Ci fu un periodo in cui i Giudici governavano la Sardegna.
Erano quattro e si spartivano l'Isola.
Ma quando e chi ci testimonia la loro presenza?
La notizia più antica che ci è giunta riguarda una lettera di Papa Gregorio VII che scrive ai Giudici intorno all'anno 1079 d.C. per presentare il nuovo arcivescovo di Torres, Costantino, da lui appena nominato. Ma vediamo cosa ci ha lasciato scritto Gaetano Moroni, primo aiutante di camera si sua santità, nel suo "Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da San Pietro sino ai nostri giorni", pubblicato a Venezia nel 1845.
"Rivolgendo i suoi sguardi alla Sardegna Gregorio VII consacrò in Capua arcivescovo di Torres Costantino e lo munì d una lettera pei così detti giudici o sovrani dell'isola per far rivivere in quel popolo l'antica affezione alla santa Sede e ristabilire tra la chiesa di Roma e gl'isolani quella concordia ch'erasi con grave detrimento del culto guastata promettendo loro di spedirgli quanto prima un legato per istruirli delle sue ulteriori determinazioni. Costantino ricevette pure l'incarico di predisporre gli animi del popolo a risguardar la Sardegna quale immediato antico dominio della santa Sede e di guadagnarsi i nobili e i più autorevoli giudici. Ma costoro imponendo silenzio a Costantino vollero che un di loro per nome Orzocco giudice di Cagliari trattasse direttamente col Papa il quale volle che tutti i giudici fossero chiamati a deliberare e che gli si comunicassero le risoluzioni dell adunanza che se nel termine d'un anno non gli davano soddisfacente risposta egli farebbe valere i diritti della Chiesa. E in fatti al principio del 1080 il vescovo di Populonia fu mandato legato apostolico a trattare con Orzocco il quale lo accolse con onore e si sottomise quietamente ai voleri del Papa. Questi allora dichiarò agl'isolani che già da gran tempo i normanni, i toscani, i lombardi e perfino parecchie tribù montanare andavano implorando alla santa Sede la permissione di conquistar la Sardegna, promettendo fede e tributi da vassalli in compenso della bramata licenza, ch'egli non aveva voluto cedere alle istanze di alcuno prima di essere dai suoi legati istruito qual fosse l'animo dei sardi verso la Chiesa, che adesso essendosi ricoverati sotto la protezione di s. Pietro e fatti pupilli del romano Pontefice si tenessero sicuri da ogni offesa per degli stranieri. All'arcivescovo poi di Cagliari, Giacobbe, ed al suo clero impose di radersi la barba per uniformarsi al costume della chiesa occidentale."
Ecco dunque le prime tracce di questi Giudici dell Sardegna.
Proverò a seguirle per vedere dove portano, anche se per ora sembra chiaro...
Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO