disney, avevano in comune proprio l’appartenenza a questa singolare fratellanza che se pur nata in Scozia e in Inghilterra (simboleggiata nel film sia dai pirati filo inglesi e quindi traditori dei veri valori della fratellanza stessa, sia dalla eroina inglese la quale non li tradisce) è radicata fortemente anche negli USA e in Francia.

Cartolina commemorativa della nascita di Disney,
con in evidenza il simbolo di appartenenza alla massoneria

Alessandro Ghinassi

martedì 7 agosto 2007

I Teoremi dell’Informatica

Dal 1 Teorema
In Informatica chi utilizza non sceglie; chi sceglie non paga e chi paga non utilizza né sceglie.

Dal 2 Teorema
Il sistema è chiuso, la chiave c’è l’ha l’amministratore e l’amministratore non si trova.

Dal 1 Teorema dell’obsolescenza
In Informatica, dopo i primi dieci minuti, qualunque hardware è sempre troppo lento....

Dal 2 Teorema dell’obsolescenza
Non importa quanto potente sia il computer che hai appena comprato, sicuramente domani ne costruiranno un’altro con performance almeno doppie rispetto a quello che hai appena comprato ed il tuo è già obsoleto.

Dal 1 teorema di windows
Nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si Copia ed Incolla.

Dal 2 teorema di windows
Tre sono i tasti che devi necessariamente conoscere: Ctrl Alt Canc.

Dal 1 teorema di Linux
Di quello che c’è non manca nulla, perchè tutto quello che funziona è a posto e tutto quello che trovi è in ordine.

Dal 2 teorema di Linux
In Informatica non funziona mai nulla al primo colpo.

Dal 1 Teorema del Virus
Un Virus ed un Computer si attraggono con una forza direttamente proporzionale alla loro distanza ed inversamente proporzionale al tempo di accensione del PC.

Dal 2 Teorema del Virus
Un Virus è in moto quando cambia la sua posizione rispetto ad un sistema di riferimento. La sua velocità di propagazione è direttamente proporzionale al disordine dei file nel computer.

Chiosa finale
Per una connessione (loghin) è necessario avere un nome utente (accaunt) ed una parola d’ordine (passvourd). Ovviamente serve anche un PC (Compiuter). Se non ricordi o ti dimentichi una cosa, scordati di fare una qualunque connessione in un qualunque sistema.

Paolo Cartillone

lunedì 6 agosto 2007

Mare...

Ancora una volta le vacanze... la spiaggia... ed il mare...
Vi invito a fermarvi un attimo...
fissare l'immagine del mare che avete di fronte a voi...
e rilassarvi...


Sentirete le onde del mare...
il sapore del sale sulle labbra...
il sole sulla pelle e qualche goccia di sudore vi imperlerà la fronte...
Va bene così?
Allora potete ricominciare a lavorare...
Alessandro Giovanni Paolo Rugolo